"Il Video della Settimana": Josep Carreras and Piero Cappuccilli sing "Dio che nell'alma infondere" (Don Carlo - Salzburg Easter Festival, 1986)
Benvenuti per un nuovo Video della Settimana.
Questa settimana tutti gli amanti della grande musica nel mondo hanno reso omaggio all'eccelso compositore di Busseto, il nostro Giuseppe Verdi, nel giorno del bicentenario della sua nascita avvenuta il 10 ottobre del 1813. Come verrà poi descritto più nel dettaglio in un post apposito, il Blog ha voluto celebrare il bicentenario verdiano con uno sfondo speciale, un collage in cui il ritratto del maestro è circondata da tutti i suoi personaggi interpretati da Josep Carreras, tenore che vanta nel suo repertorio un nutrito numero di opere verdiane.
Una delle definizioni che più si leggono associate al nostro tenore sono "particolarmente apprezzato per le sue interpretazioni nel repertorio verdiano e pucciniano": tra queste, più volte menzionato è il legame con Un Ballo in Maschera, un'opera legata ad eventi di fondamentale importanza, dal suo debutto al Teatro Alla Scala nel 1975, fino alla nascita di entrambi i suoi figli, nel 1973 e 1978. Tuttavia, nella sua autobiografia "Singing from the soul" aveva espresso una certa predilezione per Don Carlo, e per la vicenda del principe spagnolo.
Don Carlos è un'opera di Giuseppe Verdi su libretto di Joseph Méry e Camille du Locle tratto dall'omonima tragedia di Friedrich Schiller. Originariamente in lingua francese, l'opera fu successivamente tradotta in italiano da Achille de Lauzières e rimaneggiata a più riprese.
Elemento chiave a livello tematico è sicuramente il contrasto: tra padre e figlio, come rivela lo scontro in ambito sia politico sia intimo tra il sovrano spagnolo Filippo II, figlio dell'Imperatore Carlo V, ed il Principe Carlo; tra Stato e Chiesa, una battaglia che il Re ha perso in partenza; tra concezioni politiche differenti, che vedono da un lato l'assolutismo di Filippo, e la propensione al liberalismo e alle autonomie dall'altro, nella figura del Marchese di Posa.
Al di là del contesto storico-politico, un ulteriore elemento di interesse che si riscontra nell'opera, già presente nella trilogia popolare, è l'indagine psicologica, qui notevolmente affinata. Il giovane Carlo risulta il più impulsivo tra gli innamorati verdiani, un carattere estremamente romantico ma al limite con l'isteria: la donna che ama, dalla quale è anche ricambiato, è Elisabetta di Valois rassegnata all'infelicità, condannata ad essere sposa di Filippo II, una figura negativa ma che rivela anche risvolti quasi patetici, e quindi matrigna di Carlo.
Josep Carreras ha debuttato giovanissimo nel ruolo di Carlo, a Tolosa nel 1972: tuttavia questo personaggio lo lega all'inizio del suo rapporto con il grande Herbert von Karajan nel 1976, immediatamente dopo il Requiem di Verdi dell'edizione pasquale del Festival di Salisburgo dello stesso anno. Dopo Tolosa e Salisburgo, Carreras avrebbe interpretato il principe nel 1977 a Milano con un cast stellare, e ancora a Bilbao e a Budapest, nel 1979 a Vienna, nel 1981 a Madrid, nel 1982 a Barcellona in due occasioni, di cui una l'inaugurazione della stagione 1982/83 e nuovamente a Salisburgo nel 1986, con registrazione dal vivo e pubblicazione del DVD. L'incisione della versione in studio risale invece al 1978 realizzata da Herbert von Karajan e dal cast di cui facevano parte anche Mirella Freni, Agnes Baltsa, Nicolai Ghiaurov e Piero Cappuccilli.
