"Il Video della Settimana": Josep Carreras and Montserrat Caballé sing "Calmez donc vos fureurs… Jean, je te revois" from Jules Massenet's Hérodiade (Liceu, 1984)
Benvenuti per un nuovo Video della Settimana.
Dopo una settimana di pausa, questa parentesi settimanale riapre con la prima proposta del nuovo anno 2013, un'opera riportata in scena 29 anni fa di questi giorni e che ha goduto di un successo incredibile.
Il 30 Dicembre del 1983, Josep Carreras faceva il suo debutto nel ruolo di Jean Baptiste nell'opera Hérodiade di Jules Massenet: al suo fianco, Montserrat Caballé debuttava in una Salomé ben diversa dalla seducente e spregiudicata versione di Richard Strauß, e Juan Pons reincarnava Erode. Dirigeva Jacques Delacôte.
Josep Carreras as Jean |
In quattro atti e sette quadri, con libretto di Milliet e Grémont, quest'opera biblica di Massenet si distacca notevolmente dalle più note e romantiche Werther e Manon.
Ispirata da Hérodias, primo dei Trois Contes di Gustave Flaubert, narra la vicenda della morte di Giovanni Battista, vittima della vendetta di Erodiade, moglie di Erode. Nonostante Massenet, apparentemente, indichi quest'ultima come protagonista, intitolando l'opera con il suo nome, finirà poi per focalizzare l'attenzione sull'amore di sua figlia Salomé per Jean, prendendo quindi le distanze sia da Flaubert, dalla storia e dall'autenticità della Bibbia.
Ispirata da Hérodias, primo dei Trois Contes di Gustave Flaubert, narra la vicenda della morte di Giovanni Battista, vittima della vendetta di Erodiade, moglie di Erode. Nonostante Massenet, apparentemente, indichi quest'ultima come protagonista, intitolando l'opera con il suo nome, finirà poi per focalizzare l'attenzione sull'amore di sua figlia Salomé per Jean, prendendo quindi le distanze sia da Flaubert, dalla storia e dall'autenticità della Bibbia.
Nella vicenda, ambientata a Gerusalemme agli inizi del I sec. d.C, si inscrive la storia d'amore tra Salomé e Jean: la giovane aveva trovato conforto presso di lui e se ne innamora perdutamente, seguendolo a Gerusalemme, in seguito all'abbandono della madre. Il Profeta la avvicina alla fede e tra loro viene ad instaurarsi una certa affinità spirituale. Jean, come avviene in altri personaggi di Massenet come il recentemente analizzato Werther, è vittima di un dissidio interiore che la partitura risalta molto bene: combattuto tra la sua fede di Profeta di Dio e l'amore di uomo che lo lega a Salomé, un amore puro e nobile. Quando lei si dichiara al Profeta, questi si commuove, ma la invita a rivolgere i suoi sentimenti al cielo, in vista dell'arrivo di un nuovo Salvatore da lui atteso con ansia. Verrà arrestato per vendetta di Erodiade, e condannato a morte da Erode, in seguito ad una negata collaborazione. Salomé vorrà morire insieme a lui, ed Erode, di lei invaghito, la condanna a sua volta dopo essere stato respinto. L'unico rimpianto di Jean è quello di non aver avuto Salomé, ma è consapevole che la morte non impedirà loro di ritrovarsi in Paradiso. Salomé, perdonata in extremis dal Re, supplicherà per la vita di Jean, dichiarando che era stato lui a prendersi cura di lei quando la madre l'aveva abbandonata. Erodiade, commossa da quanto appreso, è sul punto di confessare di essere proprio lei la madre di Salomé quando viene portata in scena la testa del Profeta, morto decapitato. Sconvolta, Salomé tenta di colpire la colpevole della morte dell'amato, quando questa invoca pietà rendendo nota la verità. L'orrore della giovane è tale da indurla al suicidio.
Un'opera quasi dimenticata: basti pensare che prima di allora, l'ultima funzione che il Liceu aveva ospitato risaliva al 1924, praticamente 60 anni di assenza. Era necessario un cast eccezionale che lo riesumasse presentandolo al grande pubblico, che rendesse giustizia all'autentica drammaticità che qui si sviluppa pienamente, svelando quindi un Massenet che per una volta ha saputo rinunciare all'indole romantica cui più spesso viene identificato.
