Rossinissimo! Josep Carreras chose Giocondo's aria from La Pietra del Paragone for his performance at the Salzburg Whitsun Festival
Ieri sera si è tenuto il Grosse Rossini Gala presso la Grosses Festspiele Haus di Salisburgo, parte del programma del Festival di Pentecoste 2014. Vi hanno partecipato artisti illustri di diverse generazioni, alcuni dei quali particolarmente rappresentativi del repertorio rossiniano.
Oltre a Josep Carreras, Cecilia Bartoli, Vesselina Kasarova, Javier Camarena, Massimo Cavalletti, Carlos Chausson, Alessandro Corbelli, Juan Diego Flórez, Michele Pertusi, Ruggero Raimondi, Erwin Schrott e la Mozarteum Orchester Salzburg diretta da Ádám Fischer.
Oltre a Josep Carreras, Cecilia Bartoli, Vesselina Kasarova, Javier Camarena, Massimo Cavalletti, Carlos Chausson, Alessandro Corbelli, Juan Diego Flórez, Michele Pertusi, Ruggero Raimondi, Erwin Schrott e la Mozarteum Orchester Salzburg diretta da Ádám Fischer.
I proventi del gala benefico sono stati destinati alla Kinderseelenhilfe Pro Mente Salzburg, un'istituzione dedicata alla cura dei bambini affetti da malattie mentali basata a Salisburgo.
Cecilia Bartoli, Ruggero Raimondi, Josep Carreras, Carlos Chausson, Alessandro Corbelli © Salzburger Festspiele / Silvia Lelli |
www.salzburgerfestspiele.at
www.salzburg24.at
diepresse.com
VIDEO: http://tvthek.orf.at
Attualmente non sono in possesso dell'intero programma, conosco solo qualche dettaglio tra cui le interpretazioni di "La Calunnia" di Ruggero Raimondi, il duetto de La Cenerentola di Flórez e la Bartoli, "Sia qualunque delle figlie" di Carlos Chausson, "Largo al factotum" di Massimo Cavalletti, "il bis dell'aria "Sì, ritrovarla io giuro", sempre da La Cenerentola da parte Javier Camarena, e l'intervento finale di Josep Carreras, celebrato dalle lodi di Alexander Pereira e Cecilia Bartoli.
Mi sono interrogata a lungo in merito al brano su cui sarebbe ricaduta la scelta del nostro tenore per questa occasione: pur non disponendo delle caratteristiche del tenore rossiniano, il nome del grande compositore pesarese figura del suo repertorio con diversi titoli operistici come l'Otello, Elisabetta, Regina di Inghilterra, o La Pietra del Paragone. O magari avrebbe potuto scegliere La Danza. Non riuscivo a venirne a capo, dal momento in cui qualsiasi di queste possibilità poteva risultare remota, essendo passati più di vent'anni dalle relative incisioni e performance abituali. Una cosa è certa: se penso alla connessione tra Josep Carreras e Gioacchino Rossini, mi viene in mente un'aria specifica nell'immediato e, casualmente, per questa occasione ha scelto di eseguire proprio questa. Non so dirvi perché la prima cosa, anzi, la prima musica che mi viene in mente è proprio l'aria de La Pietra del Paragone: ho sempre avuto un debole per questo pezzo, addirittura rientra tra quelli che ascolto più volentieri e più frequentemente.
Si tratta di una delle prime opere che ha registrato in studio, e che ha cantato dal vivo per la prima volta il 31 ottobre del 1972 presso la Alice Tully Hall di New York.
Non posso fare a meno di segnalarvi un post del Video della Settimana risalente a quasi due anni fa, dedicato proprio a quest'aria. Se volete, potete leggerlo qui.
All'epoca, commentando questa primissima versione scrivevo "...è molto interessante per diversi motivi: ci mostra duttilità della voce di Josep, strepitosa in quell'epoca, evidente nella disinvoltura con cui cantava le colorature. Inoltre, il Rossini 'buffo' non è certo usuale per una voce del corpo e del colore di quella di Carreras, essendo infatti normalmente pensato per voci molto più leggere. È per questo che non possiamo fare a meno di riscontrare come il controllo, un bello stile e il legato di qualità soddisfino comunque le esigenze di quest'opera rossiniana di belcanto.".
Ad ogni modo non risulta affatto una performance isolata. Quest'aria, infatti, è rientrata anche nel programma di alcuni recital, come dimostra la sua prima performance al Gran Teatre del Liceu dopo la malattia, che ha avuto luogo il 6 novembre del 1988, insieme al pianista Ronald Schneider. È contenuta dell'album JOSE CARRERAS LIVE: The Comeback Concerts.