Anche in Don Carlo, Verdi affida una parte preponderante al tenore: Carreras sembra aver propeso per un'interpretazione che mettesse in risalto l'indole fortemente romantica e impulsiva, ma talvolta attribuendo un carattere a tratti eroico che storicamente non è mai appartenuto al Principe Carlo. Un giovane deciso piuttosto che fragile e nevrotico, questo è ciò che il tenore ha voluto mettere in luce facendo brillare l'innamorato verdiano con la pura bellezza del suo fraseggio e il suo canto sempre poderosamente effusivo a livello comunicativo. Si è affermato in questo ruolo proprio per la generosità interpretativa: nonostante qualche sforzo nel ricercare la sonorità eroica, la voce di Carreras suona splendida e bellissima nel colorare la frase e nella nobiltà della dizione.
Oggi ho scelto di proporvi proprio un frammento dell'opera che secondo me contiene tutti gli ingredienti tipici verdiani per un omaggio, secondo me, ideale per il bicentenario del più grande compositore italiano. È un momento tratto da una recital del Festival di Pasqua di Salisburgo, disponibile in DVD. Uno dei meriti, sicuramente da attribuirsi a Herbert von Karajan, è quello di aver radunato un cast straordinario, motivo per il quale ho pensato ad un duetto tra Carlo e Rodrigo, il Marchese di Posa, interpretato magistralmente dal grande Piero Cappuccilli. Senza ombra di dubbio, Cappuccilli è stato uno dei più grandi ed amati baritoni di tutti i tempi, considerato uno degli interpreti per eccellenza del repertorio verdiano. Tra i miei preferiti in assoluto.
Con "Dio, che nell'alma infondere" del primo atto della versione italiana dell'opera, troviamo la prima manifestazione di uno dei punti forti di questa straordinaria produzione: l'intesa incredibile tra Cappuccilli e Carreras, la perfetta sintonia, il raffinato ed elegante intreccio delle due voci. Josep ha nominato Cappuccilli come partner ideale in scena, una complicità che nella maggior parte dei casi superava quella con un'interprete femminile: nello specifico, il tenore faceva riferimento a La Forza del Destino, ma vediamo anche come in Don Carlo, la loro affinità si rivelava ideale nel rappresentare in scena il valore di un sentimento quale l'amicizia. Ho ascoltato diversi interpreti nello stesso frammento, e mi sento di affermare che quello di Carreras e Cappuccilli sia uno degli accostamenti vocali più puliti ed armonici: da un lato i due timbri risultano perfettamente distinguibili, ma dall'altro sembrano anche amalgamarsi in un unicum squisito.
Nel recitativo che precede l'aria, Carlo confida il motivo della propria infelicità a Rodrigo, il quale gli intima di chiedere di essere inviato nelle Fiandre, in difesa della popolazione fiamminga oppressa dalla politica di Filippo II. Successivamente i due si giurano amicizia eterna. Nel frattempo, il passaggio del sovrano con Elisabetta porta Carlo a doversi nascondere e a dover affrontare la propria disperazione, momentaneamente alleviata dal conforto donatogli dall'amico.
A completare il risultato sublime, il motivo melodico che Verdi ripropone nel corso dell'opera, a mio parere uno dei più belli, emozionanti e dall'anima più verdiana che ci siano. Godetevelo!!
Key facts:
Welcome to a new Video of the Week .
This week all great music lovers in the world have paid tribute to the supreme composer, our Giuseppe Verdi, on the bicentenary of his birth on 10 October 1813. As will be later described in more detail in an upcoming post, the blog has decided to celebrate Verdi's Bicentenary with a special background photo, a collage in which his portrait is surrounded by all his characters interpreted by Josep Carreras, a tenor who has in his repertoire a large number of works by Verdi.
One of the definitions that we read most associated with our tenor is "particularly appreciated for his performances in Verdi's and Puccini's repertoire ": among these, the most often mentioned is his special bond with Un Ballo in Maschera , a work linked to events of greatest importance, since his debut at La Scala in 1975 supported by his idol, Giuseppe Di Stefano, until the birth of both of his kids in 1973 and 1978. However, in his autobiography "Singing from the soul" he expressed his predilection for Don Carlo , and for the story of the Spanish prince.
