"Il Video della Settimana": Josep Carreras canta "Del cabello más sutil" (F. Obradors) - Bolshoi Theatre, 1989
Benvenuti per un nuovo Video della Settimana.
Per questa domenica avevo un progetto: avrei dovuto accontentare una richiesta molto speciale, ma per qualche difficoltà organizzativa sono stata costretta a posticipare il tutto, provvedendo all'ultimo a cambiare argomento. Spero l'idea iniziale venga attuata al più presto, con lo stesso entusiasmo con cui ho accolto tale richiesta.
Torniamo a noi. In alternativa, in mancanza di altre ricorrenze, ho cercato di portare qui un tipo di proposta che, da quanto risulta dalla mia indagine, manca da parecchi mesi nel blog: un brano in lingua spagnola. Qui ovviamente, tralasciando quelli già proposti, si ha l'imbarazzo della scelta. Non ho avuto difficoltà perché recentemente ho riascoltato molto volentieri e più volte uno in particolare composto da Fernando Obradors. Parte della raccolta di Canciones clásicas españolas, no.4, Del cabello más sutil è un brano per voce e pianoforte del periodo moderno: si presume che il compositore, nativo di Barcellona, l'abbia scritto nel periodo che va dal 1920 ai primi anni Quaranta.
Obradors, oltre al celebre ciclo di Canciones clásicas españolas cui questo brano appartiene, si è distinto per i suoi volumi di composizioni liriche teatrali, oltre che per l'ambito sinfonico e, in misura minore, per la zarzuela.
Appassionata del repertorio del recital quale sono, non potevo esimermi dal proporre prima o poi uno dei brani più rappresentativi che hanno sempre avuto un posto speciale nei programmi dei recital di Josep Carreras di sempre, dagli anni Settanta fino ad oggi: tanti di voi come me ne ricorderanno la recente, curatissima, esecuzione parte del suo recital del Festival di Salisburgo dello scorso anno, ma in ogni caso ci sono svariate testimonianze di altissimo valore, molte delle quali rientrano in concerti filmati e rilasciati in DVD. Tra queste che di certo vi saranno ben familiari, ho scelto la versione del recital che il nostro Josep ha offerto presso il Bolshoi di Mosca insieme a Montserrat Caballé ed al pianista Miguel Zanetti il 5 settembre del 1989.
Josep Carreras. Bolshoi Theatre, Moscow, 1989. |
In quell'occasione la posizione del brano era programmatica in quanto segnava il cosiddetto gran finale del recital, avvenuto non con un duetto come sarebbe spontaneo immaginare ma con un brano per ciascuno, e Carreras aveva scelto proprio questo.
Seppur di breve durata, si tratta di un frammento musicale che, se interpretato correttamente e con un certo gusto è in grado di provocare emozioni di portata notevole. Sono pochi versi ma di straordinario potere evocativo che raggiunge i picchi massimi nelle immagini del capello più sottile della treccia come catena per portare l'amata al proprio fianco, o quella della brocca per avere un contatto con le sue labbra ogni volta che lei si accinga a bere.
Josep Carreras ci regala qui due minuti di autentico splendore, a partire da un primo verso emesso in un unico respiro, un particolare che richiama subito l'attenzione: la sua lettura si mostra corretta sfoggiando strategicamente l'incantevole pianissimo per rendere l'intimità dell'immagine del verso para besarte en la boca, recuperando progressivamente forza a partire da besarte, e nuovamente nel finale. L'andamento lento si rivela ideale per far risplendere il suo fraseggio squisito: nonostante mantenga sempre un approccio soave e pacato non rinuncia a raffinate variazioni e a passaggi di gusto, garantendo così un risultato d'insieme di straordinario spessore. Godetevelo!!
