"Il Video della Settimana": Josep Carreras sings the final scene of Stiffelio (ROH, 1993)

Benvenuti a un nuovo Video della Settimana.

Come già sapete i primi mesi dell'anno risultano assai densi di ricorrenze, specialmente di anniversari di debutti che vengono raccolti nella sezione delle Historic Dates, le date storiche da ricordare. Oggi vorrei soffermarmi su un debutto operistico particolare. Se osservate lo sfondo attuale del blog, un collage dei personaggi che il nostro tenore ha incorporato al proprio repertorio, noterete che questo figura tra gli ultimissimi, appena prima di Sly e dell'imminente debutto in El Juez (Los niños perdidos di Christian Kolonovits. Mi riferisco a Stiffelio, attualmente il penultimo dei suoi debutti operistici che ha avuto luogo alla Royal Opera House di Londra il 25 gennaio del 1993, in un'occasione molto speciale quale la prima assoluta di quest'opera in Gran Bretagna.
Gli altri nomi nel cast erano Catherine Malfitano, Gregory Yurisich, Robin Leggate Gwynne Howell. L'Orchestra della Royal Opera House era diretta dal Maestro Edward Downes.



Stiffelio è un'opera in tre atti su musica de Giuseppe Verdi, a partire da un libretto italiano di Francesco Maria Piave, basato sull'opera Le Pasteur, ou l'Evangile et Li Foyer di Émile Souvestre e Eugène Bourgeois. Travagliata non solo la vicenda interna ma anche la vita dell'opera stessa, tormentata dalla censura dell'epoca a causa del tema spinoso su cui era incentrata, l'adulterio: Stiffelio, infatti, è un pastore protestante che, perseguitato dal cattolico Impero Austro-Ungarico, si rifugia nel castello di Stankar sotto falso nome, tra la Baviera e Salisburgo: in breve, dopo aver scoperto di essere stato tradito dalla moglie, sarà preda di dissidi interiori, tra Vangelo e Focolare, come indica il sottotitolo dell'opera di Souvestre e Bourgeois, ovvero tra saggio predicatore e vittima umana, ma finirà per perdonarla pubblicamente sul pulpito della chiesa.
Un'atmosfera e un intreccio provocatorio e rivoluzionario per la Chiesa e la politica dell'epoca, tanto che a causa della censura l'opera è stata vittima di pesanti modifiche a partire dalla prima recita, non solo sulla scena ma anche il libretto di Piave era stato drammaticamente alterato. Giuseppe Verdi, totalmente contrario all'intervento della censura sul suo lavoro, preferirà ritirare l'opera per proporre anni dopo una versione che destasse meno scandalo riadattata intitolata Aroldo. Stiffelio tornò a vivere circa un secolo più tardi, meritatamente apprezzato quale "capolavoro dimenticato", e molto probabilmente ingiustamente dimenticato: magari non proprio all'altezza di altri grandi capolavori, ma certamente originale e sicuramente il nome di Giuseppe Verdi senz'altro ne garantisce diversi spunti di grande interesse e qualità.

Josep Carreras aveva realizzato l'incisione del disco di Stiffelio già nel 1979, ancora molto giovane per un ruolo forse più adatto ad essere affrontato nella maturità, come è poi accaduto con il debutto nel 1993 al Covent Garden, e alle performance in altri palchi operistici d'eccezione quali La Scala nella primavera del 1995 e l'Opera di Vienna nell'autunno dell'anno successivo.
Risulta tuttavia un personaggio tanto complesso quanto interessante da interpretare: la sua vocalità privilegia il registro di centro, con una prima ottava piena, ben salda, e non particolarmente esigente nella zona acuta che non va oltre il La. Una voce virile, che trova il suo ideale in un tenore maturo, a tratti declamatoria, ma soprattutto espressiva, che sappia risaltare il travaglio interiore che subisce il personaggio.

