Interview in Auckland

Josep ha rilasciato un'intervista il giorno dopo il suo arrivo da Barcellona in Nuova Zelanda, dove terrà un concerto sabato 31 all'Elephant Hill Estate and Winery a Hawke's Bay, dopodichè raggiungerà l'Australia per poi ritornare in Europa per un paio di concerti in Austria. Marzo vedrà un completo soggiorno negli Stati Uniti.

L'intervista è stata pubblicata nel sito del Otago Daily Times.


E questo è il link per vedere, ma non scaricare, le foto.


Grazie Maria per la segnalazione.



Rilassato e avvolto dalla sua candida sciarpa, il tenore tranquillizza il giornalista sul fatto che avrà comunque tempo per riposarsi, e rimpiange, nonostante i suoi viaggi assidui, di non poter visitare i luoghi dov'è accolto, come un vero e proprio turista proprio per dover privilegiare tutto ciò che comporta la performance. La sua attività lo tiene occupato da 1o a 11 mesi l'anno, per un massimo di 60 date in giro per il mondo. (L'Italia, Josep, L'ITALIA!!! ...scusate.)

Non manca mai di ribadire la necessità di osservare una certa disciplina, per un cantante d'opera, come un atleta: evitare l'aria condizionata, un'alimentazione corretta, un adeguato riposo, non parlare troppo... tutto questo non è impossibile da osservare, anche se spesso risulta difficile. Ma il nostro sessantaduenne ormai ha imparato cosa è salutare da cosa non lo è, ciò che non riesce a catalogare come routine è invece l'atmosfera, l'ansia, l'emozione che lo pervade prima di salire sul palco. Se non fosse così, dice lui, sarebbe veramente triste, per un artista.


Un grande affiatamento quello con gli altri due membri dei Tre Tenori, Placido Domingo (che recentemente ha compiuto gli anni!! Auguri Maestro!!) e Luciano Pavarotti, scomparso nel settembre 2007. Quattordici anni di concerti, un rapporto che dall'ammirazione e dal rispetto ha raggiunto i livelli di un'amicizia profonda.

Josep confessa che una grande voce con cui avrebbe voluto cantare è quella di Maria Callas, la diva, forse l'icona del registro sopranile per eccellenza. Sulla Terra non sarà possibile soddisfare questo suo desidero, forse, chi lo sa... altrove.

Non manca, ovviamente di accennare al grande lavoro della sua Fondazione: no Josep, non è presunzione o arroganza, è la verità, ed è giusto ed umano andarne fieri. Afferma di condurre, a vent'anni dalla guarigione dalla Leucemia, una vita normale, solo con due o tre esami del sangue l'anno, di routine: cose normali, insomma, per un uomo della sua età. Si considera un uomo molto fortunato, per essere guarito.

Il concerto di sabato sarà diretto dal Maestro Miquel Ortega, che io ricordo con particolare emozione, che guederà la Vector Wellington Orchestra, e sul palco lo raggiungerà la giovane soprano Anna Leese, un soprano emergente della Nuova Zelanda, con cui aveva già avuto l'onore di cantare nel Regno Unito e in Asia nel 2008.
Sempre con te, Josep!

Comments

  1. Alguna vez he pensado en esta asociación: Maria Callas – Josep Carreras. Sin pensar en agotar los ejemplos, eso podría querer decir … Lucia y Edgardo … Santuzza y Turiddu … Turandot y Calaf … Amelia y Ricardo … Fedora y Loris …Tosca y Mario Cavaradossi …Se me pone la piel de gallina!

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  2. Como no se saque su famosa "sciarpa" se nos va a fundir!!!! están a 40 grados!!!!! In bocca al lupo,Josep!!!

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  3. No, per quanto grande sia stata, io non lo avevo mai associato alla Callas. Forse inconsciamente non ne avevo bisogno, in quanto con quella che io reputo IL SOPRANO, ha cantato tante, tantissime volte.

    E' inutile! Non si separerà mai dalla sua sciarpa! Ma ci piace così, no?

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