Naples Recital Review: l'importanza dell'informazione

Dopo giorni di silenzio è giunta una presunta review sul recital di domenica scorsa, a Naples, in Florida, USA.
Cliccando qui la potete leggere.
Premetto che non è mia intenzione fare l'avvocato di nessuno. E' una funzione che non mi concerne, senza contare che non lo ritengo per niente necessario, soprattutto se le "accuse" non sono che il parto di "pigrizia d'informazione".

Il titolo è già indicativo, ma vi invito a continuare a leggere. Secondo l'articolo, il recital è stato apprezzato solamente da 1/3 del pubblico. E fino a qui, non c'è molto da fare: è legittimo che ognuno abbia la sua opinione e possa esprimerla in piena libertà. Leggendo però, vi accorgerete che di quel "Three different audiences", due dei quali non hanno gradito molto, ne sono stati menzionati solamente due. Dato che la matematica non è un'opinione... ma trascuriamo questi dettagli, andiamo oltre.

Come è vero che ognuno deve sentirsi libero di esprimere la propria opinione, lo è altrettanto il fatto che prima di sentenziare mettendo in discussione la qualità del programma proposto dagli artisti, BISOGNA INFORMARSI.

Viviamo un'era di grande avanguardia, soprattutto per quanto riguarda la tecnologia e l'informazione, e se solo a qualcuno sfiorasse lontanamente l'idea di saperne di più, quindi di informarsi, sul tipo di repertorio che propone un artista. A questo punto uno è libero di stabilire se questo può o meno incontrare il proprio gusto. Non mi pare tanto astruso, no? Anzi, mi sa di paradossale assistere a un recital di un tenore, -che qualcuno... perchè non ha mai pensato all'opportunità di informarsi... tutt'ora conosce come "the other one" nelle sue più disparate varianti - aspettandosi di vederlo apparire con la divisa di un Don José, o con in mano cuffietta rosa.

Josep Carreras da anni privilegia un repertorio più leggero, tra brani italiani, napoletani, zarzuelas, e brani della nativa Catalunya, su cui tanto quest'articolo sembra rimarcare. Cosa c'è di male nel voler proporre brani nella propria lingua rendendo omaggio alla propria patria?
E... l'ironia sull'inflessione linguistica, sull'accento... dopo un pò, lasciatemelo dire, lasciano il tempo che trovano. Da che pulpito, poi.

Mi rifiuto, inoltre, di credere che il presunto "1/3" siano un gruppo di catalani che in massa hanno volato fino in Florida per assistere al recital del loro compatriota.

"Nessuno pretende che canti 'La Donna è mobile' come faceva da quando aveva sei anni"... e allora cosa? Cosa ci si aspettava? Ecco cosa ci si aspetta... che si rivaluti l'importanza dell'informazione.

A "dry tone"... beh, dopo un'allergia può anche starci, no? Ma forse per alcuni è impensabile apprezzare anche solo il fatto di voler cantare comunque pur non essendosi ristabilito completamente... sempre a quanto leggo eh, io non ho assistito, mi rapporto solo ai contenuti di quest'articolo.

A questo punto mi stupisco di come a West Palm Beach davanti a un artista che dice rammaricato "stasera non posso continuare" si abbia risposto con un'ammirevole ovazione in piedi.

L'articolo conclude mettendo anche in discussione il rapporto qualità/prezzo, con un'ironia di dubbio gusto. Per rendere giustizia al prezzo del biglietto, qualcuno suggerisce che danzi almeno un paio di volte... certo, per rendere il tutto più divertente e meno noiso per chi non capisce una parola di catalano.

Ma sempre qui torno: l'informazione è preziosa. Spesso occorre informarsi prima di mettere mano al portafoglio: qualcuno l'ha fatto, ha deciso di andare, o "rischiare" e ha gradito. Ci si informa, si decide se ne vale la pena: nessuno è obbligato ad andare e a comprare biglietti, chi non se la sente... si trovi un'alternativa per quella serata.
Chi, tra i "delusi" non si è informato, per superficialità, o per buona fede, paga l'essersi concesso questo lusso per pigrizia o per non saper resistere al fascino del rischio.

