Todo lo mágico de la Navidad en el Palau con Josep Carreras y Kiri Te Kanawa
PALAU DE LA MÚSICA CATALANA
DIMARTS 22 DE DESEMBRE
CONCERT DE NADAL
lavanguardia.es (pay to read)
Siamo tornati, e non avremmo voluto. Daniele ed io saremmo rimasti a Barcelona, ospiti di una città che ci faceva sentire come a casa nostra, e che ci ha regalato emozioni incredibili. Ma questo non vuole essere un resoconto dettagliato di tutti i quattro giorni, bensì dei momenti legati al concerto di Natale presso il Palau de la Música, evento che tutti noi stavamo aspettando con ansia. Alcuni di noi avevano avuto l’opportunità di vedere brevemente il nostro Josep lunedì sera, quando alle ore 21 al Palau avrebbero dovuto esserci le prove generali con coro, orchestra e i solisti.
Il Sr. Carreras è arrivato a piedi, come la più comune delle persone, e nutro un certo orgoglio per il fatto che sono stata la prima a riconoscerlo, ad esclamare “Eccolo! Eccolo! È lui!”, ma allo stesso tempo senza fare un passo nella sua direzione, dal momento in cui andava visibilmente di fretta, oltre ad essere, come ha affermato lui stesso, molto raffreddato. Se non mi sono avvicinata non è stato certo per il timore di essere contagiata, certamente no. Ma il grande rispetto, ed il timore di arrecargli anche il minimo fastidio mi hanno irrigidita e bloccata nella mia posizione anche dopo, all’uscita, visto che anche a una distanza di pochi centimetri, non sono stata in grado di dirgli una parola. L’emozione gioca brutti scherzi eh? Strano, però! Proprio io che a Monza ero passata dietro al Palco senza chiedere permesso a nessuno, che a Parma mi ero imposta davanti a tutto il pubblico… stavolta non sono riuscita ad aprire bocca. Si sarebbe riscattata la Luvi il giorno successivo?
Siamo arrivati in Taxi al Palau, consapevoli del fatto che Josep si sentiva leggermente peggio rispetto al giorno prima e di tutto ciò che ne sarebbe conseguito. Forse non è stato il taxi ad accompagnarmi al Palau, ma un netto stato di tensione.
Fatto il nostro ingresso nel bar del Palau, insieme a Maria Teresa, in breve tempo saremmo stati invasi da un gran numero di persone amiche che avrebbero condiviso con noi momenti indimenticabili, tra cui Carlos, Tosca, Teresa, e poi Xavier, Maria, Brigitte, Anna… tante, tantissime persone! Spagnolo, Catalano, Italiano… tutte queste lingue caratterizzavano i miei discorsi.
Al suonare della campana sapevamo che ognuno avrebbe dovuto raggiungere il proprio posto, e così abbiamo fatto. Il Palau era spettacolare, da togliere il fiato in tutto il suo splendore, e noi, Daniele ed io, vedevamo che si stava gremendo progressivamente. In prima fila in platea si vedeva chiaramente la famiglia, il fratello Albert con la moglie, il figlio Albert con la moglie Ingrid, e la figlia Júlia, in dolce attesa, con il marito.
Praticamente pieno, il Palau si accingeva ad ospitare il tradizionale evento prima delle feste natalizie. Spazio all’Orquestra Simfònica del Vallès che piano, piano faceva il proprio ingresso sul palco: gli applausi si sono intensificati con l’entrata del direttore, il Maestro David Giménez Carreras, che si sarebbe apprestato a guidare la brillante esecuzione dell’Overture delle Nozze di Figaro. Gli applausi che premiavano il rendimento straordinario dell’orchestra, marcato a fuoco dalla bacchetta di David Giménez si sono ulteriormente intensificati con l’ingresso dell’artista che ha reso tradizionale quest’evento, il tenore di casa, Josep Carreras.