Stiffelio è un predicatore eccezionale che mostra ammirevole magnanimità e santo zelo fin dal suo ingresso in scena, ma la Provvidenza lo porterà ad affrontare una prova durissima. L'apertura avviene a tradimento appena consumato, e nel rientrare da un viaggio il pastore non intende verificare le carte smarrite da un uomo in fuga dal castello, traccia che indicherebbe un avvenuto adulterio che lui non intende scoprire: "Colla cenere disperso sia quel nome e quel delitto; Dio lo disse, Dio l’ha scritto: al fratel s’indulgerà", accenti che però muteranno drammaticamente con l'apprendere di essere lui stesso la vittima dell'adulterio. Molti sospetti anticipano questa amara verità, il disagio di una moglie pentita che non aspira che al perdono dalla prima nota, il suo non indossare l'anello nuziale alimenta in lui l'ira ed il furore, "Ah ch'io cada fulminato, m'inabissi pur la terra! Su me scaglisi il creato se mi colse il disonor!", fino alla rivelazione in parte erronea che lo porta a rivolgere accuse a Federico con duri e sdegnosi riferimenti all'argomento prossimo sermone. Stiffelio aveva sempre difeso la virtù con la parola, unica arma concessa ad un pastore nella rigorosa religiosità della Germania dell'epoca, la vendetta sanguinosa si addiceva più al suocero, padre che pur di difendere l'onore della figlia avrebbe sfidato a duetto il seduttore, Raffaele.
Sarà solo nel secondo atto, presso il cimitero che, accorrendo per evitare il duello invitando le parti al perdono, a non profanare il luogo santo, che Stiffelio identificherà Raffaele quale responsabile: in un momento di massima tensione, sia scenica, sia emotiva, Stiffelio vorrebbe cedere alla vendetta, ed il perdono per Lina è ben lontano nei suoi pensieri. Nell'udire il coro dei fedeli dall'interno della Chiesa, Stiffelio rammenta il suo essere sacerdote, e Jorg lo invita ad accorrere in chiesa per dare loro il conforto che chiedono, a svolgere il proprio ruolo: la crisi interiore dell'uomo ne risalta al massimo la forza drammatica, chiede aiuto a Dio per trovare l'ispirazione, ma ancora rifiuta il perdono e sarà solo di fronte alla croce, quella croce da cui il Giusto ha perdonato, che esasperato dal conflitto tra fede ed istinto Stiffelio perderà i sensi.
Il suo delirio impetuoso trova poi la saggia rassegnazione nel terzo atto, in cui sottoporrà alla moglie la domanda di divorzio, una domanda che lei inizialmente non vorrebbe firmare ma cederà solo per poter confessare il proprio tormento al sacerdote che è in lui, che tuttavia non vorrebbe ascoltarla, ammettendo il tradimento ma affermando comunque una fedeltà verso il marito che nel suo cuore non era mai venuta meno. Stiffelio non avrà nemmeno tempo di riflettere su come rivolgersi a Raffaele, che nel frattempo aveva invitato a castello per un colloquio, intimandogli di ascoltare la sua conversazione con Lina, che il suocero l'aveva già ucciso a duello.

Come potete vedere sono diversi i punti di forza di quest'opera dai marcati accenti verdiani, ma oggi vorrei rivolgere l'attenzione a quello conclusivo che a mio avviso è assolutamente straordinario. Ancora stordito dalla confusione, Stiffelio si appresta a celebrare la funzione in Chiesa, cui assisteva anche Lina, inizialmente non riconosciuta. Lasciandosi ispirare dal Vangelo, come gli era stato raccomandato, il pastore sale sul pulpito e legge l'episodio dell'adultera, perdonando pubblicamente la donna.
Del debutto di Stiffelio in suolo britannico è stato realizzato il DVD (video completo), nel quale vediamo Josep Carreras affiancato da una grandissima interprete quale Catherine Malfitano, che in un'intervista aveva dichiarato di apprezzare particolarmente il ruolo di Lina, personaggio che, seppur colpevole, viene dipinto da Verdi in modo da guadagnarsi la compassione del pubblico.