Per molti anni sepolta dal silenzio, Hérodiade risulta un'opera dura e complicata, un dramma quasi eccessivo per Massenet: presenta, infatti, notevoli difficoltà sia a livello scenico sia vocale, concedendo ai cantanti ben poco respiro, costringendoli ad un vero e proprio tour de force.
Nel caso di Jean possiamo dire che si tratta a tutti gli effetti di un ruolo per tenore lirico spinto che Carreras ha comunque aggiunto al suo repertorio nonostante la natura drammatica del personaggio non esattamente ideale per un tenore lirico.
Ma poco importa, dal momento in cui Josep Carreras durante le quattro funzioni di Hérodiade al Liceu ha suscitato l'emozione di sempre, con un canto che conciliava perfettamente controllo e passione, oltre a sfoderare brillantemente la bellezza unica del suo timbro.
Il momento centrale di Jean fa parte del terzo atto con l'aria "Ne pouvant réprimer les élans de la foi", cui forse avevo già dedicato un Video della Settimana in passato, soffermandomi sull'interpretazione sconvolgente di Carreras e della sua finale invocazione, "Seigneur", emettendo un LA potentemente drammatico, inginocchiandosi e spingendo con forza i pugni verso il basso. In quel momento, Carreras aveva tutto il Liceu ai suoi piedi, senza contare che la registrazione completa in video che abbiamo è della funzione del 4 gennaio, quando pochi istanti prima dell'inizio, per precauzione, venne annunciato che il tenore avrebbe cantato comunque seppur trovandosi indisposto. Non oso pensare se fosse stato in perfetta forma cosa sarebbe successo.
Montserrat Caballé and Josep Carreras at the end of the first act of Hérodiade |
L'edizione di oggi vuole quindi celebrare quest'opera di Massenet, salvata da un trio di interpreti con cui difficilmente è possibile competere, e vuole farlo con il duetto conclusivo del primo atto: "Calmez donc vos fureures... Jean, je te revois". È il momento in cui Salomé dichiara il suo amore per Jean, un amore cui lei vuol dare un valore anche terreno. "Que me veut ta splendeur dans l’ombre de ma vie? Que ferait ta jeunesse à peine épanouie, dans les pierres de mon chemin? (Che cosa vuole il tuo splendore nell’ombra della mia vita? Che cosa farà la tua giovinezza appena sbocciata,nelle pietre del mio cammino?)" - profondamente commosso, questi interrogativi che Jean pone alla giovane suscitano tenerezza, tenendo in conto del dissidio interiore per il quale il sentimento da lui ricambiato viene a scontrarsi con il diverso destino che crede gli sia stato assegnato, incompatibile con quello dei baci e dell'amore, tipici dell'età di Salomé.
Per altro, proprio quando dice"sur les lèvres avides!", la sua mezza voce è assolutamente deliziosa, uno dei segni distintivi che Carreras ha sempre potuto vantare.
Di fronte all'insistenza di Salomé, inizialmente il Profeta si rifiuta di ascoltarla, poi la invita ad elevare la sua anima al cielo, trasformando il suo trasporto in mistico ardore, e a contemplare quell'aurora di vita, di nuova fede e di immortalità.
È un frammento complesso per voce ed interpretazione, ma Josep Carreras lo affronta al meglio delle sue possibilità garantendo un risultato interpretativo traboccante di sentimento e di grande emozione. Godetevelo!!
Spero abbiate apprezzato questa prima proposta del 2013. L'appuntamento è per domenica prossima con un nuovo video. Buona settimana a tutti!!
Key facts:
Welcome to a new Video of the Week.
◦ After a week off, the Video of the Week is back with the first proposal of the new year 2013, with an opera which was brought back on stage 29 years ago these days, reaching an incredible success.
On 30 December 1983, Josep Carreras made his debut as Jean Baptiste in Jules Massenet's Hérodiade: by his side, Montserrat Caballé made his debut in a Salomé very different from the daring and seductive version of Richard Strauss, and Juan Pons embodied once again Herod. The conductor was Jacques Delacôte.
In four acts and seven scenes with libretto by Milliet and Grémont, this biblical opera by Massenet deviates significantly from the most famous and romantic Werther and Manon.