Era il momento che aspettavo tanto: potergli applaudire di tutto cuore nella sua patria. Già il Sole dal Gange è stato il brano di apertura, un brano per così dire di riscaldamento cui è seguito Plaisir d’Amour, per poi lasciare spazio al grande soprano Kiri Te Kanawa, avvolta da un elegantissimo cappotto bianco che le copriva l’abito, che ha deliziato il pubblico con tre brani di Händel, in ordine “Piangerò la morte mia”, “Care Salve” e la celebre “Lascia ch’io pianga”, che è stata preceduta da un’emozionante Panis Angelicus cantata da Carreras. L’emozione si faceva sempre più viva, gli applausi sempre più accorati e dall’alto piovevano i primi “Bravo” e “Brava”. È il turno dell’Orfeó Català, uno splendido coro che con il brano mozartiano Ave Verum Corpus ha reso l’atmosfera ancora più suggestiva.
La prima parte si è chiusa con l’esecuzione da parte di entrambi i due cantanti del celebre brano tradizionale Adeste Fideles, in latino e in inglese, una prima chiusura che personalmente ha reso la mia emotività ancora più vulnerabile facendomi rigare le guance con le prime lacrime della serata, lacrime pregne di viva, vivissima emozione.
Abbiamo raggiunto el segón pis, il secondo piano, ed io avevo ancora gli occhi lucidi. Era meraviglioso poter commentare, tra i vari gesti d’affetto, quanto appena visto e ascoltato con amici che avevano condiviso più o meno le stesse emozioni. Altrettanto interessante e piacevole è stato allargare le conoscenze conversando con persone nuove.
La seconda parte non ha tardato ad iniziare: la riapertura è stata affidata all’Orfeó Català con quattro celebri brani della tradizione natalizia catalana come Les dotze van tocant, L’àngel i els pastors e El Noi de la Mare, e per ultima El Rústec Villancet di Lluís Maria Millet. Successivamente ha fatto il suo rientro Dame Kiri con una toccante Ave Maria di Bach – Gounod, per poi ritornare alla catalanità di fondo con Josep Carreras e la sua Pregària. I due cantanti si sono alternati ancora una volta: il soprano con una inaspettata versione inglese di La Virgen lava Pañales, ed il tenore con la tipica The little Drummer Boy, eseguita con grande vigore. Di nuovo la Simfònica del Vallès con una gradevolissima Overture del Der Zigeunerbaron di Johann Strauss II, un’esecuzione estremamente convincente, in cui David Giménez ha mostrato tutta la sua espressività.
Una chiusura dolce e nel pieno dell’atmosfera natalizia con O Holy Night e White Christmas, in cui sia Josep Carreras, sia Kiri Te Kanawa hanno scatenato un turbine di emozioni che ha invaso il Palau per intero. Tra la chiusura della seconda parte e l’inizio dell’ultima, quella riservata agli encores, gli artisti si sono guadagnati una qualtità inestimabile di applausi, e con loro anche la OSV e l’Orfeó, cui Carreras, con un gesto patriottico, ha mostrato un cartoncino (che teneva in tasca) con le strisce gialle e rosse, simbolo della bandiera catalana.
Quattro sono stati gli encores: Carreras con I’ll be home for Christmas insiste ad alimentare l’atmosfera natalizia, che da lì a poco si sarebbe presa una piccola pausa con la interpretazione dell’aria pucciniana di O mio babbino caro, da parte della Te Kanawa, e di un tuffo nei ricordi di un lontano West Side Story, con il brano Tonight, eseguito da entrambi, e conclusosi con la finezza del la bemolle in piano... da brividi! Immancabile conclusione, stavolta quella vera, con l’immancabile Silent Night, o per meglio dire, Santa Nit che, davvero, ha scaldato i cuori di tutti, e mi ha fatto piangere d’emozione per la seconda volta. E ripeto: non sono una che piange spesso. Ma era qualcosa di così forte, di così magico che mi ha letteralmente conquistata.