In questo momento come nel resto dell'opera è possibile riscontrare senza alcun dubbio quanto Carreras fosse adatto a rivestire quel ruolo: la verosimiglianza con il personaggio è straordinaria, con una bellezza virile mitigata dai segni della maturità, e con l'eleganza e la disinvoltura con cui indossa la veste di un rigoroso e formidabile predicatore, da tutti adorato, quasi venerato. Nell'opera ha saputo rendere con la massima cura l'ampio ventaglio delle emozioni di un uomo che abbiamo visto difendere la virtù. prodigarsi nella magnanimità, nello zelo, e improvvisamente, ferito e turbato, avvamparsi nella gelosia, nell'ira, sul punto di cedere alla vendetta. Qui rende molto bene il disagio iniziale, ma è impressionante con che portamento si dirige al pulpito ed inizia a recitare il salmo: la solennità del pizzicato grave che Verdi affida all'orchestra si sovrappone a quella dei suoi passi, al suo sguardo ispirato e a quella del suo canto declamatorio a partire da quell' "Allor Gesù...", e poi dalla famosa frase successiva "Quegli di voi che non peccò, la prima pietra scagli" che crea un impatto emotivo incredibile. La misura e la delicatezza, quasi struggente, con cui ripete "La donna, la donna..." si fa presto vibrante potenza  in quei "perdonata" conclusivi che prendono poi una dimensione corale. Josep, con uno sguardo fisso e severo sulle note finali, abbraccia la scelta del suo personaggio, riscattato da vittima di adulterio ad eroe della virtù, propria della sua funzione.

Nel momento del curtain call, non solo il pubblico ma tutto il cast rende omaggio alla sua brillante interpretazione. Godetevelo!!

Spero abbiate apprezzato la mia proposta di oggi. L'appuntamento è per domenica prossima con un nuovo video. Buona settimana a tutti!!

Key facts:

Welcome to a new Video of the Week .