Sono trascorsi diversi anni, e se già allora risultava pensata per voci più leggere rispetto alla sua dell'epoca, con il suo timbro attuale, imbrunito, si potrebbe immaginare una performance non tipicamente rossiniana: tuttavia, seppur adattata alle sue caratteristiche di oggi, "Oh come il fosco... Quell'alme pupille" è stata riconosciuta quale uno dei momenti più toccanti del Grand Gala Rossini di ieri, perché per quanto il colore possa scurirsi con il trascorrere del tempo, la sensibilità interpretativa ed il bello stile nel caso di Carreras sono innati ed immutati.
Un'aria sola, ma sufficiente per garantire a Josep Carreras un ritorno a Salisburgo, dopo il suo splendido recital estivo del 2012, un ritorno in grande stile.
BRAVO JOSEP!!!
Qui vi lascio qualche fotografia. Qualora venisse pubblicato il video, non esiterò ad includerlo nel post.
Ad ogni modo non risulta affatto una performance isolata. Quest'aria, infatti, è rientrata anche nel programma di alcuni recital, come dimostra la sua prima performance al Gran Teatre del Liceu dopo la malattia, che ha avuto luogo il 6 novembre del 1988, insieme al pianista Ronald Schneider. È contenuta dell'album JOSE CARRERAS LIVE: The Comeback Concerts.
Sono trascorsi diversi anni, e se già allora risultava pensata per voci più leggere rispetto alla sua dell'epoca, con il suo timbro attuale, imbrunito, si potrebbe immaginare una performance non tipicamente rossiniana: tuttavia, seppur adattata alle sue caratteristiche di oggi, "Oh come il fosco... Quell'alme pupille" è stata riconosciuta quale uno dei momenti più toccanti del Grand Gala Rossini di ieri, perché per quanto il colore possa scurirsi con il trascorrere del tempo, la sensibilità interpretativa ed il bello stile nel caso di Carreras sono innati ed immutati.
Un'aria sola, ma sufficiente per garantire a Josep Carreras un ritorno a Salisburgo, dopo il suo splendido recital estivo del 2012, un ritorno in grande stile.
BRAVO JOSEP!!!
Qui vi lascio qualche fotografia. Qualora venisse pubblicato il video, non esiterò ad includerlo nel post.
Alexander Pereira, Josep Carreras, Cecilia Bartoli © Salzburger Festspiele / Silvia Lelli |
© Salzburger Festspiele / Silvia Lelli |
Last night was held the Grand Rossini Gala at the Grosses Festspielhaus in Salzburg, part of the program of the Salzburg Whitsun Festival 2014. Lots of distinguished artists of different generations, some of which are particularly representative of the Rossini repertoire, joined in.
In addition to Josep Carreras, it was starring Cecilia Bartoli, Vesselina Kasarova, Javier Camarena, Massimo Cavalletti, Carlos Chausson, Alessandro Corbelli, Juan Diego Flórez, Michele Pertusi, Ruggero Raimondi, Erwin Schrott and the Salzburg Mozarteum Orchestra conducted by Ádám Fischer.
The proceeds of the charity gala supported the Kinderseelenhilfe Pro Mente Salzburg, an institution devoted to the care of children suffering from mental illnesses, based in Salzburg.
Currently I am not in possession of the entire program, I know only a few details including "La Calunnia" by Ruggero Raimondi, the duet from La Cenerentola by Flórez and Bartoli, "Sia qualunque delle figlie" by Carlos Chausson, "Largo al factotum" by Massimo Cavalletti, the encore of the aria "Sì, ritrovarla io giuro", again from La Cenerentola by Javier Camarena, and the final intervention by Josep Carreras. I have long asked myself about the song our tenor would specially choose for this occasion: despite not having the typical features of the Rossini tenor, the name of the great composer from Pesaro is included in his repertoire with different opera titles, such as Otello, Elisabetta, Regina di Inghilterra, or La Pietra del Paragone. Or maybe he could have chosen the song La Danza.
I could not figure it out, because any of these possibilities could be remote, as over twenty years passed since his recordings and his usual performances of these. One thing is certain: if I think of the connection between Josep Carreras and Gioacchino Rossini, one aria immediately comes to my mind, and on this occasion he chose to sing this very one. I can not explain the reason why the very first thing, or better, the very first piece of music that comes to my mind is just the aria from La Pietra del Paragone: I've always had a soft spot for that, even it is one of those I listen to most.
It is one of the very first works he recorded in studio, and he performed live for the first time on October 31, 1972 at Alice Tully Hall in New York.
