Josep en "En Noches como esta": un catalán universal!
Per prima cosa tengo a ringraziare chi di voi mi ha contattata privatamente segnalandomi il link che sto per pubblicare riguardo il programma trasmesso ieri sera in seconda serata su TVE1.
Grazie, gracias, danke... Marta, Maria, Maria Teresa e Eva. Sono veramente contenta che si instaurino collaborazioni di questo tipo, anche da parte di coloro che non si sono mai esposti pubblicamente commentando. Ringrazio di cuore e invito chi già non lo facesse a partecipare attivamente alla vita di questo blog, in nome dell'ammirazione per Josep Carreras.
Il video è stato pubblicato nella pagina, come era abbastanza logico, di RTVE.ES.
Le cose semplici mi piacciono. Quelle troppo semplici un pò meno: non mi accontento quindi di lasciarvi il link, ma intendo commentarlo un pò... intanto che lo ascolto.
Josep sembra essere la "parola magica". E' così che vuole essere chiamato il nostro tenore, come è logico, essendo nato a Barcellona. Tra l'altro anche io lo chiamo così, quindi sono in pace con me stessa!
"En noches como esta"... già, come quella del marzo 1988 quando Placido Domingo lo ha riportato inaspettatamente sul palco del Liceu, un reincontro molto speciale, dopo nove mesi trascorsi in ospedale, con il Teatro che più si è rivelato significativo, non solo nella sua carriera, ma in particolare dal punto di vista emotivo, strettamente personale: il teatro che lo ha tenuto a Battesimo da bambino e che ha consacrato la sua carriera per cinquant'anni, ormai cinquantuno. Forse la più lunga ovazione mai ricevuta!
A ventidue anni dalla dignosi di Leucemia, la parola "cancro", commentano i due, si avvicina attualmente più alla parola "vita" e questo non solo si deve al progresso e ai risultati della ricerca scientifica, ma anche al processo di sensibilizzazione che ha interessato questa patologia.
Josep parla di debito con la scienza, e con la società che lo ha sostenuto con grande sensibilità ed affetto: un debito che lo ha spinto a ricambiare sia appoggiando la ricerca, sia facendosi ambasciatore della speranza concreta di come sia possibile guarire. Il presentatore approfitta così per riproporre la presentazione della nuova campagna della Fondazione Josep Carreras che lotta contro la Leucemia, attraverso lo spot di David: è significativa la luce negli occhi del tenore, nel guardare le immagini di questo bambino, che desidera cose che per un bambino sano dovrebbero appartenere alla quotidianetà, come giocare a calcio, studiare... questa luce che riflette l'impegno e la determinazione a realizzare i desideri di questo bambino, come quelli degli altri pazienti che stanno lottando per la propria vita.
Si riaccenna ciò che riguarda la donazione di midollo osseo, i 72 mila donatori di Spagna che rientrano nei dodici milioni del registro internazionale che consentono quindi la possibilità di effettuare donazioni e trapianti a vantaggio di pazienti che magari risiedono dall'altra parte del mondo. Josep Carreras: un uomo che sfrutta la propria popolarità in modo encomiabile!
Ma l'attenzione si rivolge ora a un'altra notte, quella del 7 Luglio 1990, dove presso le Terme di Caracalla in Roma si è tenuto il primo, storico, leggendario concerto dei Tre Tenori. Josep sorride e guarda concentrato le immagini nello schermo di uno dei concerti, chissà un pò più recente rispetto a quello menzionato, che lo ha visto come "collante" tra Plácido Domingo e Luciano Pavarotti, che a partire da allora hanno avuto modo di arricchire la loro relazione anche dal punto di vista personale. Josep afferma di avere tuttora un rapporto magnifico con Domingo, di aver potuto cantare con lui addirittura poco tempo fa, in occasione del suo compleanno (21 Gennaio); in queste affermazioni traspare l'affetto e la grande ammirazione per il collega che interviene nel programma in collegamento telefonico da New York, dove coglie l'occasione per complimentarsi con Josep per la sua attività straordinaria che da vent'anni porta avanti, intrecciata a quella professionale, altrettanto straordinaria, sottolineando in particolare il modo incredibilmente altruista ed ammirevole con cui Carreras ha approfittato di questa seconda possibilità che gli ha dato la vita.