As you already know the first few months of the year are very dense of anniversaries, especially  of debuts that are collected in the section of the Historic Dates. Today, I would like to focus on a particular operatic debut. If you look at the current background of the blog, a collage of almost all the characters our tenor has included in his repertoire, you will notice that this is one of the latest, just before Sly and his upcoming debut in El Juez (Los niños perdidos) by Christian Kolonovits. I refer to Stiffelio, currently the second-last of his operatic debuts, which took place at the Royal Opera House in London on 25 January 1993, a very special occasion as the world premiere of this opera in the UK.
The other names in the cast were Catherine Malfitano, Gregory Yurisich, Gwynne Howell and Robin Leggate. The Orchestra of the Royal Opera House was conducted by Edward Downes.
Stiffelio is an opera in three acts with music by Giuseppe Verdi and libretto by Francesco Maria Piave, based on the work Le Pasteur, ou l'Evangile et Li Foyer by Èmile Souvestre and Eugène Bourgeois. Not only the story but also the internal life of the work itself is troubled, tormented by the censors of that time because of the thorny topic it is about, adultery: in fact, Stiffelio is a Protestant pastor who was persecuted by the Catholic Austro -Hungarian Empire, he took refuge in the castle of Stankar under a false name, between Bavaria and Salzburg area: briefly, after discovering that he had been betrayed by his wife, will suffer from an internal conflict, between the Gospel and hearth, as the subtitle the work by Souvestre and Bourgeois points out, or between wise preacher and human victim, but will eventually forgive her publicly in the pulpit of the church.
Actually a revolutionary and provocative plot for the Church and politics of those times, so that because of the censorship the opera had been strongly changed since its premiere, not only as far from the theatrical point of view, but Piave's libretto had been dramatically altered too. Giuseppe Verdi, who didn't like at all the intervention of censorship on his work, preferred to withdraw the work to make a different version, less outrageous, titled Aroldo. Stiffelio had been called back to life about a century later, deservedly appreciated as a " forgotten masterpiece", and probably unjustly forgotten, because it might be not as great as other masterpieces, but it is original, and certainly the name of Giuseppe Verdi guarantees several points of great interest and quality.
Josep Carreras made the studio recording of Stiffelio in 1979, still very young for a role perhaps more suitable for a more mature tenor, in fact he made the debut on stage at Covent Garden in 1993, which was followed by further exceptional performances at La Scala in 1995, and at the Vienna State Opera in the following year .
However, it proves to be a character as complex as interesting to portray: it privileges the center range, with a full, solid first octave, with high notes that do not go beyond the A. A manly voice, which finds its ideal in a mature tenor, declamatory, but mostly expressive, capable of highlighting the inner struggle the character copes with .
Stiffelio is an outstanding preacher showing admirable magnanimity and holy zeal since his entrance on stage, but Providence provides him a tough test. The opera opens when the betrayal has just  been consumed, and when the pastor comes back from a trip, he refuses to check the lost cards by a man fleeing from the castle, the trace of the occurred adultery he does not want to find out, " Colla cenere disperso sia quel nome e quel delitto; Dio lo disse, Dio l’ha scritto: al fratel s’indulgerà (may that name and  that sin be lost with ashes; God said it, God wrote it: the brother will be forgiven", words that, however, will change dramatically as soon as he finds out he is the victim of adultery himself. Several suspects anticipate this bitter truth, as the discomfort of a repentant wife who longs for forgiveness from the very first note, her missing ring that feed his anger and fury, "Ah ch'io cada fulminato, m'inabissi pur la terra! Su me scaglisi il creato se mi colse il disonor!(May I be strike dead if I am dishonored)", until the partially wrong revelation that led him to turn to Federico with harsh and contemptuous references to the topic next sermon. Stiffelio had always defended virtues with words, the only weapon given to a pastor in the strict religiousness of Germany of those times, as bloody revenge would suit most his father in law, a father who would challenge and kill the seducer, Raphael, in order to defend his daughter's honor.
It will be only in the second act, at the cemetery, that Stiffelio will identify Raffaele as responsible, after rushing to avoid the duel, inviting them to mutual forgiveness, and not to desecrate that holy place: in a moment of maximum tension, both scenic and emotional, Stiffelio would give in to vengeance, and forgiveness for Lina is far from his thoughts. Hearing the choir of the believers from the Church, he realizes again he is a priest, and Jorg invits him to go to the church to give them the comfort they ask for, and be what he really is: the internal struggle of the man he is stresses the dramatic force of that moment; he asks for God's help to find inspiration, but still refuses forgiveness and only in front of the cross, the cross from which the Right has forgiven, he faints, exasperated by the conflict between faith and instinct.
His impetuous delusion turns into wise resignation in the third act, in which he will asks his wife for divorce, a request she initially refused to sign, but then accepts it only to confess her torment not to the husband, but to the priest, though he would not feel like to listen to it: she admits the betrayal, but insists that she had always been faithful to her beloved husband with her heart. Stiffelio not even has time to think about what to do with Raffaele, who in the meantime had been invited to the castle for a talk: the priest had asked him to listen to his conversation with Lina, but then her father killed in a duel.
As you can see, there are different strong points of this opera by Verdi, but today I would like to draw attention to the final scene which I think is absolutely amazing. Still stunned by the confusion, Stiffelio is preparing to celebrate the mass in the Church, which was attended by Lina too, not immediatly recognized. Taking inspiration from the Bible, as he had been recommended, the pastor gets on the pulpit and reads the story of the adulteress, publicly forgiving the woman. 
This debut of Stiffelio in UK was recorded onto DVD (here is full video), in which we see Josep Carreras joined by a great performer as Catherine Malfitano, who in an interview had said she particularly liked the role of Lina, a character who, though guilty, is created by Verdi in order to gain the sympathy of the public.
In this very scene, as in the rest of the opera, you will have no doubt that  Carreras was extraordinary suited to play that role: his likelihood with the character is incredible, with a manly beauty mitigated by the signs of maturity, and with his elegance and ease which he wears the guise of a rigorous and extraordinary preacher, adored amd almost worshiped by everyone. Throughout the opera, he has been able to express with the utmost care the wide range of emotions of a man we see defending virtues, doing his best in magnanimity, in zeal, and suddenly hurt and upset, catch on fire by jealousy, wrath, about to give in to vengeance. Here he expresses very well the initial discomfort, but it is simply impressive the posture with which he reaches the pulpit and began to read the psalm: the solemnity of the low pizzicato Verdi assignes to the orchestra overlaps with that of his steps, of his inspired look, and of his declamatory singing from "Allor Gesù... (Then, Jesus...)" and then the next verse from the famous "Quegli di voi che non peccò, la prima pietra scagli (Those of you who did no sin, cast the first stone)" that creates such a great emotional impact. His almost poignant delicacy with which repeats "La donna... la donna... (The woman, the woman...)" then changes into vibrant power in those " perdonata (pardoned)" at the end that become choral . 
Josep, with such a stare on the final notes, embraces the choice of his character, redeemed by the victim of adultery to the hero of  virtue, suitable for a preacher.
During the curtain call, not only the public but the whole cast pays tribute to his brilliant interpretation. Enjoy it !

I hope you have appreciated my proposal of today. See you next Sunday with a new video. Have a nice week!!

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