Don Carlos is an opera by Giuseppe Verdi with libretto by Joseph Méry and Camille du Locle based on the eponymous tragedy by Friedrich Schiller. Originally in French, the work was subsequently translated into Italian by Achille de Lauzières and edited several times. A key element is definitely the contrast: between father and son, as revealed by the conflict in both the political and intimate aspect between King Filippo II, son of the Emperor Carlo V, and his son Prince Carlo; between Church and State, a battle that the King has lost from the very beginning; between different political views, on one hand the absolutism of Philip, and on the other hand the propensity to liberalism and autonomy, under the figure of the Marquis of Posa.
Beyond the historical and political context , another interesting element we can analyze in the work, already present in the popular trilogy, is the psychological investigation, much more marked here. Young Carlo is the most impulsive among lovers in Verdi, an extremely romantic but at the limit with the hysteria: the woman he loves, by whom he is loved back too, is Elisabetta of Valois, who is resigned to unhappiness for being the king's wife, and then Carlo's step-mother.
Josep Carreras made his debut in the role of Carlo when he was very young, in Toulouse in 1972: however this character marked the beginning of his relationship with the great Herbert von Karajan in 1976, immediately after the Verdi Requiem of the Salzburg Easter Festival of the same year. After Toulouse and Salzburg, Carreras would portray the Spanish prince in Milan in 1977 with an amazing cast, and again in Bilbao and in Budapest, in 1979 in Vienna, in 1981 in Madrid, 1982 in Barcelona on two occasions , one of which is the opening of the 1982/83 season, and again in Salzburg in 1986, live recording released onto DVD. The studio recording dates back to 1978, conducted by Herbert von Karajan and with Mirella Freni, Agnes Baltsa, Nicolai Ghiaurov and Piero Cappuccilli.
Even in Don Carlo , Verdi rely mostly on the tenor: Carreras' reading of the character seemed to highlight a highly romantic and impulsive nature, including some heroic traits that historically never belonged to Carlo. A very determined young man, rather than fragile and neurotic , this is what the tenor wanted to emphazise by shining Verdi's protagonist ith the sheer beauty of his phrasing, with his always effusive singing, so powerful and communicative. It stood out in this role because of the generosity of his interpretation: despite some effort to sound sometimes heroical, Carreras' voice sounds so wonderful and beautiful at coloring each phrase, and in the nobility of his diction.
Today I have chosen for you just a fragment of the opera that I think has all the features for an ideal tribute to Verdi , in my opinion , a right one for the bicentenary of the greatest composer born in Italy. It is a moment taken from a performance of the Easter Festival in Salzburg 1986, available on DVD. One of the merits, certainly due to Herbert von Karajan, is that he gathered an amazing cast, which is why I thought of a duet between Carlo and Rodrigo, Marquis of Posa, masterfully interpreted by the great Piero Cappuccilli. Without any doubt, Cappuccilli was one of the greatest and most admired baritones of all time, considered one of the interpreter par excellence of the Verdi repertoire. Among my absolute favorites.
With "Dio, che nell'alma infondere" the first act of the Italian version of the opera, we find the first show of one of the highlights of this extraordinary production: the incredible chemistry between Cappuccilli and Carreras, their perfect harmony, the refined and elegant result of the two voices combined. Josep had mentioned Cappuccilli as an ideal partner onstage, due to a complicity that in most cases exceeded the one with a female interpreter: specifically, our tenor was referring to La Forza del Destino, but we can well notice how, even in Don Carlo, their affinity proved to be ideal in representing the value of friendship onstage. I have heard so many interpreters in the same fragment, and I would say that Carreras and Cappuccilli are probably one of the cleanest and harmonic vocal combinations: on the one hand, the two voices are perfectly distinguishable, but on the other also seem to blend into an exquisite unique sound.