Il primo piano sul volto di Josep ne mette in luce l'umiltà, la timidezza e la sincerità con cui si appresta a ringraziare l'amico, sottolineando il fatto che Plácido Domingo stesso non si è mai tirato indietro quando si trattava di "altruismo", ovvero che ha contribuito nell'attività della Fondazione.
Per quanto riguarda il concerto dei Tre Tenori, anche Plácido ne pone in rilievo l'assoluta positività, il divertimento sia da parte loro sia del pubblico, ed il successo straordinariamente incredibile che ha sorpreso i tre protagonisti stessi, i quali erano convinti dell'assoluta unicità dell'evento, ossia, dell'occasione di un unico concerto. La storia non ha voluto così, anzi... se da un lato ha sollevato polemiche, dall'altro ha incrementato il numero degli appassionati d'opera (sì, me compresa!). E sembra tanto ovvia quanto poco presa in considerazione l'affermazione di Plácido "Se non è di suo gradimento, non venga", che suscita un sorriso di complicità e di approvazione nel tenore catalano, sempre in primo piano tanto che risulta inevitabile tuffarsi nell'intensità di quello sguardo.
Plácido conclude la conversazione in modo molto divertente, ovvero manifestando il suo desiderio che la Coppa Europea di calcio si concluda con una finale tra Real Madrid e Barça, rispettivamente le squadre del cuore dei due tenori; Josep si raccomanda ironicamente che Plácido non anticipi il risultato, date le sue preferenze, ma lo stesso vale per lui, che una preferenza ce l'ha, e anche particolarmente spiccata. I due si concedano con un abbraccio che Josep promette di dare realmente nel giro di due settimane a New York, (dato il suo Tour in USA) e Plácido ancora una volta manifesta la sua ammirazione per Josep, sottolineando le sue qualità umane che si riflettono nel suo impegno umanitario. è incredibile come questi due uomini straordinari riescano ad emozionarmi anche solo parlando tra di loro, dimostrando ancora una volta di quanto la loro ammirazione e affetto reciproci si basino so una solida sincertità.
Josep afferma successivamente che il sentirsi "Catalán" e tifare per il Barça sono due aspetti che vanno spesso di pari passo, anche se non tutti i Catalani sono tifosi del Barça, ma "nessuno è perfetto", conclude con ironia.
Un'altra sorpresa inaspettata è il messaggio del difensore e capitano del Barça, Carles Puyol, il quale invia un abbraccio al tenore, con la speranza che al termine della stagione si possa festeggiare la vittoria di qualche titolo: Josep non si risparmia nel descrivere questa figura carismatica di fondamentale rilievo per la squadra, mettendone in luce tutte le qualità.
Cambiando totalmente discorso racconta quando aveva risposto a tono tirando la barba a un critico che aveva abusato della sua pazienza provocandolo con affermazioni di pessimo gusto, dopo l'esecuzione di un brano di Carmen nel Teatro de la Zarzuela a Madrid: un "peccato di gioventù" di cui si è pentito e che non rifarebbe, nonostante l'occasione lo meritasse. E noi siamo d'accordo. Un consiglio si è però rivelato determinante per la sua carriera: mai discutere con un soprano!
E nel ripercorrere la carriera di Carreras (non è un gioco di parole) è inevitabile il riferimento al ruolo che vi ha avuto il gran soprano Montserrat Caballé, una "sorella maggiore", come Josep ha affermato più volte, e come ripete mentre lo schermo mostra una vecchia funzione de La Bohème al Liceu, 1980 che lo ritrae con i suoi folti capelli e le guance piene in tutto il suo splendore, a fianco di Montserrat, un'artista, una donna che ha sempre creduto in lui e nelle sue possibilità fin dall'inizio, esercitando una funzione determinante nello svolgimento del suo percorso artistico.
Fondamentale il ruolo della Caballé, come altrettanto è stato quello del Gran Teatre del Liceu, come già aveva affermato all'inizio del programma: il teatro che gli ha permesso di conoscere l'Opera.
Il presentatore intende riproporre l'immagine del bimbo di 8 anni che era Josep, il quale sorride nel rivedersi, nel cantare a suo modo La Donna è Mobile per la Radio Nacional Española, accompagnato al pianoforte dalla sua maestra, Magda Prunera, madre di un suo amico di infanzia.
