"Il Video della Settimana": Josep Carreras sings 'Ecco la tomba... Deh! tu bell'anima' from Bellini's I Capuleti e i Montecchi (Gran Teatre del Liceu, Recital 6 November 1988)

Benvenuti a un nuovo Video della Settimana.

Per questioni di calendario anticipo di tre giorni il post sull'anniversario di un altro evento indimenticabile che ha caratterizzato il 1988, l'anno del ritorno di Josep Carreras sotto ogni aspetto, in questo caso il ritorno al Gran Teatre del Liceu: sono consapevole del fatto che forse l'espressione "ritorno al Liceu" ci riporta inconsciamente ad un altro evento, di pochi giorni posteriori al suo rientro da Seattle dopo mesi di aggressivi trattamenti contro la malattia, ovvero la sua riapparizione durante l'intervallo dell'opera Fedora, interpretata in quell'occasione da Plácido Domingo e Renata Scotto. Solo riscrivere brevemente di quanto avvenuto quel 4 marzo mi risuscita i brividi per l'impatto emotivo che ha rappresentato per tutti i presenti in sala, ma oggi mi riferisco ad un altro momento: era il 6 novembre, e Josep Carreras faceva ritorno nella sua casa operistica, il Liceu, anche professionalmente, con un vero e proprio recital per tutto il pubblico del teatro. Venticinque anni fa. Se è vero che l'abbraccio con la sua gente c'era già stato quella sera del 21 luglio, all'Arco del Trionfo, era imprescindibile offrire un evento nella stessa sala che lo aveva accompagnato fin da bambino ospitando molti tra i suoi memorabili trionfi, di fronte al suo pubblico più fedele.

Josep Carreras, recital at the Liceu, 6.11.1988

Dopo l'Arco del Trionfo, l'Arena di Verona, il Festival di Peralada e l'Opera di Vienna, si attendeva un analogo evento ufficiale al Liceu: inizialmente doveva essere previsto per metà dicembre, ma è stato anticipato anche per una certa impazienza più che comprensibile da parte del nostro tenore, la stessa che lo aveva portato a recarvisi pochi giorni dopo il suo rientro da Seattle per assistere alla recita di Fedora.
Nel corso del recital era stato premiato con la Medalla d'or de la Ciutat da parte del Sindaco dell'epoca, Pasqual Maragall, che nel momento solenne ha rimarcato come il suo coraggio fosse una lezione per tutti: la premiazione si era tenuta in quella stessa occasione su espressa richiesta di Carreras che, visibilmente emozionato, veniva nuovamente omaggiato dalla sua amata città natale, con quell'affetto incondizionato che costituiva per lui il più bel regalo. L'anno scorso avevo recuperato un brevissimo filmato della premiazione, seguito da un altro brevissimo frammento dell'aria rossiniana de La Pietra del Paragone cui l'edizione del Video della Settimana era stata dedicata: se volete potete rivederlo qui.
Josep Carreras honored by Mayor Pasqual Maragall with the Gold Medal.
Source: La Vanguardia
Il recital proponeva un repertorio esteso e vario e si è rivelato tecnicamente stupendo, nonostante il fattore dominante sia stato l'emotività condivisa dal tenore e dal suo pubblico. La Vanguardia fa riferimento ad una vera e propria adesione popolare: il cuore della Rambla batteva con un'autentica vibrazione cittadina, di quelle che si riscontrano solo in occasione di eventi attesi da tutti. Trepidazione già un'ora prima dell'inizio, indomabile emozione con l'ingresso di Josep, applaudito con altrettanta partecipazione al termine di ogni brano eseguito.


All'interno del programma vario e ben strutturato oggi vorrei soffermarmi sull'aria di Romeo de I Capuleti e i Montecchi, anche come omaggio al grande compositore Vincenzo Bellini, nel giorno dell'anniversario della sua nascita avvenuta il 3 novembre 1801.
I Capuleti e i Montecchi è un'opera in due atti su libretto di Felice Romani basata sulla tradizione letteraria della celebre coppia di innamorati veronesi, Romeo e Giulietta, particolarmente diffusa in Italia: al contrario di quanto di possa pensare, non si basa direttamente sulla tragedia shakespeariana.

È una scelta interessante, secondo me, tenendo anche conto del fatto che il ruolo di Romeo è stato pensato per un registro di mezzosoprano proprio per rendere più fedelmente l'identità adolescenziale del personaggio. Tuttavia, nel secolo scorso in qualche occasione Romeo è stato anche interpretato da tenori: Claudio Abbado aveva addirittura realizzato un'incisione nel 1966 adattando la parte del giovane in modo che potesse essere cantata da un tenore, che era Jaume Aragall.
Pur non avendo mai interpretato quest'opera, molto probabilmente anche per questo motivo, Carreras ha proposto in molti dei suoi recital la sua versione del Romeo di Bellini: una lettura tenorile che se non ne incarna perfettamente l'adolescente, risulta comunque molto giovanile e quindi non solo credibile, ma anche molto apprezzabile.
Nel recitativo e nell'aria di Romeo, "Ecco la tomba... Deh! tu bell'anima", proposti in questo recital al Liceu, potete notare come l'insieme non si riduca alla pura bellezza melodica, sicuramente risaltata dallo straordinario fraseggio, ma lasci ampio spazio alla vena drammatica, alla tragedia che si impossessa del cuore del giovane Montecchi nel ritrovare il corpo dell'amata, che crede morta, presso la tomba: Carreras è bravo a rendere la disperazione del suo personaggio, fate caso a come dice "abbandonato", e infonde grande enfasi ad ognuno di quei ripetuti  "Non puoi", che sembrano suonare diversi l'uno dall'altro.
Il controllo, un bello stile e il legato di qualità mettono in luce una certa duttilità vocale, non un fattore poi così scontato nel 1988 dopo aver affrontato una malattia di quella gravità, utile per soddisfare le esigenze dello stile belliniano. Meraviglioso!! Godetevelo!!