L’ultimo eterno applauso per il bellissimo concerto, prima di scaraventarci giù dalle scale (passatemi il termine, vi garantisco che non è un’esagerazione), per raggiungere la porta a sinistra della platea che porta ai camerini, in quanto alcune voci affermavano con sicurezza che con un attimo di attesa, gli artisti avrebbero concesso al pubblico che li attendeva la loro attenzione.
Le lacrime ormai s’erano asciugate ed in me albergava solo una forte tensione: eravamo circondati dai familiari e dagli amici più intimi del tenore, ed in me cresceva la sicurezza che non ci avrebbero mai permesso di entrare da quella porta.
Dentro il Palau faceva estremamente caldo, così che, di fronte all’impossibilità di accedere ai camerini, siamo fuggiti fuori, facendo il giro, ed io non ho nemmeno avuto il tempo di vestirmi. Era il 22 dicembre, era notte, ed io ero praticamente vestita come per un tiepido settembre, ma non sentivo freddo, non sentivo niente, assolutamente niente. Era quella tensione che solo l’emozione sa creare che comandava ogni mio pensiero, ogni mio movimento. Mi sentivo estremamente appoggiata dalla presenza di tutti gli amici che erano intorno a me e che mi incoraggiavano affettuosamente: tutto questo mi ha dato la forza, e… diciamolo pure, la faccia tosta per ribaltare la situazione della sera prima. Una lunga attesa è stata scandita da tre traguardi: l’incontro con Dame Kiri che gentilmente mi ha concesso l’autografo è stato il primo, e devo dire che ero particolarmente contenta, non solo perché la stimo molto come artista, ma anche perché sono riuscita a scambiare qualche parola in inglese con notevole disinvoltura, così da non sentirmi una studentessa di Lingue fallita.
Il cammino per il secondo traguardo mi è stato segnato dall’intervento di Daniele che, come da tempo desiderava, è riuscito ad ottenere l’autografo da David Giménez, cui è particolarmente affezionato, artisticamente parlando. Senza pensarci due volte sono corsa anche io a chiedere un autografo, che con estrema gentilezza e affabilità mi è stato concesso. David si è mostrato particolarmente ben disposto nei nostri confronti e se posso permettermi, anche un po’ sorpreso: forse non sarà particolarmente abituato a firmare autografi come suo zio, ma è indubbiamente un artista dotato di grande talento nel suo campo, serio ed espressivo, e sono molto felice di essere riuscita a dirglielo personalmente. Ha diretto l'orchestra sapientemente, venendo incontro alle esigenze dei cantanti, in particolare del soprano, in più occasioni.
Due su tre, ma ne mancava uno, il più importante per me. Intanto uscivano dal Palau i familiari del Sr. Carreras, prima il figlio Albert con Ingrid, poi Júlia, accompagnata dal marito, ancora più bella visto che sta per diventare mamma per la seconda volta… si vedeva dal sorriso e da come ha risposto al mio augurio di Bon Nadal! Dietro ancora il fratello del tenore, Albert Carreras, che ha risposto ai miei auguri con altrettanto entusiasmo. Ero davvero contenta, ma mancava lui… il Josep, che da lì a poco sarebbe arrivato. Non appena l’ho visto mi sono portata avanti, ripromettendomi che gli avrei detto quello che di tutto cuore sentivo, e che da tempo, da tanto tempo, sentivo di dovergli dire.
La Luvi timida della sera prima ha acquistato tutto il suo coraggio e con il sorriso sulle labbra si è avvicinata al suo tenore: da quel “Maestro, perdone…” di Monza, nel 2008, a un “Josep!!” di Barcellona, 2009. Gli sarò eternamente grata, per avermi fatto percepire tutta la magia dell’atmosfera natalizia, cosa che al giorno d’oggi non è più così scontata e ricorrente. Sono felice di averglielo detto, finalmente, di averlo ringraziato con le mie parole in uno spagnolo fluente; sono felice del sorriso con cui mi ha ringraziato più volte, dell’autografo che mi ha fatto, della sua stretta di mano, calda e avvolgente. Sono felice di avergli consegnato il mio DVD, cui mi sono dedicata per mesi. Sono grata a Maria Teresa per le parole che gli ha rivolto, e del commento affettuoso da lui fatto, che ha donato uno smalto nuovo di zecca alla mia voglia, già consistente, di andare avanti con la mia attività, e del bacio da me richiesto (che faccia tosta eh?! Che n’è stato di quella timida ragazza della sera prima!?), che non ha esitato a darmi.
