In memoria del grande Luciano Pavarotti

Lo so, sono in arretrato con gli aggiornamenti riguardanti il concerto di Vila Seca del 15 Settembre, prometto che tra oggi e domani mi metto in pari. Non posso però ignorare la ricorrenza di oggi, ovvero il secondo anniversario della scomparsa di Luciano Pavarotti. Mi sembra il minimo, dedicargli un ricordo, non solo per il grande personaggio e la persona che era, ma in particolare per la solida amicizia che lo legava con il nostro Josep.


Luciano considerava Josep un pò come un fratellino, e lo dimostrava in ogni occasione: per chi ha visto i concerti dei Tre Tenori si sarà accorto delle attenzioni che Big Luciano riservava al più giovane del trio, con fare molto affettuoso e protettivo: gli scherzi insieme, i sorrisi, le pacche sulla spalla, addirittura Pavarotti gli asciugava il sudore della fronte con il suo mitico fazzoletto... sono gesti che parlano da soli.

Era un uomo divertente, tremendamente divertente e nonostante fosse ben consapevole di essere Pavarotti, era un uomo semplice, che amava le cose semplici, dalla gastronomia alle carte. Io sono di parte, perchè sono irrimediabilmente "carrerista", però non posso negare che Luciano Pavarotti sia stato e sia per l'Italia un patrimonio vero e proprio, forse la più ingombrante bandiera italiana nel mondo dell'opera nel 900.

E io voglio ricordare, oltre al grande tenore italiano nel mondo, l'uomo divertente che era. E questo video, come tutti i suoi masterclass, ne è una dimostrazione tangibile.



Sono trascorsi appunto due anni esatti dalla sua scomparsa, e devo dire che da quel giorno, è iniziato un nuovo periodo della mia vita, un periodo ho avuto un risveglio 'lirico' da un sonno che avevo dormito per troppi anni, oppure che ho recuperato un sogno, sempre lirico, che avevo iniziato da bambina.


Volevo proporvi alcuni estratti di interviste rilasciati da Josep, in quei giorni, sui giornali El Periódico e La Vanguardia, dove emerge uno splendido ritratto di un tenore, da parte di un altro tenore... di un amico, da un amico.


«Se ha ido un icono de la ópera y de la música, una de esas estrellas que aparecen solo de vez en cuando y un ser humano extraordinario. Era un gran cantante, pero además de eso fue para mí un amigo que me brindó una magnífica relación y me permitió disfrutar de una personalidad generosa y estravertida que transmitía una resuelta filosofía de vida. Por eso es difícil encontrar las palabras para expresar lo que siento con la triste pérdida de Luciano Pavarotti. (...) De mi experiencia a su lado, con el proyecto de los Tres Tenores, tengo recuerdos imborrables y un montón de anécdotas. Era un tipo divertido y positivo. Cada nuevo concierto era una experiencia lúdica, en el escenario y fuera de él. En estos momentos me llega la imagen de la primera gala en Caracalla, con él secándose el sudor con su pañuelo, pero siempre atento a sus compañeros y a las exigencias del público. Pero no amaba solo la música. Era un tipo abierto a la vida y un gran conversador. Le gustaban todas las artes y era un aficionado a la buena mesa y al fútbol. Fan de la Juventus, tenía siempre un debate a punto: con Plácido Domingo, sobre el Madrid; conmigo, sobre el Barça. Pero nunca nos peleábamos. Siempre prevalecía ese buen espíritu que nos ayudaba a sortear la presión de esos conciertos. Artista gigante, amigo de sus amigos y siempre abierto a propuestas solidarias.»


El Periódico, 07.09.07


«Me siento un privilegiado por haber estado cerca de Luciano Pavarotti, sin duda uno de los tenores más importantes de la historia y una gran persona, con una filosofía de vida muy interesante, extravertida, rica en matices, de mentalidad abierta. Le visité últimamente en dos ocasiones durante su recuperación y le vi animado, manteniendo su optimismo, como él siempre encaraba las cosas. Por eso quienes le queríamos aún esperábamos el milagro. Hablamos incluso de la posibilidad de hacer un último gran concierto de los Tres Tenores, gratuito y en un lugar muy especial. Pensábamos en la plaza Roja de Moscú.
Conmigo se portó siempre de una forma muy afectuosa y cordial. Acudí a oírle cantar en una quincena de óperas, pero sólo colaboramos juntos en los conciertos de los Tres Tenores, de los que tengo un recuerdo extraordinario. Yo soy un profesional de la ópera, pero también soy un gran amante de la ópera y de las voces de tenor, y la suya era muy emocionante, solar, única, de emisión fácil y gran extensión. El secreto de su técnica era conseguir que la voz, en realidad de tenor lírico-ligero, tuviera un volumen sonoro o una presencia mayor, como la de un tenor spinto. De nuestras reuniones de amigos recuerdo sus constantes bromas, su habilidad con la cartas -en especial en el póquer, el mus no logré que lo aprendiera- y su pericia para preparar la pasta y unas grandes ensaladas. "Tomemos ensalada, que no engorda", decía, pero lo cierto es que en aquellas ensaladas ponía de todo... Conservaré un recuerdo maravilloso del colega, pero aún mucho más del amigo.»


La Vanguardia, 07.09.07


Anche io, nel mio piccolo, due anni fa avevo ricordato Luciano Pavarotti con un piccolo scritto, dopo aver visto il funerale, trasmesso su Raiuno. Ve ne riporto qui un pezzettino.


«L’aria della “Turandot”, il celeberrimo “Nessun Dorma” ha risuonato incessantemente nelle ore precedenti la funzione, ha accompagnato il feretro anche fuori dalla cattedrale e inconsciamente, tormenta piacevolmente le nostre orecchie da giorni, eseguita da quel timbro inconfondibile, quella voce, come l’ha definita Placido Domingo, “divina”, potente ed estremamente naturale che contraddistingueva “il tenorissimo”, una voce che ha saputo conciliare immensità e semplicità, una voce che, al contrario della presenza fisica, non si ritirerà dietro il sipario.»




Chiudo questo ricordo con i due momenti, dei due grandi tenori, presso il concerto di Petra dello scorso Ottobre, un concerto che ha visto insieme due dei Tre Tenori.

Ciao Luciano!





Comments

  1. Già due anni che Big Luciano se ne è andato. E' stato un periodo molto triste per il nostro Josep e mio personale.
    La personalità di Luciano era talmente immensa...impossibile per noi e per le generazioni future DIMENTICARLO! Come impossibile dimenticare la tenerezza e la profonda amicizia fra Luciano e Josep. Davvero fraterna.

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  2. Grazie, Luvi per dedicargli un post. Luciano resterà sempre con noi.

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