Il più Grande al Teatro Grande di Brescia: "Carreras for Children", Carreras for everyone

E dopo Pesaro, il nostro tenore conquista anche il pubblico del Teatro Grande di Brescia, con il recital di ieri sera, in cui si è esibito con Lorenzo Bavaj al piano e con il Nuovo Quartetto Italiano. Carreras for Children: tutto devoluto a favore della Fundació Carreras e dell'Associazione "Essere Bambino".

giornaledibrescia.it (article and photogallery)
bresciaoggi.it (04.03.10)

Da quanto mi è parso di capire, regnava più o meno la stessa atmosfera di Pesaro: un Josep sereno e di buon umore, con fraseggio generoso e pregno di sentimento, squisitamente letale per chiunque fosse lì per il piacere di lasciarsi travolgere dall'emozione.

Il programma ha mantenuto fede a quanto atteso, già annunciato presso il sito del Teatro Grande, e gli encores sono stati tre: Un Ombra, dal Concerto di Varsavia, un'emozionante versione di Dicitencello Vuje, e Vierno.
Il pubblico di Brescia ha reso omaggio al nostro tenore con accorate ovazioni ed eterni applausi, come racconta l'articolo che vi ho proposto.

Ieri mattina Josep era collegato con lo studio di Mattino 5, programma della fascia meridiana di Canale 5 del circuito televisivo italiano Mediaset, presentato da Federica Panicucci e Paolo Del Debbio.
VIDEO (dopo il 59esimo minuto)

L'intervista ha avuto inizio alle 10.09 di ieri mattina e Josep ha avuto modo di presentare l'evento che avrebbe avuto luogo la sera stessa, Carreras for Children, un recital presso il Teatro Grande. Nonostante da questo non ne avrebbero tratto beneficio solo bambini, in quanto la Fundación Carreras, attiva da più di 20 anni, non si occupa solo di bambini, ma di tutti coloro che soffrono di Leucemia, la stessa patologia diagnostiata a Carreras nel 1987, superata con grande coraggio e forza d'animo.

Grato al sostegno dei medici e della società in generale - racconta - ha deciso che il modo migliore per sdebitarsi per questa "grazia" sarebbe stato mettersi a disposizione di chi come lui ha sofferto e soffre, attraverso la creazione di una Fondazione per la Lotta contro la Leucemia che porta il suo nome, cui si dedica moltissimo e che è fonte di incredibili soddisfazioni per lo straordinario lavoro che stanno portando avanti.

Non manca il messaggio di Katia Ricciarelli, con cui Carreras ha avuto un legame artistico e anche privato nel periodo più aureo della sua carriera, la quale, consapevole del fatto che la vita abbia separato i loro cammini, lei sarebbe pronta, qualora ce ne fosse bisogno, di "correre da lui" come lui ha fatto con lei. (!??!?!) Il soprano gli invia i migliori auguri per tanta serenità assieme alla sua famiglia invitandolo contattarla telefonicamente quando potesse.

Il volto del tenore appare molto serio nell'ascoltare queste parole, ribadendo in seguito a Federica Panicucci lo straordinario rapporto artistico che hanno condiviso. In seguito il tenore si ritrova a smentire, o, per meglio dire, a non ricordare il contenuto di quanto la s.ra Ricciarelli avesse raccontato alla presentatrice e non solo (l'aneddoto è stato raccontato anche nella trasmissione Verissimo di Silvia Toffanin, in onda il Sabato in fascia pomeridiana di Canale 5), che alludeva al legame passionale che condividevano, che talvolta li portava a litigare spesso e a modificare il testo delle arie che cantavano insieme per il gusto di continuare a discutere. Carreras appare smarrito davanti a quanto detto, e afferma di non ricordare e che semmai sarà successo durante una prova, non in una recita, proprio per il rispetto che entrambi hanno sempre avuto per il pubblico, i compositori e l'opera in genere.

Tutt'altra espressione in viso nel ricordare l'amico Luciano Pavarotti, con cui - afferma lui stesso - condivideva qualcosa che andava al di là della professione, una profonda amicizia. Ricorda Pavarotti in particolare come un amabile conversatore, con cui si potevano affrontare tutti i tipi d'argomenti, un uomo che ti arricchiva con la sua filosofia.

La musica ha sempre giocato un ruolo fondamentale nella sua vita, dall'ispirazione del film Il Grande Caruso, all tenera età di 6 anni, alle arie che cantava mentalmente durante le sedute di chemio e radioterapia, utili per scandirne il tempo. Ma la musica - dice Carreras - va ascotata tutta, se dotata di qualità. Tra i suoi artisti preferiti ricorda Elton John, Frank Sinatra e Tom Jones, e nel panorama italiano Domenico Modugno e Giuseppe Di Stefano, suo idolo di sempre.