In definitiva quella sera potevo considerarmi la ragazza più felice… se non del mondo, almeno di tutta Barcelona, che già non è poco. Avevo ottenuto tutto quello che volevo ed ero circondata dall’affetto e dai sorrisi del mio ragazzo e di tutti gli amici che mi hanno accolta come una di famiglia.
Un concerto assolutamente meraviglioso, che mi ha regalato sensazioni indescrivibili. Josep Carreras nel complesso ha dato il meglio, considerando che era molto raffreddato, e Kiri Te Kanawa, con la sua presenza elegante e raffinata, è riuscita a emozionarci comunque con il suo incanto, nonostante a tratti la sua voce sia stata soffocata da quella del suo collega, dall'orchestra e dal coro. Due voci, quindi, che in parte portano il peso del trascorrere del tempo, visto che entrambe hanno perso in potenza ed estensione, ma due voci che mantengono intatto il valore più autentico e importante, la carica emotiva, che dona al pubblico ciò che solo la combinazione tra l’Arte e il Cuore è in grado di donare.
MOLTISSIMES GRÀCIES A TOTS VOSALTRES
AMB TOT EL MEU COR US DESITJO
BON NADAL!
MUCHÍSIMAS GRACIAS A TODOS VOSOTROS
DE CORAZÓN OS DESEO
FELIZ NAVIDAD!
GRAZIE MILLE A TUTTI
VI AUGURO DI CUORE
BUON NATALE!
THANKS A LOT
I WISH EVERYONE
A VERY MERRY CHRISTMAS!
Brava, Luvi!!!
ReplyDeleteSono molto contenta per aver potuto condividere con te un momento così importante, e per essere stata testimone del modo in cui Josep ti ha guardato, e delle parole che ti ha detto.
È stata veramente una notte magica!!
Cara Luvi, questa volta non ha potuto essere possibile l'incontro. Mi dispiace tantissimo...
ReplyDeleteSono sicuro che un'altra volta...
Ma, m'avessi piaciuto tanto...
Un bacio e almeno sono lieto per la tua felicità.
BON NADAL!
Bravisima, Luvi! Tanti Auguri! Y mucha Felicidad en esta Navidad!
ReplyDeleteP.S. Te dejo el link para todo el artigo de la Vanguardia en la C-Box.
Estimada Luvi, ja saps que, per motius personals, no vaig poder dedicar tant temps com hauria dessitjat a gaudir de la teva companyia, pero les estones compartides van ser intenses. El més màgic: la teva careta de felicitat, i d'estar gaudint d'un moment únic, que intentaves retenir en cada segon, en cada matis. MOLTS PETONS !!!
ReplyDeleteFue un auténtico placer compartir concierto y emociones con vosotros.
ReplyDeleteHasta pronto, maca!
Tras los intentos frustrados con los links, creo que la mejor manera de llevar al conocimiento de todos la critica a este concierto escrita por Roger Alier y publicada en el periódico La Vanguardia, justo el día 25 de diciembre, es dejar aquí es dejar aquí la transcripción integral, aunque si debo dividirla en distintas partes!