In the recitative that precedes the aria, Carlo confess the reason for his unhappiness to Rodrigo, who suggests him to ask to be sent to Flanders, in defense of the Flemish population oppressed by Philip II 's strict policy. Subsequently, they swear eternal friendship each other. Meanwhile, the passage of the king with Elizabeth makes Carlo hide himself and face his own despair again, momentarily relieved by the comfort he receives by his loyal friend .
What complete the sublime result is the melodic motif that Verdi repeats throughout the opera , in my opinion one of the most beautiful, emotional, and with the most Verdian soul ever. Enjoy it!!
I hope you have appreciated my proposal of today. See you next Sundat¡y with a new video. Have a nice week!!
Josep Carreras as Don Carlo. Budapest, 1977. |
Don Carlos è un'opera di Giuseppe Verdi su libretto di Joseph Méry e Camille du Locle tratto dall'omonima tragedia di Friedrich Schiller. Originariamente in lingua francese, l'opera fu successivamente tradotta in italiano da Achille de Lauzières e rimaneggiata a più riprese.
Elemento chiave a livello tematico è sicuramente il contrasto: tra padre e figlio, come rivela lo scontro in ambito sia politico sia intimo tra il sovrano spagnolo Filippo II, figlio dell'Imperatore Carlo V, ed il Principe Carlo; tra Stato e Chiesa, una battaglia che il Re ha perso in partenza; tra concezioni politiche differenti, che vedono da un lato l'assolutismo di Filippo, e la propensione al liberalismo e alle autonomie dall'altro, nella figura del Marchese di Posa.
Al di là del contesto storico-politico, un ulteriore elemento di interesse che si riscontra nell'opera, già presente nella trilogia popolare, è l'indagine psicologica, qui notevolmente affinata. Il giovane Carlo risulta il più impulsivo tra gli innamorati verdiani, un carattere estremamente romantico ma al limite con l'isteria: la donna che ama, dalla quale è anche ricambiato, è Elisabetta di Valois rassegnata all'infelicità, condannata ad essere sposa di Filippo II, una figura negativa ma che rivela anche risvolti quasi patetici, e quindi matrigna di Carlo.
Josep Carreras ha debuttato giovanissimo nel ruolo di Carlo, a Tolosa nel 1972: tuttavia questo personaggio lo lega all'inizio del suo rapporto con il grande Herbert von Karajan nel 1976, immediatamente dopo il Requiem di Verdi dell'edizione pasquale del Festival di Salisburgo dello stesso anno. Dopo Tolosa e Salisburgo, Carreras avrebbe interpretato il principe nel 1977 a Milano con un cast stellare, e ancora a Bilbao e a Budapest, nel 1979 a Vienna, nel 1981 a Madrid, nel 1982 a Barcellona in due occasioni, di cui una l'inaugurazione della stagione 1982/83 e nuovamente a Salisburgo nel 1986, con registrazione dal vivo e pubblicazione del DVD. L'incisione della versione in studio risale invece al 1978 realizzata da Herbert von Karajan e dal cast di cui facevano parte anche Mirella Freni, Agnes Baltsa, Nicolai Ghiaurov e Piero Cappuccilli.
Anche in Don Carlo, Verdi affida una parte preponderante al tenore: Carreras sembra aver propeso per un'interpretazione che mettesse in risalto l'indole fortemente romantica e impulsiva, ma talvolta attribuendo un carattere a tratti eroico che storicamente non è mai appartenuto al Principe Carlo. Un giovane deciso piuttosto che fragile e nevrotico, questo è ciò che il tenore ha voluto mettere in luce facendo brillare l'innamorato verdiano con la pura bellezza del suo fraseggio e il suo canto sempre poderosamente effusivo a livello comunicativo. Si è affermato in questo ruolo proprio per la generosità interpretativa: nonostante qualche sforzo nel ricercare la sonorità eroica, la voce di Carreras suona splendida e bellissima nel colorare la frase e nella nobiltà della dizione.
