Primo concerto sulle guglie del Duomo

Una grande prima, ieri sera, presso le terrazze del Duomo di Milano. A molti sembrerà ovvio che mi soffermi sulla location mozzafiato, e forse anche banale, ma credetemi: non si può capire finchè non ci si trova lì.

Lunghi preparativi, qualche breve prova prima dello spettacolo, che come già ho specificato, si compone di due parti distinte: la prima consiste di un recital, in cui Carreras è accompagnato dal Maestro Bavaj al pianoforte, e da un mezzosoprano triestino, Altea Pivetta; e una seconda parte in cui il tenore esegue la Misa Criolla di Ariel Ramírez, recentemente scomparso, accompagnato da un gruppo di musicisti folklorici peruviani, il Grupo Alturas, e da una corale ricca di elementi, in quanto si compone di due cori distinti: il Quod Libet di Parma, un coro che vanta una grande tradizione, e i coro dell'EFSA (European Food Safety Authority), oppure detto "The Orange Choir".

Ma andiamo con ordine.

Il concerto è iniziato puntuale alle 21.30, con le terrazze ormai gremite, ed un sole che era ormai tramontato. A tratti si poteva scorgere una lieve brezza, talora insufficiente, per il calore assorbito dal marmo.
Josep Carreras, senza frac, ma con una più idonea cravatta, è stato accolto da un caloroso applauso dal pubblico - presenti anche il figlio Albert con la moglie Ingrid - un applauso che racchiudeva in sè la gratitudine per aver dato il suo contributo in questa lodevole iniziativa: è strano che la salute del Duomo di Milano, una delle cattedrali più belle e conosciute in tutto il mondo, talvolta sia più cara ai non-milanesi, ai non-lombardi, ai non-italiani. Milàn cul cör in man (Milano con il cuore in mano)... ma vista l'indifferenza del comune di Milano, fatta eccezione per la Veneranda Fabbrica del Duomo e per gli eventi da essa programmati.



La serata prende avvio con i primi due brani, eseguiti dal tenore, Dolente Immagine di Vincenzo Bellini, e Lu Cardillo di Saverio Mercadante, seguiti da quelli cantati dal mezzosoprano Cantico del Sole di Ghedini e uno tratto dal Requiem di Fauré, Pie Jesu.
Insolitamente, Josep Carreras non si è mai allontanato dalla scena: i cantanti si sono alternati, sendendosi su una sedia disposta in fondo al palco.
Josep Carreras ha proseguito con due brani non italiani, come il classico catalano El Cant dels Ocells, estremamente toccante, anche perché era molto tempo che non avevamo il piacere di ascoltarlo, sempre pregno di emotiva partecipazione e coinvolgimento da parte del tenore, e il celebre Plaisir d'amour di Giovanni Martini.

Dopo il Pietá Signore di Stradella eseguito da Altea Pivetta, abbiamo assistito al commovente duo tenore-mezzosoprano, nell'esecuzione dell'immancabile, data l'occasione, Ave Maria di Schubert: perfetta in questa cornice. La prima parte si è conclusa con la catalana Pregaria di Alvarez, seguita dall'ingresso dei cori Quod Libet + The Orange Choir: da dietro il palco sono entrati ben ordinati, e tutti vestiti in nero, colore che ben si stagliava sulla marmorea cattedrale milanese.

Da precisare che, durante il concerto, il coro non è stato diretto dal proprio direttore Leonardo Morini, che ha provveduto personalmente alla preparazione del gruppo durante mesi, bensí dal maestro argentino Fernando Terán, che in più occasioni ha collaborato con Carreras proprio per la Misa Criolla, dal Galles al Giappone.

Avevo già dedicato un post alla Misa Criolla, in occasione della scomparsa del suo autore, Ariel Ramírez, a febbraio di quest'anno. Ma per chi non la conoscesse, vi illustro qui di seguito brevemente in cosa consiste:  si tratta di una missa brevis in 5 parti che sono in ordine Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei, affidate a voci soliste, coro misto, e ad un gruppo strumentl comprendenti vari strumenti popolari latino-americani: rappresenta un tentativo di fondere la musica sacra occidentale con la musica popolare andina, attraverso la forza spirituale della religione.

Le sonorità del Grupo Alturas, assieme alle squisite vocalità del coro e del tenore hanno ricreato un'atmosfera unica, arricchita inoltre dalla cornice delle guglie: un insieme che non può che lascarti senza parole.

Conclusa l'esecuzione hanno concesso il bis della seconda sezione della Misa Criolla, ovvero il Gloria: in più momenti il nostro tenore ha sfoderato una voce ricca e prodigiosa, e fraseggi in piano ancora degni del suo nome.

Un successo, quindi, il primo di tre: le prossime date sono previste per lunedì 12 e mercoledì 14. Coniugare Carreras e tutto ciò che comprende questo nome, alle terrazze del Duomo sotto a un cielo stellato, credetemi: non ha prezzo.

Il Tg5 gli ha dedicato un servizio nell'edizione di oggi delle ore 13:00.

VIDEO ( 32:18)

BRAVO JOSEP!!!

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