"CARRERAS FOR CHILDREN"?
CARRERAS FOR EVERYONE!

Comments

  1. JOSE CARRERAS INTERVIEW PUBLISHED IN THE ITALIAN NEWSPAPER AVVENIRE, LAST 4TH OF MARCH 2010, ON THE OCCASION OF THE BRESCIA RECITAL - LINK AND ENGLISH TRANSLATION.

    LINK: http://www.avvenire.it/Spettacoli/Nel+dolore+della+malattia+ho+scoperto+la+speranza_201003041002344900000.htm

    CARRERAS: "I FOUND HOPE IN THE TURMOIL OF THE DISEASE.

    He did not close the door completely. "Should I be offered the right title in the basis of a serious artistic project, I might as well reconsider" he says. Nevertheless he adds that by now such titles and projects are not in his horizon José Carreras has said farewell to Opera. During the seventies and the eightiees Opera saw him in triumph, in theaters all over the world, wanted by directors such as Karajan and Abbado. And he does not regret it. "Because, looking back, I can say I did much more than had planned at the beginning of my career," the Spanish tenor confided. And also because he has a large schedule full of engagements. Two days ago he sang in Brescia. "One of the so many recitals I offer while touring the world, to let people know about my Foundation and to get new supporters for this cause."

    Excuse me, Carreras, but who makes you to do it? do? At 63 years old, after all the successes you got, don't you feel like enjoying a little rest?
    "I feel that I must fulfill a duty. To sing, to accomplish my commitment of raising funds for scientific research, that is my way to pay back what I got. To thank life. To give people who are now fighting against the disease, the same I got for free, during my illness. Hope. The courage to go forward. When I became ill with leukemia, in 1987, doctors told me that I had one in ten chance of surviving. The world fell on me. Felt like locking myself at home and never to come out again. "

    So what was it that gave you strenght in order not to surrender?
    "Family and friends. The many people who in many ways made me feel their affection. Without all that I honestly don't know whether I would have succeeded.For me it was fundamental to be surrounded by people who were sure I would overcome leukemia. That gave me the strength to fight. And this is an experience I try to transmit to those I meet and that are suffering from leukemia: If you are told you have a one in a million chance of surviving, you must believe that the one is definitely your chance. "

    When you say it like that it seems easy..
    "Of course I would not have done it without the extraordinary medical team who treated me. Also because the terrible difficult moments are very many. But they also formed me, they left an indelible mark on me. And they helped me to find the positive side of pain: I changed the scale of priorities in my life, became more open to dialogue, more open to understanding, more open to solidarity and brotherhood feelings."

    (To follow in the next post)

    ReplyDelete
  2. (Translation coming from the previous post)

    Can we summarize using the word faith?
    "The disease made me rediscover the spiritual dimension of existence. A presence that became a constant in my life, since then. Every year, with my foundation, we organized a pilgrimage to Lourdes: a great joy for me, a unique experience in contact with sufferance and faith. "

    And did music help you? Or in such moments even a musician prefers only silence around him?
    "I hold on to music, every moment. Have always considered music a spiritual comfort. And my desire to sing again also helped me a lot to fight the disease. Even in the worst moments I never stopped studying music. But above all to listen to music. My days always had music in the background. And not necessarily classical music, although if I listened and listened the Nº 2 Concerto for piano and orchestra by Rachmaninoff. I cannot say why, but I felt a sadness, a mysticism that comforted me and gave me hope. "

    And today, in a world where pain - the one caused by disease, and also the one caused by natural disasters - puts so many people to the test, what hope do you see?
    "In difficult moments I have always looked to the small children. I think we have to fight for them, strive for dialogue between peoples of different faiths and cultures, to follow the path of peace in order to secure their future. I think that in this sense music can play a fundamental role.

    In what sense?
    "It may be an instrument to bring people to dialogue. It can help mankind to reflect on life. Even for this, when I sing, I always hope to get into the hearts of listeners. To communicate emotions. To transmit the hope that was crucial for me.

    Pierachille Dolfini

    ReplyDelete
  3. La visceralidad ha imperado alrededor de la noche del 1 de marzo, cuando Josep Carreras cantó en Brescia en el Teatro Grande. El punto culminante de esa visceralidad fue él mismo, desde la Persona, y Persona de la que hace parte un Arte que transmite, por su autenticidad y entrega, esa más profunda visceralidad! Sin embargo, la visceralidad habrá empezado antes y habrá funcionado, al final, como el empuje para ese concierto benéfico. Efectivamente, el evento se celebró con el objectivo de recaudar fondos para la Fundación Josep Carreras contra la leucemia y para la Associazione Essere Bambino.

