Una Santa Nit al Palau de la Música Catalana

Anche l’anno scorso avevo trascorso il pomeriggio della Vigilia stendendo la critica del tradizionale concerto di Natale del Palau de la Música Catalana: sono tornata ieri in tarda serata da Barcelona, per questo non ho ancora avuto modo di pubblicarla, ma il fatto che al momento l’altrettanto tradizionale articolo di Roger Alier de La Vanguardia non sia ancora disponibile, mi rassicura sul fatto che forse non sono così in ritardo.

Martedì 21 il bar del Palau era gremito già da più di un’ora prima dell’inizio del concerto: il pubblico ne approfittava per un caffè, prima di abbandonarsi alla magia del Natale elargita tradizionalmente dal tenore di casa, Josep Carreras, accompagnato quest’anno dal giovane soprano Navarrese, Sabina Puértolas. Ad abbracciare le due voci, la Simfònica del Vallès diretta, come ogni anno, dal Maestro David Giménez.



Tanti i volti conosciuti nel bar, familiari e semplici fan, e tra questi anche bambini: prima su tutti, la piccola Maria, la primogenita di Albert e Ingrid, prima nipotina di Josep Carreras: mentre tentavo di tenere sotto controllo la mia solita tensione “pre-concerto”, nemmeno dovessi esibirmi io, non ho potuto fare a meno di sorridere nel guardare con tenerezza questa bellissima principessina, che di lì a poco, avrebbe ascoltato il concerto in mezzo tra i suoi genitori.

Il concerto è iniziato abbastanza puntuale, dopo le 20:30, con il primo brano orchestrale, la Danza Slava no.8 in Sol minore di Dvorak, durante il quale non si poteva non pendere dall’espressività dei movimenti di David Giménez

Josep Carreras si è presentato sul palco con gilet e papillon neri, e con un brano tradizionale natalizio, ma non propriamente di riscaldamento, ci ha subito rassicurati: si era infatti sparsa la voce che il tenore fosse fortemente raffreddato, ma la sua Adeste Fideles, ha avuto un impatto molto potente, accompagnato dalla determinazione e dall’esperienza di un cantante che non aveva nessuna intenzione di lasciarsi intimorire dall’influenza. Il pubblico ha risposto immediatamente con gratitudine: forse molti di noi, con l’influenza, non riuscirebbero ad essere altrettanto produttivi.



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La volta di Sabina Puértolas, accolta con altrettanto calore, prima dell’esibizione dell’Allelujah tratto dal mozartiano “Exultate, jubilate”: per chi non la conosceva, il giovane soprano è stata un’autentica scoperta; una voce dotata di una grande agilità e facilità d’emissione, completamente a suo agio sul palco, spigliata e seducente. 

Ancora Josep Carreras che rallenta il passo con la celebre “Mille cherubini in coro” e una interpretazione estremamente intima e di commovente introspezione di Pietà Signore. Una convincente interpretazione dell’Ave Maria di Caccini da parte di Sabina Puértolas per poi avviarsi alla conclusione della prima parte con l’Adagio dello Spartacus eseguito dalla Simfònica del Vallès, e due brani di Grieg con cui Carreras ha conquistato il suo pubblico, Un rêve e soprattutto la celebre Ich liebe dich, in catalano T’Estimo: con quest’ultima canzone molti di noi hanno avuto una sorpresa meravigliosa, altrettanti si sono lasciati sedurre dalla dolcezza e la passione ardente d’amore con cui Carreras ha interpretato il brano, e qualche coppia si è addirittura presa per mano, come se il tenore stesse parlando per loro.

Dopo una breve pausa, che ha consentito al pubblico di spostarsi un po’ per la sala e scambiare qualche commento con amici, il concerto ha ripreso in grande stile con Josep Carreras che ha proposto due straordinarie, e riuscitissime versioni di Lu Cardillo e L’Ultima Canzone, e Sabina Puértolas ha aperto una insolitamente dolcissima parentesi tedesca con Vlika Lied, continuata poi con Carreras nel celebre duo Lieppen Schweigen che ha visto anche un momento divertente, quando la Puértolas ha invitato Carreras a ballare e quest’ultimo ha cordialmente rifiutato. 

