Josep Carreras brought intimacy and charm in Belfast and Dublin

Come sapete, la scorsa settimana Josep Carreras si è recato in Irlanda per offrire due magnifici recital, rispettivamente giovedì 17 ottobre presso la Waterfront Hall di Belfast e domenica 20 presso il Bord Gáis Energy Theatre di Dublino. Il tenore è stato affiancato dal soprano irlandese Celine Byrne, e accompagnato dal suo pianista Lorenzo Bavaj e dal quartetto d'archi The Opera Petite Ensemble Quartet.

Purtroppo la stampa non ha riportato recensioni dettagliate (Belfast - Dublin), ma a confermare la mia convinzione che sarebbero state due serate straordinarie per il pubblico sono stati i commenti entusiastici su twitter che ho letto, e soprattutto il racconto minuzioso che qualche fan che ha assistito mi fa fatto gentilmente pervenire. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno ampiamente colmato la carenza di materiale disponibile in rete. L'attesa è stata ricompensata!!

Lorenzo Bavaj and Josep Carreras in Dublin.
Credits: a generous Carreras fan.
Come dicevo, due performance di grande successo: in entrambi si respirava un'atmosfera incantevole, molto intima, non solo scaturita dalla tipologia di concerto e dal conseguente repertorio scelto, ma soprattutto dall'evidente affinità tra gli artisti.


Josep Carreras ha scelto un programma identico per entrambi i recital. Una volta che il quartetto e Lorenzo Bavaj, il pubblico ha dato un caloroso benvenuto al tenore al suo ingresso sul palco per la prima coppia di canzoni, sempre estremamente gradevoli e ideali per riscaldare la voce: Lu Cardillo di Mercadante e L'Ultima Canzone di Tosti. Successivamente, si è alternato con il soprano Celine Byrne, che ha dato subito mostra del suo talento attraverso l'interpretazione del brano Caro mio ben di Giordani, per poi tornare sul palco con una di quelle canzoni che i fan più fedeli bramano di ascoltare, per il turbine di passione che Carreras sa infonderle: mi riferisco a T'Estimo di Grieg, un brano che forse non risultava noto, ma che da ora il pubblico irlandese ricorderà, grazie alle emozioni che ha saputo trasmettere, in parte derivate dal fatto di cantare nella propria lingua materna. Il primo, atteso, duetto di entrambe le serate è giunto a questo punto con la celeberrima Ave Maria di Schubert, che è stato eseguito in maniera quasi commovente, con un approccio emotivamente intimo che gli interpreti hanno reso sia individualmente, sia con l'intreccio squisito delle loro voci in un finale sommesso ed estremamente toccante.
Dopo un intermezzo strumentale con Salut d'amour di Elgar, da parte del Maestro Bavaj e del quartetto d'archi, il soprano ha offerto la propria versione di Serenata di Toselli, e Carreras ha concluso la prima parte con la splendida Lejana Tierra Mía di Gardel e con Rosó (Pel teu amor) di Ribas: per quest'ultima, vale lo stesso discorso di T'Estimo, trattandosi sempre di un brano in lingua catalana che il nostro tenore sa fare proprio come nessun'altro, e che per questo risulta essere tra i più apprezzati del suo pubblico più affezionato. Già nella prima metà, sia a Belfast sia a Dublino, si è assistito ad un evidente crescendo di intensità, cui il pubblico ha risposto di conseguenza con ovazioni sempre più calorose e prolungate.

La seconda parte ha preso avvio nuovamente con Josep Carreras, con altri due brani quali Serenata sincera di Derevitsky, una new entry nel suo repertorio, e Vurria, più nota canzone napoletana, prima di una serie che ha caratterizzato questa parte. Celine Byrne ha saputo poi conquistarsi una massiccia dose di applausi con la sua straordinaria interpretazione de O mio babbino caro, aria del Gianni Schicchi di Giacomo Puccini, unico momento strettamente operistico insieme all'Intermezzo di Cavalleria Rusticana, eseguito successivamente dai musicisti che hanno nuovamente mostrato la loro altissima qualità.
Sempre sulla scia napoletana, Carreras ha proseguito con 'Na sera 'e maggio, al termine della quale si è assistito ad un momento che ha suscitato qualche spontanea risata nel pubblico: convinto di doversi alternare nuovamente con la collega, il tenore stava per lasciare il palco, trattenuto poi dal pianista che gli rammentato che il brano successivo, Passione di Valente, spettava sempre a lui. Ritornato alla sua postazione, il tenore ha scosso il capo sorridendo e con lo humor che lo contraddistingue ha esclamato "The age..." (L'età...). I sorrisi in sala avrebbero lasciato spazio presto ad una nuova ondata di sentimento, come di consueto con questo brano la cui passione va ben oltre il titolo. Celine Byrne ha proposto l'operetta con Vilja, da La Vedova Allegra di Franz Lehar, risultando a dir poco incantevole, per poi ricongiungersi con Carreras nel duo Je te veux di Satie: come nel primo duetto, i due hanno mostrato una grandissima complicità.
Non è certo la prima volta che cantano insieme, la prima collaborazione risale già a diversi anni fa: cioè che apprezzo particolarmente di Celine, oltre al grandissimo talento e all'espressività e la bellezza della sua voce, è l'evidenza della sua ammirazione per Carreras, la spontanea tenerezza e la sincerità della sua devozione nei suoi confronti. Certamente, per ogni giovane soprano deve essere un'emozione grandissima condividere la scena con un gigante come lui, ma a mio modo di vedere lei è forse quella che, seppur con estrema discrezione e profondo rispetto, risulta sempre visibilmente coinvolta emotivamente. È una stima professionale e personale, cosa che vale anche tra Carreras e Lorenzo Bavaj, legati da un rapporto professionale e di grande amicizia da quasi 25 anni: la loro complicità è coinvolgente sul palco come al di fuori.