Oggi ho scelto di proporvi proprio un frammento dell'opera che secondo me contiene tutti gli ingredienti tipici verdiani per un omaggio, secondo me, ideale per il bicentenario del più grande compositore italiano. È un momento tratto da una recital del Festival di Pasqua di Salisburgo, disponibile in DVD. Uno dei meriti, sicuramente da attribuirsi a Herbert von Karajan, è quello di aver radunato un cast straordinario, motivo per il quale ho pensato ad un duetto tra Carlo e Rodrigo, il Marchese di Posa, interpretato magistralmente dal grande Piero Cappuccilli. Senza ombra di dubbio, Cappuccilli è stato uno dei più grandi ed amati baritoni di tutti i tempi, considerato uno degli interpreti per eccellenza del repertorio verdiano. Tra i miei preferiti in assoluto.
Con "Dio, che nell'alma infondere" del primo atto della versione italiana dell'opera, troviamo la prima manifestazione di uno dei punti forti di questa straordinaria produzione: l'intesa incredibile tra Cappuccilli e Carreras, la perfetta sintonia, il raffinato ed elegante intreccio delle due voci. Josep ha nominato Cappuccilli come partner ideale in scena, una complicità che nella maggior parte dei casi superava quella con un'interprete femminile: nello specifico, il tenore faceva riferimento a La Forza del Destino, ma vediamo anche come in Don Carlo, la loro affinità si rivelava ideale nel rappresentare in scena il valore di un sentimento quale l'amicizia. Ho ascoltato diversi interpreti nello stesso frammento, e mi sento di affermare che quello di Carreras e Cappuccilli sia uno degli accostamenti vocali più puliti ed armonici: da un lato i due timbri risultano perfettamente distinguibili, ma dall'altro sembrano anche amalgamarsi in un unicum squisito.
Nel recitativo che precede l'aria, Carlo confida il motivo della propria infelicità a Rodrigo, il quale gli intima di chiedere di essere inviato nelle Fiandre, in difesa della popolazione fiamminga oppressa dalla politica di Filippo II. Successivamente i due si giurano amicizia eterna. Nel frattempo, il passaggio del sovrano con Elisabetta porta Carlo a doversi nascondere e a dover affrontare la propria disperazione, momentaneamente alleviata dal conforto donatogli dall'amico.
A completare il risultato sublime, il motivo melodico che Verdi ripropone nel corso dell'opera, a mio parere uno dei più belli, emozionanti e dall'anima più verdiana che ci siano. Godetevelo!!
JOSEP CARRERAS
PIERO CAPPUCCILLI
DON CARLO
VIVA VERDI!!
Spero abbiate apprezzato la mia proposta di oggi. L'appuntamento è per domenica prossima con un nuovo video. Buona settimana a tutti!!Key facts:
Welcome to a new Video of the Week .
This week all great music lovers in the world have paid tribute to the supreme composer, our Giuseppe Verdi, on the bicentenary of his birth on 10 October 1813. As will be later described in more detail in an upcoming post, the blog has decided to celebrate Verdi's Bicentenary with a special background photo, a collage in which his portrait is surrounded by all his characters interpreted by Josep Carreras, a tenor who has in his repertoire a large number of works by Verdi.
One of the definitions that we read most associated with our tenor is "particularly appreciated for his performances in Verdi's and Puccini's repertoire ": among these, the most often mentioned is his special bond with Un Ballo in Maschera , a work linked to events of greatest importance, since his debut at La Scala in 1975 supported by his idol, Giuseppe Di Stefano, until the birth of both of his kids in 1973 and 1978. However, in his autobiography "Singing from the soul" he expressed his predilection for Don Carlo , and for the story of the Spanish prince.
Don Carlos is an opera by Giuseppe Verdi with libretto by Joseph Méry and Camille du Locle based on the eponymous tragedy by Friedrich Schiller. Originally in French, the work was subsequently translated into Italian by Achille de Lauzières and edited several times. A key element is definitely the contrast: between father and son, as revealed by the conflict in both the political and intimate aspect between King Filippo II, son of the Emperor Carlo V, and his son Prince Carlo; between Church and State, a battle that the King has lost from the very beginning; between different political views, on one hand the absolutism of Philip, and on the other hand the propensity to liberalism and autonomy, under the figure of the Marquis of Posa.
