Josep Carreras moved the audience in Shanghai

Una piccola parentesi prima di parlare del concerto che Josep ha offerto ieri a Shanghai. Volevo presentare ufficialmente il nuovo banner: come di consueto volevo un'atmosfera che rispecchiasse questa stagione, l'inverno, così che, con l'aiuto di Claudia ho scelto alcune tra una vasta gamma di immagini di una Barcellona immersa nella neve. Per le immagini di Josep, devo ammettere che non vi è dietro logica alcuna: semplicemente due foto belle, che non avevo ancora usato, e che potevano intonarsi bene con lo sfondo.

Ringrazio di cuore Claudia per la collaborazione, e spero che vi piaccia!!

Ma torniamo a Shanghai. Ieri si è tenuto l'ultimo dei concerti cinesi per quest'inverno, presso il Cultural Centre of Shanghai World Expo. Carreras è stato a tratti affiancato dalla cantante cinese Li Fei, e il compito di dirigere l'orchestra è stato ancora una volta saggiamente affidato a David Giménez.

La stampa cinese ha presentato diversi articoli, tra ieri e oggi: peccato che praticamente nessuno di questi sia davvero esauriente e meritevole di una lettura approfondita. Mi dispiace ma preferisco essere oggettiva, piuttosto che lavorare di fantasia.



Come da un po' di occasioni a questa parte, Josep Carreras si è presentato sul palco con papillon e gilet nero, questo ha balzato all'occhio dei cinesi, assieme al bianco del fazzoletto che il tenore usava, voltando le spalle al pubblico, per soffocare qualche colpo di tosse. Beh!? Che c'è di male? Non capisco.

Oltre a ricordarlo come membro dei Tre Tenori, il tenore ha colpito anche per non aver incluso nessun brano operistico nel programma del concerto, e per uno sporadico ricorso al registro più alto.
Parliamoci chiaro: è risaputo che l'unicità di Josep Carreras non consiste nell'identificarsi con il re degli acuti: chi tra noi ha individuato in Carreras il prediletto tra i cantanti d'opera lo ha fatto soprattutto per l'eccellenza del registro centrale, per le straordinarie mezzevoci, e per l'indiscutibile generosità espressiva e capacità comunicativa d'immediata efficacia.

Nessuna grande novità, quindi. Senza contare che il tempo passa per tutti: a mio avviso, però, il tempo non è riuscito a portarsi via le qualità migliori.

Opinioni personali a parte, fortunatamente l'aspetto cui accennavo è stato menzionato dagli articoli. Josep Carreras, al di là di tutto non ha risparmiato nessuno tra il pubblico: una vivida emozione dilagava per il Cultural Centre, ognuna scaturita dai brani costituenti il programma del concerto. L'obiettivo di Carreras è stato raggiunto ancora una volta: ha trasmesso attraverso l'arte della sua voce, unica e straordinaria, l'essenza di ogni singolo sentimento racchiuso nell'anima di ogni pezzo.

Un programma che vede al centro la canzone popolare, che sia italiana o iberica. Oltre a questa, emergono spezzoni di musical come Cats e Man of La Mancha, rispettivamente Memory e The impossible Dream. Degno di nota l'impegno del tenore nell'eseguire brani cinesi in lingua originale. Indiscutibilmente meritevole d'essere apprezzato!

Disponibili alcuni video:

v.youku.com (The Impossible Dream)


FELICITATS JOSEP, e buon ritorno!!!

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