Josep Carreras offered an interview on occasion of "Blagovest" the charity event in Moscow

Un altro post a sfondo russo, con un’intervista che Josep Carreras ha rilasciato prima o durante la sua permanenza a Mosca, in previsione della sua partecipazione all’evento Blagovest, già trattata nei post precedenti.



Da quest’intervista emerge nuovamente una particolare predilezione per il pubblico russo, per il quale Carreras afferma che canterebbe in ogni circostanza. Effettivamente, il tenore non era a conoscenza di quest’evento, e soprattutto delle sue finalità benefiche. Per l’occasione ha visitato l’ospedale pediatrico di Mosca, e ha scambiato qualche parola sia con i bambini sia con i medici, in particolare con i primari dei reparti di oncologia ed ematologia dell’ospedale. Si è infine accertato del fatto che i bambini stanno ricevendo le migliori cure possibili compatibilmente con il periodo sfavorevole che non solo la Russia sta vivendo, e che vede molti paesi europei vittime di tagli anche nel campo della Sanità, cosa che Carreras definisce senza mezzi termini “un crimine”. 

Ormai il mondo è dominato dall’unico interesse per il denaro, ed è per questo che ha sempre insegnato ai suoi figli, ed ora ai nipoti a rispettare tutti, a prescindere da razza, colore della pelle, status sociale, e a non ammirare troppo il lato materiale della vita, a non diventare schiavi del consumismo, a sapere quando bisogna fermarsi.

L’argomento si è spostato sull’attività che la Fondazione, che porta il nome di Josep Carreras, articolata in diverse sedi, quella “madre” a Barcelona, e le filiali in Germania, Svizzera e Stati Uniti, autonome ma unite nella lotta contro la leucemia, fino al giorno in cui si potrà curare in ogni caso. 
Si investe nella ricerca, e si cerca di offrire una migliore qualità di vita ai pazienti, offrendo loro appartamenti presso i quali possono soggiornare con le loro famiglie, qualora si stessero sottoponendo ai trattamenti nella città di Barcelona, e arrivassero da fuori città. Un futuro molto prossimo vedrà la nascita in Catalogna di un istituto di ricerca, che anch’esso porterà il suo nome, presso il quale lavoreranno circa 80 specialisti nel campo delle leucemie ed altre malattie del sangue. La Fundació Carreras ha investito circa 16 milioni nella costruzione, e la Generalitat de Catalunya, il Governo catalano, garantirà supporto per la vita del centro.

La Fondazione gode di un elevato numero di soci e collaboratori, e Josep Carreras devolve personalmente il 40% dei ricavati dai suoi concerti in un anno, insistendo sul privilegio che la fama può offrire a molti artisti, quello di sfruttarla per restituire alla società almeno una minima parte di quello che ha dato la gloria. Non si dimentica della fortuna che ha avuto sopravvivendo a una diagnosi che allora non lasciava troppe speranze.

Josep Carreras rimane comunque un uomo in grado di distinguere la fama dalla sfera privata, che in quanto tale deve rimanere privata. Non sente l’esigenza di disporre dei social network per parlare costantemente di ciò che sta facendo, poiché ciò che è noto della sua attività professionale è più che sufficiente. Si è definito un artista sincero, che sa prescindere dalla popolarità, e che ha imparato ad essere felice al di là delle gioie e le difficoltà che ti riserva la vita. 

Tra i musicisti russi con cui ha collaborato ricorda in particolare Elena Obraztsova per la sua fantastica voce, e la cosa che più gli piace attraverso i viaggi anche a mete inaspettate come poteva essere l’appena visitata Abakan è conoscere la gente, e i russi sono ormai una rarità, e si contraddistinguono per la loro sincerità ed autenticità.


Carreras non è interessato a condurre teatri o festival in particolare, come alcuni dei suoi colleghi: forse in passato, 20 o 30 anni fa, ha riflettuto l’idea, ma ora l’unica leadership cui sembra interessato è quella della sua famiglia. 

Il tenore ha smentito ancora una volta l’equivoco creatosi un paio d’anni fa con il Times in merito alla presunta conclusione della sua carriera operistica. Spera infatti di realizzare un progetto, forse qualcuno scriverebbe un’opera per lui, ma non è quel che importa adesso: per il momento intende proseguire con l’attività degli ultimi anni che prevede esibizioni in tutto il mondo: prossimamente Vienna, Londra, Cina, Giappone, Mosca il 21 Dicembre, e infine San Pietroburgo. Carreras ama il Giappone, e non ha paura di andarci perché “la paura è l’eredità dei deboli”. 

Probabilmente si starà esibendo nel paese anche nel giorno del suo compleanno, il 5 Dicembre, per il quale non sono previsti grandi festeggiamenti prima né dopo. Josep ha concluso dicendo che “alla sua età, in genere, è meglio non festeggiarli i compleanni”. 

Noi però lo festeggeremo sempre!!

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