ReplyDelete"UNA NOBLE TRADICIÓN
LÍRICA
Concert de Nadal Recital Josep Carreras Kiri Te Kanawa Autores: Mozart, A. Scarlatti, Martini il Tedesco, Händel, C. Franck, Ll. M. Millet, J. S. Bach, F. Álvarez,K. Davis, A. Ch. Adam, I. Berlin. Canciones tradicionales navideñas Intérpretes: Josep Carreras, tenor; Kiri Te Kanawa, soprano. Orfeó Català. Director: Josep Vila Casañas. Orquestra Simfònica del Vallès. Director: David Giménez Carreras Lugar y fecha: Palau de la Música Catalana. Ciclo Palau 100 (22/ XII/ 2009)
ROGER ALIER
Josep Carreras se presentó con la voz entera, bien proyectada y con detalles refinados
El recital anual que el tenor Josep Carreras ha venido dando en estos últimos años con el Ciclo de conciertos Palau 100 está arraigando ya como una noble tradición que atrae multitudes al Palau. Este año el lleno ha sido completo y el público ha seguido el recital con entusiasmo, no sólo por la buena forma en que se ha presentado el tenor Josep Carreras, con la voz entera, bien proyectada y con algunos detalles refinados (como el la bemol agudo en piano con que terminó una de sus más bellas intervenciones en el penúltimo bis). Asu lado, atractiva, físicamente jovencísima, la soprano neozelandesa Kiri Te Kanawa, dos años mayor que el tenor, pero con el aspecto increíblemente terso. Vocalmente Kiri Te Kanawa sí que ha perdido potencia y brillantez en la emisión vocal, y a pesar del cuidado con que dirigió David Giménez Carreras cuando ella intervenía, no siempre lograba superar la barrera sonora de la orquesta; su Ave Maria de Gounod fue delicado, pero un poco tenue. Pero la Te Kanawa tiene encanto y gracia suficiente para que sus numerosos fans le tributaran un cordial recibimiento y, cuando emitió como uno de los bises la única aria de ópera del recital, O mio babbino caro,la elegancia y la emotividad de la pieza se pusieron plenamente de manifiesto.
...
ReplyDeleteLa mayoría de las actuaciones de los solistas fueron acompañadas por el Orfeó Català, que ofreció un rendimiento vocal francamente compacto y muy estimable, y que bajo la batuta de su director, Josep Vila Casañas, interpretó varias canciones navideñas típicas catalanas, como El noi de la mare y también una de Lluís M. Millet. Luego, Carreras interpretó varias piezas navideñas de otros países (entre las cuales una de Adolphe Adam, el autor de Giselle)que cantó en francés, pero Kiri Te Kanawa cantó siempre en inglés, incluso el bis consistente en Santa Nit,que Carreras cantó en catalán y después en el original alemán.
Mención especial merece la cuidada y precisa dirección orquestal de David Giménez Carreras, que supo coordinar excelentemente el sonido de la orquesta, a la que oímos algunas de sus mejores actuaciones de los últimos tiempos, tanto en la obertura de Le nozze di Figaro como en la del Barón gitano de Johann Strauss, además de adaptarse magistralmente al canto de los dos intérpretes estrella de este excelente recital navideño, que, como hemos dicho, parece ya instalado en las Navidades musicales de nuestra ciudad."
Muy bien hecha! Ha salido el día de Navidad y yo he llevado dos días esperándola. Sin duda, la mejor!
ReplyDeleteaccipicchia che serata SUPERCALIFRAGILISTISPIRALIDOSA!!
ReplyDeleteSon felice per te davvero, che sei riuscita a dimostragli ancora una volta la tua ammirazione e devozione verso questo straordinario Uomo.
Davvero il tuo reportage e' davvero emozionante. Mi pareva di esser li'immaginando la scena !
Sono contenta anche che nonostante fosse un poco 'indisposto' sia riuscito a donare ancora una volta la sua emozionante voce.
buon anno a te e a tutti del blog. Oltre che al nostro Josep.
Chissa' come gli piacera' quel dvd!! Sono certa che hai fatto davvero un bel lavoro.
Sin poner en causa tu opinión, Luvi, yo me quedo, ante todo, con dos criticas. La de Roger Allier, y la de Pablo Melendez-Haddad cuyos planteamientos suelen gustarme y que es, además, también alguién que conoce con profundidad el Arte Carrerista!
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