Spero abbiate apprezzato la mia proposta di oggi. L'appuntamento è per domenica prossima con un nuovo video. Buona settimana a tutti!!

Key facts:

Welcome to a new Video of the Week. 
Due to timing reason I have to write three days in advance about the anniversary of another unforgettable event in 1988, Josep Carreras' comeback year in every aspect, in this specific case his return to the Gran Teatre del Liceu: I am aware that perhaps, "back to the Liceu" tends to suggest us unconsciously another event, a few days after his way back from Seattle after several months of aggressive treatments against leukaemia, that is his public appearance during the inmission opera Fedora, starring Plácido Domingo and Renata Scotto in that occasion. Simply mentioning  what happened on that 4 March still thrills me, due to the emotional impact it has meant for all of the audience, but today I am referring to another occasion: it was 6th November, and Josep Carreras was professionaly back to his opera house, the Liceu, with a recital for all its audience. It was 25 years ago. 
It is true that his people had already embraced him on 21 July, on occasion of his recital at the Arc del Triomf, but actually was necessary a further event in the same stage that had accompanied him since his childhood hosting many of his memorable triumphs, in front of his most loyal audience. So, after the Arc del Triomf, the Arena di Verona, the Peralada Festival and the Vienna State Opera, people expected a similar official event at the Liceu: it was originally to be scheduled for mid- December, but has been anticipated as our tenor could not wait longer, he was impatient as much as he was when he decided to go ther right a few days after his return from Seattle to attend a performance of Fedora. 
During the recital he was honored with the Gold Medal of the City by the Mayor at the time, Pasqual Maragall, who remarked during the solemn moment that his courage was a lesson for everyone: so the award ceremony was held onstage, due to Carreras' express request, who was visibly excited, as his beloved hometown was paying once again a tribute to him, with such unconditional affection that was to him the best gift. 
Last year I had provided a short video of the ceremony, followed by a short fragment of the tenor aria from Rossini's La Pietra del Paragone in the dedicated edition of the Video of the Week: if you like it you can watch it again here
The recital proposed an extensive and varied repertoire and proved to be technically amazing, despite the dominant factor was the emotional one the tenor shared with his audience. La Vanguardia mentions a real popular support: the heart of La Rambla was beating with a citizen authentic vibration, something typical of such events awaited from everyone. Trepidation an hour before and indomitable emotion as Josep arrived onstage, applauded with equal participation as at the end of each song. 
Within the varied and well structured program, today I would kike to focus on Romeo's aria from I Capuleti e i Montecchi, also as a tribute to the great composer Vincenzo Bellini, on the anniversary of his birth occurred on 3 November, 1801. 
I Capuleti e i Montecchi (The Capulets and the Montagues) is an opera in two acts with a libretto by Felice Romani based on the literary tradition of the famous pair of lovers from Verona, Romeo and Juliet, particularly popular in Italy: contrarly to what we might think of, it is not directly based on Shakespeare's tragedy. 
It's an interesting choice, in my opinion , also considering that the role of Romeo has been designed for a mezzo-soprano register, just to make it more accurately portray and adolescent. However, in the last century on a few occasions Romeo was also played by tenors: for example, Claudio Abbado had even made ​​an recording in 1966, adapting the part of the young lover to a tenor voice, that was Jaume Aragall. Despite having never sung this, most likely for this reason, Carreras has offered his version of Bellini's Romeo in many of his recitals: a tenor's personal interpretation that if does not perfectly embody the adolescent, it proves to be still very young  and youthful, and therefore not only plausible, but very, very appreciable as well.
In Romeo's recitative and aria, "Ecco la tomba... deh! tu bell'anima" (Here is the grave... You beautiful soul), he proposed in this recital at the Liceu, you can see that the overall is not reduced to pure beauty of the melody, certainly lighted up by his extraordinary, charming phrasing, but leave plenty of room for dramatic vein, the tragedy that takes possession of  young Montague's heart in finding her beloved Juliet's body, whom he believes died, at the tomb: Carreras is good at rendering the despair of his character, notice how he says "abbandonato", and gives great emphasis to each of those repeated "Non puoi" (You can not),  which seem to sound different the one from the other.

His great control, beautiful style and high quality legato prove some vocal flexibility, a factor not so obvious in 1988 after fighting such severe illness, ideal to meet the conditions requested for Bellini's style. So wonderful! Enjoy it!
I hope you have appreciated my proposal of today. See you next Sunday with a new video. Have a nice week!!

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