Entrevista al Tenor en Valladolid (video)
Finalmente qualche immagine di Josep! Era tanto tempo che non si vedeva qualche spezzone di una performance... vero?
Sono lieta di informarvi che il signor Carreras, subito dopo aver cantato nell'Auditorio di Valladolid, ha rilasciato un'intervista per il programma "Tal como somos" presentato da Silvia Ruiz. In casi come questi: Dio benedica Youtube!
Ed è sulle strazianti, ma al contempo bellissime note del brano di Alessandro Scarlatti "O cessate di piagarmi" che prende avvio l'intervista di Silvia Ruiz al nostro tenore, presentando un pò le tappe di questo tour storico in Castilla y Leon, un tour "storico", come lo definisce la presentatrice, in quanto Josep canta "a petto scoperto"; in realtà, come lo stesso tenore afferma, quella del recital è una forma di spettacolo che gli appartiene da sempre, cantare accompagnato solamente da un pianoforte, raccontando tante storie quante sono i brani del programma, rendendo partecipe il proprio pubblico, destinatario delle emozioni generate dall'intreccio di musica e parole.
Josep racconta di non essere un "novizio" nelle città di Leon e Zamora, ma è la prima volta che ha l'occasione di cantare per il pubblico di Valladolid, nonostante più di 20 anni fa, durante le riprese del film dedicato alla memoria del tenore di Navarra Julian Gayarre, "Romanza Final", abbia lavorato in questa città, nel teatro Lope de Vega.
Ma qual è il sogno di Josep Carreras dopo cinquant'anni, cinquantuno, di Carreras? Bene, penso che chiunque lo segua da un pò di tempo e abbia un'idea precisa dell'uomo di cui si sta parlando, possa già immaginare la risposta. Sono cinquantun anni, ma in realtà sarebbero quaranta nel 2010, nell'ambito professionale: un elemento fondamentale, per uno come lui che ha sempre vissuto intensamente la sua vita professionale, è quello di avere sempre una sfida da portare con sè ogni volta che si sale sul palco, che sia un cambio di repertorio, l'aggiunta di altri brani al proprio programma, avventure di carattere discografico... ma ora che, la chiusura del sipario è sempre più vicina, ogni occasione diventa preziosa ed emozionante, in quanto attesta la piena attività di un artista e conferma ogni volta l'opportunità di continuare a poter fare quello cui si è deciso di dedicare la propria vita.
Non importa che sia un recital, un concerto, una qualsiasi funzione: è sempre speciale, e lo dice uno che nella sua vita ha goduto del privilegio di poter lavorare con i più grandi direttori, con i migliori colleghi e le più quotate produzioni, dei più importanti teatri del mondo. Figlio del suo Teatre del Liceu, Josep pone in rilievo la severità, l'esigenza che caratterizzano la Scala di Milano, per la propria tradizione, sottolineando anche che, d'altra parte, una volta che riesci a conquistare il pubblico intenditore della Scala, è un successo ancora più soddisfacente per un artista.
Sono lieta, lietissima di annunciarvi, o di ribadirvi per l'ennesima volta che Carreras non ha per il momento nessun piano concreto di ritirarsi: sa che sarà questione di qualche anno ancora, ma non ha nessuna certezza, per il momento non ci pensa.
La seconda parte dedica spazio, come è giusto, alla Fundacion para la Lucha contra la Leucemia, e Josep espone in cosa consiste la sua attività che lo lega a questa missione: Josep, nonostante ammetta la propria "Ignoranza" in fatto di medicina, cerca comunque di aggiornarsi, e di stare a contatto con i progressi e i risultati della ricerca scientifica, in particolare cerca di non mancare alle riunioni e inoltre, per quanto la sua professione glielo permetta, cerca di stare a contatto con coloro che come lui, hanno attraversato e stanno attraversando questa terribile esperienza.
Ha inoltre riepilogato tutte iniziative di cui si fa carico la Fondazione, e al lavoro eccezionale, senza arroganza o presunzione, che sta portando avanti, facendo riferimento in particolare ai grandi risultati che la medicina ha raggiunto, se si fanno raffronti con i decenni addietro, in cui la Leucemia rappresentava una patologia fatale. Due sono i modi per collaborare: donare il midollo, condizioni di salute permettendo, o diventare socio economico della Fondazione, con il contributo che ognuno ritiene più opportuno.
L'intervista volge al termine con i consigli che un tenore come Josep Carreras può rivolgere a chi sta studiando canto lirico, come Isabel che studia per diventare un soprano: credere in sè stessi e adottare un'autodisciplina ferrea, avere tanta determinazione e credere fermamente che non c'è altra cosa al mondo che può interessare più di questa, che, come le altre che prevedono un confronto con il pubblico, è una professione difficile, complicata tenendo conto che ogni cantante dipende costantemente dallo stato in cui si trovano le sue corde vocali, così fragili, e sensibili a così tanti fattori, a prescindere dal talento e dalla preparazione di ognuno. E' possibile, quindi, condurre una vita relativamente normale, ma sempre con partcolare riguardo alle corde vocali, tanto problematiche, ma tanto generose per le soddisfazioni che regalano.
Josep conclude ribadendo d'essere onorato di essere tornato in Castiglia, e di aver a che fare con un pubblico che ha dimostrato d'essere esperto e intenditore, cosa che agli artisti fa sempre piacere.
Per citare le parole conclusive di Silvia Ruiz, "muchisimas gracias al tenor, pero sobretodo muchas gracias a la PERSONA".
E DOMANI: PALENCIA!!!
Non posso dire altro che ogni volta che sento parlare a Josep sono più convinta di essere in fronte a una eccellente persona inoltre un meraviglioso cantante.
ReplyDeleteGrazie per l'informazione sempre così precisa, Luvi.