Il Nessun Dorma di Carreras chiude il sipario della fiction "Puccini"
È bello ogni tanto vedere qualcosa di buono in televisione, visti i tempi che ormai corrono.
Nelle serate del 1 e 2 Marzo, Raiuno ha trasmesso in prima serata la fiction “Puccini” in due puntate, volta ad affrescare l’esperienza biografica del grande compositore di Lucca, tra successi e insicurezze nella via che porta all’affermazione della propria identità.
E pensare che se Maria Teresa non me l’avesse detto, mi sarei persa questa grande occasione: ne approfitto per ricordare che tra le due l’italiana che vive in Italia sono io. Appunto. Stendiamo un velo pietoso.
Vi propongo qui il PROMO.
Alessio Boni a mio avviso ha reso magistralmente sia l’artista, sia l’uomo che si fondevano in Giacomo Puccini, con la musica e l’amore intrecciati indissolubilmente nella sua anima. È stata senza dubbio una scelta coraggiosa, quella dell’attore, di interpretare un personaggio così ricco di sfaccettature. "Puccini non era solo un grande genio – ha spiegato il Boni presentando la fiction- ma un uomo pieno di paure, di ansie ma anche dalla grande forza. Con la personalità voleva toccare il cuore della gente". Boni ha affermato di aver accettato il ruolo per “la forza, per la personalità di Puccini” e per quella “dicotomia” del suo carattere".
"Puccini pensava -ha aggiunto il regista Capitani- di essere sempre in crisi di ispirazione. La sua ossessione per la morte lo ha sempre accompagnato per tutta la vita, la sua passione per le donne era un tentativo per esorcizzarla".
Non ho gli strumenti critici per articolare un discorso mirato ad enfatizzare chissà quale aspetto relativo alla regia o ad altri ambiti, essendo anche mio malgrado poco informata sulla vita di Giacomo Puccini: sapevo ben poco, oltre all’elenco delle opere composte. Quindi diciamo che a stento mi barcameno nella distinzione tra aspetti attinti dalla realtà e tra quelli attinti dall’invenzione. Dico solo che a me, da assoluta profana, la fiction, seppur compressa… (avrebbero potuto diluirla magari in tre puntate) è piaciuta moltissimo.
Ma gli “intenditori” non occupano solamente i loggioni dei Teatri, si sa. Loro sanno cosa è vero e cosa no, cosa è reso bene e cosa no: vi propongo quest’articolo che tratta in modo approfondito gli elementi che hanno suscitato qualche perplessità.
"Puccini pensava -ha aggiunto il regista Capitani- di essere sempre in crisi di ispirazione. La sua ossessione per la morte lo ha sempre accompagnato per tutta la vita, la sua passione per le donne era un tentativo per esorcizzarla".
Non ho gli strumenti critici per articolare un discorso mirato ad enfatizzare chissà quale aspetto relativo alla regia o ad altri ambiti, essendo anche mio malgrado poco informata sulla vita di Giacomo Puccini: sapevo ben poco, oltre all’elenco delle opere composte. Quindi diciamo che a stento mi barcameno nella distinzione tra aspetti attinti dalla realtà e tra quelli attinti dall’invenzione. Dico solo che a me, da assoluta profana, la fiction, seppur compressa… (avrebbero potuto diluirla magari in tre puntate) è piaciuta moltissimo.
Ma gli “intenditori” non occupano solamente i loggioni dei Teatri, si sa. Loro sanno cosa è vero e cosa no, cosa è reso bene e cosa no: vi propongo quest’articolo che tratta in modo approfondito gli elementi che hanno suscitato qualche perplessità.
La Turandot… l’incompiuta pucciniana: l’opera che vede la vicenda di questa principessa cinese dal cuore algido, come ben sapete è stata conclusa da Franco Alfano, compositore del “Cyrano de Bergerac”, ed è su questa agonia, su questo smarrimento d’ispirazione che ha giocato buona parte dello sviluppo della vicenda: questa melodia, che faceva capolino solo a tratti… che dispettosa, la vena creativa faceva dissolvere fino a scomparire, è il famigerato “Nessun Dorma”, brano con cui durante la Prima, il leggendario direttore Arturo Toscanini interrope l’opera, un’interruzione brusca che trova le sue radici nella morte di Puccini in seguito a complicazioni durante la terapia del cancro in gola. Ed è su questo finale, tanto criticato in quanto, la realtà vuole che il punto in cui Puccini era faticosamente arrivato a comporre coincide con la morte di Liù, che l’immagine di Puccini si dissolve sulle note della voce di Josep Carreras. Sì, Carreras, “quello dei Tempi d’oro”, come scrivono.
L’articolo che vi ho citato fa riferimento a un “finale non perfettamente filologico”, in quanto tutti forse, spontaneamente sono portati ad associare questo brano alla figura di Luciano Pavarotti, che lo ha reso popolare, simbolo della sua incredibile potenza e facilità emissiva.
Non vorrei causare fraintendimenti, non ho nessuna intenzione di sminuire Luciano Pavarotti… non per niente la storia l'ha definito uno dei migliori tenori di sempre, e inoltre andrebbe anche contro il mio interesse “puntare il dito contro” un patrimonio del mio paese. Io mi permetto solo di dire umilmente che nella versione di Carreras scorgo anche un uomo innamorato, dietro alla coraggiosa determinazione di un principe di portare a compimento i propri propositi. Scorgo una brillantezza unica in quel suo Nessun Dorma, simile a un’alba che splende riflettendosi nel mare. “Quanta poesia!”