Nonostante l’influenza, Carreras non si è risparmiato nelle note più alte, e questo estratto della Vedova Allegra n’è un valido esempio. Il terzo momento della Simfònica del Vallès, e in particolare il con Frühlingsstimmen  di Johann Strauss II, piacevole, quasi un’anticipazione di quell’atmosfera pregnante di Waltzer tipica del Newjahrkonzert di Vienna.

Ancora i testi in italiano con Sabina Puértolas e la sua Dormi o bambino, e poi in duo con Carreras “Tu scendi dalle stelle”, durante la quale Carreras ha avuto un buffo momento di confusione sul testo, che per chi sa o capisce l’italiano, è stato divertente.

L’atmosfera, sempre più calda, ha scatenato potenti scrosci di applausi, e nel complesso la straordinaria capacità di far percepire “la magia del Natale e la magia di sempre”, contrariamente a quanto si pensava, non ha fatto rimpiangere per un attimo la presenza del grande coro dell’Orfeó Català, quest’anno assente.

I’ll be home for Christmas ha chiuso il programma ufficiale della serata, per poi lasciare spazio a una sequenza di ben 6 bis, l’ideale per un pubblico che non ne ha mai abbastanza, che chiede sempre di più, sapendo di poter contare su artisti generosi. Inizia la Puértolas con I could have danced all night, da My Fair Lady, e presegue Carreras con The Impossible Dream da The Man of La Mancha.

Nel caso non ci aveste fatto caso, il programma di questo concerto andava oltre la tematica Natalizia, per non trascurare brani che più o meno rientrano sempre nei concerti di Carreras.
Sabina Puértolas ha regalato un nuovo brivido con Les Filles de Cadix, ma per non dimenticare le Feste imminenti, Carreras è tornato per dirci che sognava un bianco natale, cantando White Christmas.
Con Non ti scordar di me, Sabina Puértolas e Josep Carreras annunciano che la conclusione del concerto è molto vicina, raggiunta poi con Stille Nacht, che nella prima strofa era Santa Nit: brividi d’orgoglio catalano concretizzati in applausi durante il brano stesso, soffocati dopo poco da chi non voleva rinunciare a godersi l’emozione di un’atmosfera natalizia che oggi giorno è sempre più carente.

Nei camerini la famiglia, gli amici più stretti e qualche fortunata che oltre ad essersi congratulata con David per il modo straordinario con cui dirige, ad aver salutato Sabina Puértolas, è anche riuscita a godere di scene imperdibili, e a vedere un tenore che tolto il papillon è diventato semplicemente un nonno come tanti con in braccio la sua nipotina, o un uomo che, seppur segnato dalla maledetta influenza, non perde la voglia di scherzare o la gentilezza, la dolcezza, la sensibilità, la parola giusta al momento giusto, la capacità di infondere coraggio e voglia di continuare a lottare.

Tutto questo e molto di più: el meu tenor, JOSEP CARRERAS.

Prima di congedarmi voglio ringraziare di cuore tutti coloro che hanno avuto un ruolo particolare in questa mia permanenza barcellonese, in particolare: Maria Teresa,  Xavier, Teresa, Albert,  Claudia, Sergi e Jordi.

È da poco scoccata la mezzanotte, ne approfitto per augurare a tutti un sereno Natale!

BON NADAL
FELIZ NAVIDAD
FROHE WEIHNACHTEN
BONE NOËL
MERRY CHRISTMAS

Moltes gràcies Josep, m'ha regalat altra vegada la màgia del Nadal i la màgia de sempre!!
Al meu tenor
BON NADAL!!

Comments

  1. Grazie, Luvi. Ci hai fatto un bellissimo regalo di Natale con il racconto del concerto, è stato come se lo tornassi a vivere.
    Magnifico lavoro!!!
    Buon Natale, Bon Nadal!!

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