Un aneddoto dopo l'altro: si passa alla prima vera pagina del libro che racconta il sodalizio tra Josep e il canto, ovvero il film "The Great Caruso" e Mario Lanza, un artista carismatico che ha acceso quel fuoco dell'arte dentro quel bambino che, da allora ha alimentato la sua passione fino a diventare quello che è stato e che continua a essere.
Una nota dolente conclude l'intervista, l'incendio del suo amato Liceu nel 1994: tremende le immagini che si susseguono nello schermo, che immagino tutti i Barcellonesi, gli amanti della Opera, ed i professionisti che fanno parte di questo mondo, ricordino con grande sofferenza; per Josep, è stato come se stesse bruciando la sua casa.
Josep quindi un bambino prodigio... un adulto prodigioso... sarà quindi un anziano prodigio? No, l'unica cosa che Josep si augura, tra la vecchiaia gloriosa, abituale e decrepita...di rientrare nella seconda categoria.
El Bar de un Hotel que cierra temprano ... un ordenador que hoy no sé que le pasa ... No he podido mirar el programa ... No puedo mirar el video!!!!! Espero que en un par de días se pueda ver en Youtube. O que este ordenador pueda vencer la "enfermedad"! Luvi, MILLE GRAZIE por este resumo precioso. Por lo menos me quedo con una idea general! Y, en cuando pueda mirarlo, ya dejaré algo aquí.
ReplyDeleteQué bonito que hayan intervenido Placido Domingo y Carles Puyol! Y, si el Barça se hace con la Champions esta Primavera, prepara toda una celebración en el Blog, Luvi! A comemorarlo por todo lo alto!
Brava, Luvi hai fatto un riassunto perfetto. Fu un programma carico di emozione. Josep è un uomo semplice,timido direi...e invece ha fatto un lavoro bellissimo e grande.
ReplyDeleteNon credo abbia nessuno che non voglia bene Josep.
Mi ha fatto ridere vederlo cosi paffuto con Montserrat !!!
Aqui te esperamos Maria!
ReplyDeleteSì Maria Teresa, Josep è l'esempio di come a tanta semplicità corrisponda una grandezza strepitosa, quella del suo animo, della sua arte...del suo lavoro in campo umanitario.
Noi tutti gli vogliamo bene...è il minimo!
Josep per un periodo è stato un pò paffutello, come mostrano quelle immagini de La Bohème... ma era sempre bello come il sole! Dolcissimo!
Pues me he quedado con mucha ganas de ver el programa, supongo que pronto estará disponible para bajarlo de algún sitio...Gracias, Luvi!
ReplyDeleteEra dolcissimo da bambino da giovane...e lo e' ancor adesso in quei sorrisi e quegli occhi di un uomo profondamente semplice e grandissimo di cuore e animoo. come si fa a non voler bene ad una persona cosi? Luvi grazie per il riassunto cosi' intenso di questo momento del nostro Josep.
ReplyDeleteAggiungo che...una persona come il nostro Josep e' assolutamente normale che abbia cosi tanti tanti amici !!
ReplyDeleteSiento siempre que Josep Carreras representa la síntesis de cosas fundamentales. A nivel artístico y a nivel personal. Es un Hombre Muy Bonito! Un Hombre Muy Distinto! En esta entrevista, me llaman la atención, también, la sencillez que desprende su postura; el tremendo buen gusto del traje; ese tuteo tan natural con la cámara; la profundidad de la mirada, cuando habla y cuando escucha; el sonido, a la vez dulce y vigoroso, de su risa; la manera como parece iluminarse el rostro ante la noticia de que está Placido al teléfono, o ante el abrazo que recibe de toda la plantilla del Barça, desde las palabras de su Capitán; esa ternura que se le nota, al mirar el vídeo de la nueva campana de la Fundación; la comunicación tan fácil, siempre de la mano de un " no sé qué" que te habla de como cultiva ese otro lado suyo, intimo, interior. Auténtico y Espontáneo, es siempre un Gran Señor!. Un Catalán Universal! No solamente porque es Catalán y viaja por todo el mundo sino porque a su paso por todo el mundo van quedando muestras de lo más bonito del alma de esta nación - Catalunya - que configura personalidad política y cultural y que hace de la libertad su bandera.
ReplyDeletePerdona, Luvi! Quisiera haber empezado con un "Luvi, finalmente he llegado! Gracias por esperarme aquí!" Eres un dulce!
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