Josep Carreras and Celine Byrne in Dublin, before the encores.
Credits: a generous Carreras fan

Poderosi applausi dopo Je te veux, sicuramente uno dei momenti più pregnanti della serata, seguito da un finale poderoso con Core 'ngrato, interpretato con il cuore come solo Josep sa fare, lasciando chi lo ascolta, come ha dimostrato l'incredibile ovazione che ha seguito, totalmente indifeso e travolto dalle emozioni proprie della canzone e che la sua voce risalta al massimo, autentica e sincera come nessun'altra.

Quattro encores a Belfast, sei a Dublino: Josep ha scelto altri due di quei brani che maggiormente rispecchiano la sua anima di artista, come Un'Ombra, dal Warsaw Concerto di Addinsell, e la napoletana Vierno, strepitosa ed unica come sempre. Celine Byrne ha optato invece per un omaggio al pubblico irlandese con la tradizionale Danny Boy, per poi riunirsi con il tenore con il brano Non ti scordar di me. A Dublino, l'entusiasmo e l'immensa gratitudine di un pubblico che non poteva smettere di applaudire in piedi al termine di ogni brano, sono stati ricompensati con, un'ulteriore performance del soprano, con I could have danced all night, dal musical My fair lady, e un ultimo duetto, Love unspoken, la versione inglese del duetto Lippen Schweigen, sempre dall'operetta di Lehar, Die lustige Witwe (La Vedova Allegra).

BRAVO JOSEP!!

In definitiva, due serate che il pubblico irlandese e non, che vi hanno assistito, non potranno dimenticare: tutti i fattori, non da ultimo il format raffinato di recital con quartetto d'archi, hanno contribuito allo straordinario successo. Ringrazio ancora di cuore le mie fonti per la graditissima collaborazione!!

Segnalo anche la partecipazione del nostro tenore ad uno show televisivo irlandese, The Late Late Show, la sera di venerdì 18 (foto), durante il quale ha tenuto una breve conversazione in merito ai Tre Tenori, la sua malattia, i progetti futuri tra cui la nuova opera che inaugurerà a Bilbao l'anno prossimo, e il suo relax insieme ai nipoti e la famiglia. Potete vederlo dal minuto 40:30.

Altre interviste:
www.newsletter.co.uk
www.irishtimes.com


Key facts:

As you know, last week Josep Carreras travelled to Ireland to offer two magnificent recitals, respectively, on last Thursday, 17 at the Waterfront Hall in Belfast, and on Sunday 20 October, at the Bord Gáis Energy Theatre in Dublin. The tenor was joined by Irish soprano Celine Byrne, and accompanied by his pianist Lorenzo Bavaj and by The  Opera Petite Ensemble Quartet.
Unfortunately, the press has not reported detailed reviews, but what confirmed my strong belief that they would be two extraordinary evenings for the public were the so many enthusiastic comments on twitter I read, and especially the meticulous report that some fans who attended made and sent me. Many thanks to all those who have largely filled the lack of material available online. The wait has been rewarded!
As I said, two highly successful performances provided with such lovely, very intimate atmosphere, not only due to the type of concert and the consequent repertoire chosen, but most of all to such incredible chemistry between the artists, and the enthusiasm of the audience.
Josep Carreras chosed an identical program for both recitals. Once the quartet and Lorenzo Bavaj joined the stage, the audience gave a warm welcome to the tenor as he arrived for the first couple of songs, always extremely pleasant and ideal for warming his voice, as Lu Cardillo by Mercadante and L'Ultima Canzone by Tosti. Subsequently, he alternated with soprano Celine Byrne, who immediately showed her talent through her rendition of Caro mio ben by Giordani, and then he returned to the stage with one of those songs that most loyal fans crave to listen to, for the overwhelming flow of passion that only Carreras can provide with: I am referring to T'Estimo by Grieg, a song that perhaps was not known there, but since then the Irish public will probably remember it, thanks to the emotions that he was able to convey, partly derived from singing in his mother tongue. The first, awaited duet of both recitals came to this point with the well known Ave Maria by Schubert, which was performed with such touching, emotionally intimate approach that interpreters had both individually and joining together their voices in a soft andemotional finale.
After an instrumental interlude with Salut d'amour by Elgar, from the Maestro Bavaj and the string quartet, the soprano offered her own version of Toselli 's Serenata, and Carreras concluded the first part with the beautiful Lejana Tierra Mía by Gardel and Rosó (Pel teu amor) by Ribas: for the latter, the same of T'Estimo could be said, being always a song in Catalan that our tenor can sing just like anyone else, and that is why it turns out to be by far one of the absolute favourite of his most loyal fans. In the first half, both in Belfast and Dublin, there was an obvious crescendo in intensity, which the public has responded accordingly with warmer and longer applauses.
The second part started again with Josep Carreras, with two more songs like Serenata sincera by Derevitsky, a new piece in his repertoire, and Vurria, better known Neapolitan song, the first of a series that has characterized this section. Celine Byrne was able to gain a massive dose of applauses with her ​​extraordinary performance of O mio babbino caro, the famous aria from Gianni Schicchi by Giacomo Puccini, the only operatic piece together with the Intermezzo of Cavalleria Rusticana, that dfinitely proved ths high quality of musicians.
Still in the wake of Naples, Josep Carreras continued with 'Na sera ' maggio, after which there was a moment that make the audience laugh a little bit: convinced of having to switch back to his colleague, the tenor was about to leave the stage, then held by his pianist who reminded him that he had to stay for the next song, Passione by Valente. So Carreras stayed, shook his head, smiling, and with his typical humor said "The age...". The smiles in the room would have quickly given way to a new wave of feelings, as usual with this song whose passion goes far beyond the title. After that, Celine Byrne proposed operetta with Vilja from The Merry Widow by Franz Lehar, resulting simply adorable, and then joined Carreras again in the duet by Satie, Je te veux: as in the first duet , they proved a great complicity. Of course, this was not the first time they sang together, as their first collaboration dates back to some years ago. What I particularly like of Celine, in addition to her great talent and the beauty and expressiveness of her voice, is the clear evidence of her admiration for Carreras, the spontaneous tenderness and sincerity of her devotion to him. For sure, for every young soprano must be such great emotion to share the stage with a giant like him, but in my view she is perhaps the one that, even with extreme discretion and deep respect, appears to be always emotionally involved. It is both a professional and personal esteem, which is true between Carreras and Lorenzo Bavaj as well, linked by a professional relationship and friendship for almost 25 years: their complicity is fascinating on stage and out of it as well .
Mighty ovation after Je te veux, surely one of the poignant moments of the evening, followed by an amazingly powerful finale with Core 'ngrato, sung with heart and soul, as only Josep can do, leaving the listener, as such incredible ovation proved then, totally helpless and overwhelmed by the large amount of emotions of the song, which his voice highlights, as authentically and sincerely as no other.

Four encores in Belfast , six in Dublin: Josep chose two more of those songs that best reflect his soul of artist, Un'Ombra, from Warsaw concerto by Addinsell, and the Neapolitan Vierno, amazing and unique as ever. Celine Byrne payed a tribute to Irish public with traditional Danny Boy, and then joined the tenor once again to sing Non ti scordar di me. In Dublin, such incredible enthusiasm and immense gratitude by an audience that could not stop to standing ovations at the end of each song, were rewarded with a further performance of the soprano, with I could have danced all night, from My fair lady, and a final duet, Love unspoken, the English version of Lippen Schweigen, from Lehar 's operetta, The Merry Widow.
Ultimately, two evenings that the Irish public and not, who have experienced them, simply will never forget: all the factors, not least the refined refined format of recital with string quartet, contributed to such amazing success. Thank you again to my sources for their appreciated cooperation!!
Let me mention alsp the participation of our tenor to an Irish TV show, The Late Late Show, on Friday 18 (photo), during which he held a brief conversation about the Three Tenors, his illness, future projects including the new opera he will premiere next year in Bilbao, and his relaxing time with his grandchildren and family. You can see it from minute 40:30.
More interviews:
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