    Tanto cuanto he podido comprender - a ver si no me equivoco...la amistad entre Josep Carreras y Adriano Fracassi no tendrá tanto tiempo así. Sin embargo, el año 99 el señor Fracassi visitó la Fundación en Barcelona y quedó conquistado por la labor de la Fundación. Hasta el punto que, para ayudarla, ha querido promover este concierto. No será necesario referir que encontró de la parte del Tenor y Presidente de la Fundación todo el entusiasmo. Hasta el punto de Adriano Fracasi haber afirmado - y informado - que ante tanta vitalidad, seguro que los dos estarán organizando estos conciertos durante unos treinta años más! Y habrá sido esta amistad visceral la que estuvo por detrás de una noche visceral en la que Josep, entregadamente, lució todo su carácter tenoril en toda su apasionante personalidad vocal. Es verdad que el Arte del Canto puede llevarte como que a una dimensión más elevada y más humana de la vida. Esa cumplicidad que puedes establecer con el que se sienta a tu lado, aunque si ni conoces su nombre, es la prueba de como este Arte puede unir a las personas. Pero, si a esto añades que todos en la sala conocen las causas tan importantes a las que se destina la velada, y si encima, tienes en la escena a este Tenor Josep Carreras, pues ahí entramos en la dimensión suprema de esa dimensión ya más elevada. En la escena está el Enorme Tenor que es él. Una presencia en la escena discreta, que invita a la intimidad, pero que, por algún misterio, llena la escena de una punta a la otra. Está el Presidente que lleva de la mano a una Fundación que viene desarrollando una labor absolutamente fantástica y que, desde hace mucho, ultrapasó la frontera no sólo de España sino de Europa. Está la Persona que logró vencer la enfermedad. O sea que, por lo tanto, en la escena de Brescia estuvo un Tenor Gigante, que desde la profunda experiencia de una carrera profesional de 40 años, desde la sabiduría de una vida que vive intensamente cada día, y desde la tan particular cuanto intensa gratitutd que lleva dentro, hacía la sociedad y hacia la ciencia, por todo lo que recibió durante la enfermedad, llenó la sala con ese sonido único de su Arte Maestra, y en ella su Alma inmensa. Si Josep Carreras es un Maestro de la emoción, que transmite desde su afascinante personalidad, com Persona y como Tenor, lo más profundo del alma humana, pues esa noche, la Persona vital que es le "dió" al tenor el empuje cierto para ese tan bello "momento" de cási dos horas en que su sonido calido, que te lleva de la mano sin que te des cuenta, su fraseo impecable, elegante y tremendo de intencionalidad, su musicalidad, espejo de su enorme sensibilidad, llenaron la sala desde el primer momento y llevaron al público a constantes ovaciones. Ovaciones especiales, ovaciones que van muy más allá de un sonido explosivo, ovaciones donde se sentía esa admiración entregada, que sólo los cantantes de excepción pueden provocar, además reflejaren esa atracción incondicional por una persona que es un Artista Enorme - el más grande, para mí - y una Persona que pudo vencer, que supo regresar y que sabe despertar en los demás el entusiasmo por la cruzada a la que dedica su vida - la lucha por hacer de la leucemia una enfermedad curable "para todos y en todos los casos". ...

    ReplyDelete
  4. ...
    La suma de todo cuanto aquí queda tuvo como consecuencia una noche de tremenda visceralidad, donde Arte Exquisito quiso decir Humanidad desde su quinta esencia, de la mano de un Josep Carreras que sigue arrollador en todo cuanto canta. Su Silenzio Cantatore, Parlamí d'Amore Mariù, Me so m'briacato e sole, Ave Maria, de Schubert, sin olvidar ninguna de las piezas de esa noche, como Core n'grato, Lejana Tierra mí, Rosò u Un Ombra, siguen sonando dentro de mí! Y así seguirán!

    Tras el concierto, la gente se amontonó a su alrededor. Llovieron fotos, firmas, bromas! Josep Carreras dió, incluso, una entrevista más, por teléfono! Pero ni toda esa euforia feliz pudo disfrazar mi profunda emoción! Gracias, Josep, por una noche donde tanta, tanta cosa bonita pasó! Pero lo más grande, fuiste tu mismo!

    ReplyDelete

Post a Comment

Recent comments