Inspired by Herodias, the first of the Trois Contes by Gustave Flaubert,it tells the story of the death of John the Baptist, a victim of Hérodiade's revenge, the wife of Herod. Despite Massenet apparently pointed out the latter as the protagonist, titling the opera with her name, then eventually focused on the love story between his daughter Salome and Jean, then taking off not only by Flaubert, but from both history and the authenticity of the Bible too.
◦ In the story, set in Jerusalem in the early first century, the love story between Salomé and Jean is set: the young lady had found comfort with him and falls hopelessly in love with him, following him to Jerusalem, after her mother abandoned her. The Prophet approaches her to faith, so to establish a certain spiritual affinity. Jean, like other characters such as the recently analysed Massenet's Werther, is a victim of an inner conflict that the score stands out very well, torn between his faith as a Prophet of God and the human love for Salomé, a pure and noble kind of love. When she confesses the Prophet to be in love with him, he is moved, but asks her to turn her thoughts to Heaven, looking farward to the arrival of a new Savior. He is arrested due to Hérodiade's revenge, and was subsequently sentenced to death by Herod, after Jean refuses to collaborate with the King. Salomé wants to die with him, and Herod, who was infatuated with her, condamned her too, after being rejected. Jean just regrets he had not had Salomé, but is aware that death does not prevent them from being together in Heaven. Salomé, forgiven at last by the King, plead for Jean's life, saying that he had taken care of her after she was abandoned by her mother. Hérodiade, moved by what she has just learnt, is about to confess to be her mother but suddenly the Prophet's head is brought on stage. Shocked, Salomé tries to hit the guilty of her beloved's death, when Hérodiade invokes pity and confesses the truth. The horror Salomé feels leads her to commit suicide.
◦ An almost forgotten opera, just think that, before then, the last performance the Liceu hosted dated back to 1924, almost 60 years of absence. It was up to an exceptional cast to blow the dust off it, presenting it to the audience, doing justice to the authentic drama that fully develops here, showing the most dramatic identity of the french composer.
For many years buried in silence, Hérodiade is hard and complicated, a drama almost too much for Massenet: in fact, it deals with both scenic and vocal difficulties, allowing the singers only little breath, leading them to real tour de force.
As regards Jean, we can say that it is dedinitely a role for spinto tenor that Carreras added to his repertoire despite its dramatic nature not perfectly fitting a lyric tenor.
But it does not matter: throughout the four performances, he aroused the same emotion ever, with a singing that perfectly combined control and passion, as well as pulled off the unique beauty of his timbre.
◦ The main moment of Jean is part of the third act with the aria "Ne pouvant reprimer les Elans de la foi", which I must have already dedicated a Video of the Week in the past, focusing on Carreras' outstanding interpretation of Carreras, closing the aria with the dramatic invocation, "Seigneur", kneeling and strongly pushing fists down. At that moment, Carreras had all the Liceu at his feet, not to mention the fact that the complete video recording available is the performance of January 4, when it was announced that he would sing anyway, despite a sudden unease. I can't imagine what would happen if he was in perfect shape.
◦ Today's edition means to celebrate this opera by Massenet, saved by a trio of singers with whom you can hardly compete, and would like to do it with the final duet of the first act: "Calmez donc vous fureures... Jean, je te revois ". It is the moment in which Salomé declares her love for Jean, a love she means as earthly. "Que me veut ta splendeur dans l'ombre de ma vie? Que ferait ta jeunesse à peine épanouie, dans les Pierres de mon chemin? (What do you want your glory in the shadow of my life? What will your just blossomed youth in the stones of my way?) "- deeply moved, such questuons Jean addresses arouse a certain tenderness, if you consider his inner contrast for which his mutual feeling of love clashes with the different fate he believes has been assigned, something incompatible with kisses and love typical of her age. In this very moment, when he says "sur les
lèvres avides!" his mezza voce is absolutely delightful.
Up against to Salomé's stubborness, the Prophet refuses to listento her, then invites her to elevate her soul to Heaven, turning her transport to mystic ardor, and to contemplate that down of life, new faith and immortality.
It is a complex piece both for voice and interpretation, but Josep Carreras faced it at his best, guaranteeing a thrilling interpretation full of emotions. Enjoy it!
Hope you have appreciated my first proposal of the new year. See you next Sunday with a new Video. Wish you all a nice week!
Comments
Post a Comment
Recent comments