Comments

  1. Sai, in Spagna abbiamo un proverbio:"No hay mejor desprecio que no hacer aprecio", se uno che scrive un articolo lo fa tipo questo che abbiamo letto non merita nessuna atenzione, dimostra una grandissima incoltura e abbastanza, direi, cattiveria.

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  2. Muy bien, Luvi! Así se habla! Y, sabes lo que me parece? Con todos mis respetos hacia este señor "crítico", pues me parecen algunas cosas.

    Me parece que si uno hace esta labor de escribir, pues sera lo que llamamos de "un critico", y le pagan para ello. Si yo soy un editor y mando, u acepto, que uno de mis periodistas se vaya a un concierto, para publicar alguna crítica en el periódico, yo mismo soy responsable por lo que se publica. Por cierto, no me pasa por la cabeza que "mi periodista" se vaya allí sin estar bien informado sobre el cantante y sin saber lo que va a escuchar. Si lo hace, ya nos entenderemos, él y yo! Por profesionalidad, lo que, en este caso, también quiere decir, por respeto al Tenor, al público que acudió a escucharlo, y a todos los lectores del periódico.

    Me parece que este periodista deberá de tener la honestidad suficiente como para decirle a su editor: "Mire, no me mande a mi. Yo no soy un apreciador del Arte del Canto. Si no es en el marco de la opera, no sé apreciar, no sé que decir. No soy capaz de apreciar la calidad de una interpretación, si no es un aria de opera. Y, para mí, lo que no sea opera, no tiene calidad." De este modo, el editor quedará conociendo la "calidad" de su crítico profesional, a quien paga para ello. Y, en este caso, quizás le aconseje un seminario sobre algunos temas, entre los cuales, la Canción Napolitana.

    También me parece que este señor tiene una manera, digamos que muy original, de apreciar algunos detalles de un recital. Porque, mirar el programa (creo poder afirmar que, en coherencia con el modo tan "profesional" con que ha preparado esta labor, lo habrá conocido allí mismo, en la sala) y hacer cuentas a la cantidad de repertorio que, comparándolo con el contenido del programa, no ha recibido el público, porque en dos piezas se han cortado un par de frases es, como mucho, admitir, sin decirlo, sus limitaciones a la hora de escribir alguna cosa que valga la pena. Además, seguro que ese corte le habrá gustado. Yo, si me aburro en algún concierto, muy agradecida quedo que me lo hagan más corto! Ahora, si me aburro, si comprendo que a los demás les pasa igual, y encima critico al cantante porque me quita cuatro frases ... Vaya!

    Y, aún me parece alguna cosa más, Luvi! Me parece un poco raro que al final de este texto, conozca yo practicamente nada de como fueron las interpretaciones de Josep Carreras, durante la velada. Se da la casualidad de que esto tendría que ser el centro de la crítica. No? Pues, le dedica seis lineas!

    Tal y como me parece raro que en el texto de esta crítica no exista ni una referencia a como fue aplaudido Josep Carreras, tras cada pieza, durante los bisos y al final de la velada. Para quien se sintió tan defraudado, y vio a los demás tan defraudados, no le seria más "verdadero" decir que el poco entusiasmo del público bien puede significar que mejor rebajar el precio de las entradas? O, será que este"amigo nuestro", por tan original, termina diciendonos la verdad de lo que pasó en la sala del Hayes Hall of the Philharmonic Center for the Arts, no desde aquello que escribe sino desde aquello que omite?

    Con todos mis respetos, esto no es crítica cosa ninguna sino el texto de alguien que algo tiene que escribir, no estará a la altura de hacerlo, y no comprende que le toca admitirlo, expresamente!


    P.S. Alguna vez quedará espacio para hablar de precios de entradas. Por ahora, y además de lo que puedan ser reglas o tendencias de este mercado concreto, yo quisiera solo recordar lo que es la labor humanitaria de Josep Carreras...

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  3. se si apprezza veramente una persona...si e' felicissimi di ascoltare quello che lui propone. senno' ...stia a casa! se capitasse qua a brescia e cantasse solo in catalano o solo in napoletano SAREI STRAFELICE LO STESSO !!

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