Entrevista a Josep Carreras por su concierto en Punta Del Este

Da Zacatecas, parentesi di Sant Jordi, e ora a Punta del Este: Josep Carreras si è trattenuto quattro giorni in Uruguay dove ha offerto un concerto privato per pochi invitati la sera di giovedì 21, presso l'Hotel Conrad. Lasciato l'Uruguay, Carreras dovrà affrontare un anno molto intenso: un maggio in giro per l'Europa, Giugno con quattro performance in Cina, e prima della fine di luglio concerti in Russia e Inghilterra, per poi concedersi meritate vacanze nella Costa Brava, da buon catalano praticante quale è.

Alcune foto hanno ritratto il suo arrivo nella città, con i capelli spettinati dal vento. Prima del concerto, il tenore ha concesso un'interessante intervista a El País uruguaiano.





Dopo aver assicurato che l'opera si trova in buone mani, manifestando ampia fiducia nelle generazioni attuali, presenta in generale il programma su cui si sarebbe basato suo il concerto: pur non ricordandolo nei dettagli più specifici, il tenore si è soffermato sulla necessità di adattare il programma al luogo ospitante il concerto, giustificando così la presenza di brani che portano i nomi di Augustín Lara e Carlos Gardel. Carreras ha posto quindi l'accento su un programma popolare, parte di un repertorio che è sempre appartenuto ai tenori fin dai tempi di Caruso. Grande è l'ammirazione per Gardel, paragonato dal tenore catalano a Frank Sinatra per la sua qualità di "dicitore", ovvero la straordinaria capacità interpretativa del testo di ogni brano. Un artista quindi straordinario, che ama ascoltare e di cui ama interpretare brani come Lejana Tierra Mía o El día que me quieras, non sentendosi l'ideale interprete per il tango.

Massimo rispetto ed anche interesse per l'opera d'avanguardia: che si rinnovi l'aspetto scenico, visto che il repertorio rimane inalterato. È importante sapersi rinnovare, ma nel pieno rispetto del compositore e del librettista. È stato anche invitato a cantare in alcune produzioni un po' sopra le righe, particolarmente in Germania, ma qualsiasi cosa dotata di dignità artistica, è meritevole di essere realizzata.

Dall'opera ai Tre Tenori: se qualcosa di positivo c'è stato in questa esperienza, senz'altro si identifica con 1'aver esteso questo tipo di canto a un pubblico più generale, cui questo genere era tutt'altro che familiare.
Di Plácido Domingo vengono risaltate la potenza vocale e la straordinaria abilità in campo scenico e musicale, un vero protagonista, affiancato assieme a lui da Luciano Pavarotti, il talento naturale per eccellenza, la facilità e il carisma, oltre ad essere una persona con sui si poteva parlare di tutto.

Ma la voce, è solo il mezzo, non è la cosa più importante. Il canto nasce dentro, nell'anima, e la voce non è che lo strumento per esprimere quanto si ha dentro, le emozioni e i sentimenti più profondi.
Ed è questo che Josep Carreras intendeva esprimere nel suo concerto in Uruguay, per l'amore per il Sud America, dovuto a un viaggio che da piccolo aveva affrontato con la sua famiglia, che lo portò a trasferirsi un anno in Argentina. Carreras si rispecchia nella mentalità sudamericana, nel loro modo di essere e nelle loro tradizioni, oltre al fatto di parlare la stessa lingua.

Questi sono i punti salienti dell'intervista. Tra poco preparo il post per il concerto vero e proprio, nel frattempo auguro a tutti:

BUONA PASQUA
FELIÇ PASQUA
FELIZ PASCUA
HAPPY EASTER
FROHE OSTERN

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