Seppur di breve durata, si tratta di un frammento musicale che, se interpretato correttamente e con un certo gusto è in grado di provocare emozioni di portata notevole. Sono pochi versi ma di straordinario potere evocativo che raggiunge i picchi massimi nelle immagini del capello più sottile della treccia come catena per portare l'amata al proprio fianco, o quella della brocca per avere un contatto con le sue labbra ogni volta che lei si accinga a bere.
Josep Carreras ci regala qui due minuti di autentico splendore, a partire da un primo verso emesso in un unico respiro, un particolare che richiama subito l'attenzione: la sua lettura si mostra corretta sfoggiando strategicamente l'incantevole pianissimo per rendere l'intimità dell'immagine del verso para besarte en la boca, recuperando progressivamente forza a partire da besarte, e nuovamente nel finale. L'andamento lento si rivela ideale per far risplendere il suo fraseggio squisito: nonostante mantenga sempre un approccio soave e pacato non rinuncia a raffinate variazioni e a passaggi di gusto, garantendo così un risultato d'insieme di straordinario spessore. Godetevelo!!
Spero abbiate gradito la mia scelta di oggi. L'appuntamento è per domenica prossima con un nuovo video. Buona settimana a tutti!!
Key facts:
Welcome to a new Video of the Week.
Actually I had a different plan for today: I should have had to satisfy a very special request, but some organizational issues obliged me to postpone and change the topic of this post. I hope my first proposal to be made reality as soon as possible, with the same enthusiasm with which I accepted this request.
Let's go on now. Alternatively, as I haven't found any special anniversary, I tried to bring here a kind of proposal that I have realised it has been missing for quite a long time: a Spanish song. In this case, of course ignoring those pieces I have already proposed, you have so many possibilities of choice. I had no trouble because recently I had listened over and over again, with so much pleasure, one in particular, composed by Fernando Obradors.
Being part of the collection of Spanish classical songs called Canciones clásicas españolas, no.4, Del cabello más sutil is a song for voice and piano which belongs to the modern age: we assume that the composer, born in Barcelona at the very end of the 19th Century, wrote it in the period from 1920 to the early 40's.
Obradors, in addition to the famous cycle of Spanish classical songs which this fragment belongs to, stood out for his lyrical compositions for theatre, as well as in the symphonic field and, to a lesser extent, in the zarzuela.
As I am very fond of the recital repertoire, I could not miss to propose sooner or later one of the most representative pieces that have always had a special place in the programs of Josep Carreras' recitals ever, from the early seventies until today: many of you like me will surely remember his recent rendition of it, part of his recital at the Salzburg Festival last year, but in any case there are several examples of the highest value, many of which are part of recitals filmed and released on DVD. Among these, which you must be familiar to, I chose the version of his recital in Moscow together with Montserrat Caballé and pianist Miguel Zanetti, held at the Bolshoi Theatre on 5 September, 1989.
On that occasion, the position of the song was particularly meaningful as it marked the so-called grand finale of the recital, which was not with a duet as we would have spontaneously imagined, but with a song each, and Carreras chose just that one. Although its short duration, it is a musical piece that, if interpreted correctly and with good taste, is able to provide with considerable flow of emotions. Just a few verses of extraordinary evocative power that reaches the peak in the images of the thinnest hair of her braid used like a chain as to bring his beloved girl by his side, or that of the jug he would like to be just kiss her lips each time she drinks from it.
Here, Josep Carreras gives us two minutes really outstanding, beginning with the very first vers sung as a whole with just a single breath, a detail that immediately strikes the eye: his kind of reading is absolutely correct: he strategically shows off his lovely pianissimo to emphasise the intimacy of the image in the verse para besarte en la boca, progressively gaining strength again from besarte, and repeated again in the finale. The slow pace is ideal to let his exquisite phrasing shine: despite he maintains a sweet, tender approach, he does not give up refined variations and passages of good taste, thus ensuring an overall result of extraordinary depth. Enjoy it!
I hope you have appreciated my proposal of today. See you next Sunday with a new video. Have a nice week!!
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