Let me share the post of the Video of the Week I published almost two years ago, dedicated to this aria. If you want, you can read it here.
At the time, commenting on this very first version I wrote "...it is very interesting for several reasons: it shows unbelievable flexibility of Josep's voice, that was evident in the facility with which he sang the coloratura parts. Furthermore, the 'buffo' Rossini is not usual for the kind of body and color of Carreras' voice, as it was, in facts, normally thought for much lighter ones . This is why we can not help but notice the control, the beautiful style and the legato of quality he employed in order to satisfy the requirements of this Rossini's bel canto.".
By the way, it was not at all an isolated performance. In fact, sometimes he offered this aria during recitals, as evidenced by his first one at the Gran Teatre del Liceu after his illness, which took place on 6 November 1988, with pianist Ronald Schneider.
The audio recording is included in the album titled JOSE CARRERAS LIVE: The Comeback Concerts. Anyway, several years are gone, and if even at that time it seemed to fit lighter voices, with its current, browned timbre might suggest a not typically Rossini rendition: however, albeit adapted to his current characteristics, "Oh come il fosco... Quell'alme pupille" has been regarded as one of the most touching moments of the Grand Rossini Gala yesterday, because as far as the color can darken with time, the sensitivity of his interpretation and the beautiful style, in the case of Carreras, are innate and immutable. Just a single aria, but enough to ensure to Josep Carreras a splendid comeback to Salzburg, after his splendid recital summer of 2012.
Here I leave you some pictures. Should the video be available, I will not hesitate to include it in the post.
The proceeds of the charity gala supported the Kinderseelenhilfe Pro Mente Salzburg, an institution devoted to the care of children suffering from mental illnesses, based in Salzburg.
Currently I am not in possession of the entire program, I know only a few details including "La Calunnia" by Ruggero Raimondi, the duet from La Cenerentola by Flórez and Bartoli, "Sia qualunque delle figlie" by Carlos Chausson, "Largo al factotum" by Massimo Cavalletti, the encore of the aria "Sì, ritrovarla io giuro", again from La Cenerentola by Javier Camarena, and the final intervention by Josep Carreras. I have long asked myself about the song our tenor would specially choose for this occasion: despite not having the typical features of the Rossini tenor, the name of the great composer from Pesaro is included in his repertoire with different opera titles, such as Otello, Elisabetta, Regina di Inghilterra, or La Pietra del Paragone. Or maybe he could have chosen the song La Danza.
I could not figure it out, because any of these possibilities could be remote, as over twenty years passed since his recordings and his usual performances of these. One thing is certain: if I think of the connection between Josep Carreras and Gioacchino Rossini, one aria immediately comes to my mind, and on this occasion he chose to sing this very one. I can not explain the reason why the very first thing, or better, the very first piece of music that comes to my mind is just the aria from La Pietra del Paragone: I've always had a soft spot for that, even it is one of those I listen to most.
It is one of the very first works he recorded in studio, and he performed live for the first time on October 31, 1972 at Alice Tully Hall in New York.
Let me share the post of the Video of the Week I published almost two years ago, dedicated to this aria. If you want, you can read it here.
At the time, commenting on this very first version I wrote "...it is very interesting for several reasons: it shows unbelievable flexibility of Josep's voice, that was evident in the facility with which he sang the coloratura parts. Furthermore, the 'buffo' Rossini is not usual for the kind of body and color of Carreras' voice, as it was, in facts, normally thought for much lighter ones . This is why we can not help but notice the control, the beautiful style and the legato of quality he employed in order to satisfy the requirements of this Rossini's bel canto.".
By the way, it was not at all an isolated performance. In fact, sometimes he offered this aria during recitals, as evidenced by his first one at the Gran Teatre del Liceu after his illness, which took place on 6 November 1988, with pianist Ronald Schneider.
The audio recording is included in the album titled JOSE CARRERAS LIVE: The Comeback Concerts. Anyway, several years are gone, and if even at that time it seemed to fit lighter voices, with its current, browned timbre might suggest a not typically Rossini rendition: however, albeit adapted to his current characteristics, "Oh come il fosco... Quell'alme pupille" has been regarded as one of the most touching moments of the Grand Rossini Gala yesterday, because as far as the color can darken with time, the sensitivity of his interpretation and the beautiful style, in the case of Carreras, are innate and immutable. Just a single aria, but enough to ensure to Josep Carreras a splendid comeback to Salzburg, after his splendid recital summer of 2012.
Here I leave you some pictures. Should the video be available, I will not hesitate to include it in the post.
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