Beyond the historical and political context , another interesting element we can analyze in the work, already present in the popular trilogy, is the psychological investigation, much more marked here. Young Carlo is the most impulsive among lovers in Verdi, an extremely romantic but at the limit with the hysteria: the woman he loves, by whom he is loved back too, is Elisabetta of Valois, who is resigned to unhappiness for being the king's wife, and then Carlo's step-mother.
Josep Carreras made his debut in the role of Carlo when he was very young, in Toulouse in 1972: however this character marked the beginning of his relationship with the great Herbert von Karajan in 1976, immediately after the Verdi Requiem of the Salzburg Easter Festival of the same year. After Toulouse and Salzburg, Carreras would portray the Spanish prince in Milan in 1977 with an amazing cast, and again in Bilbao and in Budapest, in 1979 in Vienna, in 1981 in Madrid, 1982 in Barcelona on two occasions , one of which is the opening of the 1982/83 season, and again in Salzburg in 1986, live recording released onto DVD. The studio recording dates back to 1978, conducted by Herbert von Karajan and with Mirella Freni, Agnes Baltsa, Nicolai Ghiaurov and Piero Cappuccilli.
Even in Don Carlo , Verdi rely mostly on the tenor: Carreras' reading of the character seemed to highlight a highly romantic and impulsive nature, including some heroic traits that historically never belonged to Carlo. A very determined young man, rather than fragile and neurotic , this is what the tenor wanted to emphazise by shining Verdi's protagonist ith the sheer beauty of his phrasing, with his always effusive singing, so powerful and communicative. It stood out in this role because of the generosity of his interpretation: despite some effort to sound sometimes heroical, Carreras' voice sounds so wonderful and beautiful at coloring each phrase, and in the nobility of his diction.
Today I have chosen for you just a fragment of the opera that I think has all the features for an ideal tribute to Verdi , in my opinion , a right one for the bicentenary of the greatest composer born in Italy. It is a moment taken from a performance of the Easter Festival in Salzburg 1986, available on DVD. One of the merits, certainly due to Herbert von Karajan, is that he gathered an amazing cast, which is why I thought of a duet between Carlo and Rodrigo, Marquis of Posa, masterfully interpreted by the great Piero Cappuccilli. Without any doubt, Cappuccilli was one of the greatest and most admired baritones of all time, considered one of the interpreter par excellence of the Verdi repertoire. Among my absolute favorites.
With "Dio, che nell'alma infondere" the first act of the Italian version of the opera, we find the first show of one of the highlights of this extraordinary production: the incredible chemistry between Cappuccilli and Carreras, their perfect harmony, the refined and elegant result of the two voices combined. Josep had mentioned Cappuccilli as an ideal partner onstage, due to a complicity that in most cases exceeded the one with a female interpreter: specifically, our tenor was referring to La Forza del Destino, but we can well notice how, even in Don Carlo, their affinity proved to be ideal in representing the value of friendship onstage. I have heard so many interpreters in the same fragment, and I would say that Carreras and Cappuccilli are probably one of the cleanest and harmonic vocal combinations: on the one hand, the two voices are perfectly distinguishable, but on the other also seem to blend into an exquisite unique sound.
In the recitative that precedes the aria, Carlo confess the reason for his unhappiness to Rodrigo, who suggests him to ask to be sent to Flanders, in defense of the Flemish population oppressed by Philip II 's strict policy. Subsequently, they swear eternal friendship each other. Meanwhile, the passage of the king with Elizabeth makes Carlo hide himself and face his own despair again, momentarily relieved by the comfort he receives by his loyal friend .
What complete the sublime result is the melodic motif that Verdi repeats throughout the opera , in my opinion one of the most beautiful, emotional, and with the most Verdian soul ever. Enjoy it!!
I hope you have appreciated my proposal of today. See you next Sundat¡y with a new video. Have a nice week!!
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