Non sempre però la critica e i "profani" adottano il mio umile punto di vista. Anche qui gli “intenditori” trovano da dire? “Un brano che difficilmente si sposa impeccabilmente con la voce di Carreras?”. Perché quindi proprio Carreras?
Evidentemente questo “giudizio” trito e ritrito è stato messo in discussione da questa scelta dalla sfumatura, se vogliamo, significativa, come riporta l’articolo: si consideri il parallelismo dovuto alla tragica esperienza vissuta dal tenore, un Carreras che, come lo stesso Calaf che interpreta in questo brano, vince contro il male che, a sua volta non ha risparmiato un genio della musica come Puccini, seppur lasciando intatta la sua arte.
Inutile dire che al riconoscere nell’immediato la voce di Josep le lacrime mi hanno tradita, confermando per l’ennesima volta questo suo straordinario potere che mi lascia senza difese, che mi spoglia l’anima.
Inutile dire che al riconoscere nell’immediato la voce di Josep le lacrime mi hanno tradita, confermando per l’ennesima volta questo suo straordinario potere che mi lascia senza difese, che mi spoglia l’anima.
Certamente se avessi scelto deliberatamente di ascoltare il Nessun Dorma venti minuti prima non mi sarebbe successo niente, ma quando le cose ti sorprendono così all’improvviso, senza che tu te le aspetti minimamente, beh… l’emozione smaschera qualsiasi tentativo di contegno.
Ecco il Nessun Dorma che è stato scelto per chiudere il sipario di questa Fiction dedicata al Maestro Puccini.
Luvi, siento mucha pena por no haber podido ver este documentario. Por lo que cuentas, pues habrá terminado de un modo magnifico.
ReplyDeleteCreo que, a partir de un muy alto nivel artístico, puede resultar difícil decir que este cantante es mejor o peor que aquel otro! Luciano Pavarotti y Josep Carreras, junto con algunos pocos más Tenores, quedarán en la historia de la Opera como verdaderos referentes. Cual es el mejor? Pues bien, para mi Josep Carreras es el más gran tenor del mundo. Pero voy a decir que Domingo es peor? Que Luciano Pavarotti es mejor que Domingo? Estamos en el ámbito de un Nivel Artístico de Excelencia! Arte verdadera bendición de Dios! Con cualquier de ellos y con algún otro más. Lo que sí yo afirmo es que mi sensibilidad reacciona con Josep Carreras como con ningún otro cantante. El me hace vibrar y sentir la musica como nunca nadie. Estos pocos cantantes que hacen parte del Olimpo de los tenores presentan un Arte Portentoso pero siempre un Arte muy individual, con características muy propias. Josep Carreras es para mí algo muy, muy especial. Ese tono soleado y espeso, esa linea de canto prodigiosa, ese fraseo que quedará en la historia, esa arrolladora entrega apasionada, ese absolutamente extraordinario poder de comunicación. Todo esto es maravilloso y no agota lo maravilloso que es su Arte! Sabes, Luvi, yo escucho a Josep Carreras y es como si me estuviera él ensenando la música desde la raíz, desde su dimensión más profunda. Entre otras cosas, esto quiere decir que también las emociones y sentimientos que desprende su interpretación de un papel o de una canción, me alcanzan en su dimensión más profunda. Desde una "Alfonsina y el Mar", hasta un "Lamento di Federico". Este "Nessun Dorma" que canta todavía antes de sus 40 anos, es todo un ejemplo de inteligencia y maturidad artística. Y, hasta qué punto está la maturidad artística desconectada de la vida interior de un hombre, y de su maturidad? Josep Carreras es para mi el más gran tenor! Y por supuesto que me hace muy feliz que existan personas para quienes tenga él el mismo significado. Pero, en este Olimpo, a nadie me refiero como peor! Se puede de verdad amar la Música, la Opera, sin reconocer este espacio para la diversidad? Siendo que, por este "Nessun Dorma" y por todo su Arte, yo a Josep Carreras le digo "Gloria!".
Qué bien! Otra persona que no acostumbra a fijarse solamente en comparaciones escuchando Opera. Me alegro, aunque... ya sabemos que formamos parte de la minoria!
ReplyDeleteAunque he estudiado algo de musica en el pasado, no tengo los elementos necesarios para juzgar a nadie, y tampoco quiero hacerlo. Solo me permito decir que uno me gusta màs que el otro, y ya sabéis a quien me refiero.
Entre los tenores admiro mucho a los tres que has nombrado y a unos màs, pero claro... mi debilidad es una, es decir que mi sensibilidad, como ya has dicho tu misma, se relaciona con él como con ningun otro cantante, que mi manera de sentir la musica coincide con la suya. Y no hace falta que repita todas las caracteristicas que has subrayado que seguro corresponden a la realidad, si no me sale un rollo que no podéis imaginar. Usando las palabras de Karajan... cantando Carreras me convence de que lo està haciendo por mì sola. Con su voz me lleva y es por eso que al oir ese inesperado Nessun Dorma, las lagrimas fueron espontaneas...y yo no las tengo faciles.
Ciaoooo!!!
ReplyDeleteHo visto soltanto la prima puntata di "Puccini" e mi è piaciuta molto,peccato che lunedì non ho potuto vederla,se qualche volta si fa un dvd lo comprerò.
baci!
Che regalo,il"Nessum dorma" di Josep,eh?