Josep Carreras at the Wiener Staatsoper 25 years after the legendary Vienna Comeback recital: the Lovestory continues

Domenica mattina presso la Wiener Staatsoper si è tenuto l'evento di quest'anno che tutti stavamo attendendo con ansia, il Matinée benefico di Josep Carreras a favore della sua Fondazione: era il 15 settembre, 25 anni dopo quel 16 settembre del 1988, giorno in cui il tenore tornava ad esibirsi eccezionalmente all'Opera di Vienna dopo essere guarito dalla leucemia.

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Il numero simbolico era il 25, 25 anni che rimandano al 1988, anno della sua guarigione, della nascita della Fondazione e dell'indimenticabile Vienna Comeback Recital. Tre elementi che insieme bastavano per garantire un concerto ricco di emozioni straordinarie e questa sensazione si respirava già all'arrivo nella Herbert von Karajan Platz, dove il Matinée sarebbe stato trasmesso, e presso la hall dell'opera: il Blog Josep Carreras, che proprio quel giorno compiva 5 anni di attività, e la sua autrice, erano tra i privilegiati che hanno vissuto questa bellissima esperienza che ha alternato momenti di grande commozione ad altri più leggeri e divertenti, il tutto incorniciato dall'arte maestra di Josep Carreras e dal raffinato programma scelto apposta per l'occasione.

Carreras, che non si esibiva alla Staatsoper dal Gala dei 30 anni del 2004, ad eccezione della breve performance all'Opernball del 2008, è stato accompagnato dal soprano Anita Hartig, dal mezzosoprano Margarita Gritskova, dal basso-baritono Adam Plachetka e dalla Orchester der Sommerakademie der Wiener Philarmoniker diretta dal Maestro David Giménez.

Mentre la sala si gremiva progressivamente, lo schermo proiettava fotografie emblematiche di alcuni dei ruoli che ha interpretato a Vienna fin dal suo debutto con il Duca del Rigoletto nel 1974, o che lo ritraevano negli ospedali con bambini affetti da leucemia: tuttavia, l'immagine che ha accompagnato tutta la durata del Matinée è quella del suo recital del 16 settembre del 1988.
Sold out da tempo, il concerto ha avuto inizio poco dopo le 11 con un'applauditissima esibizione dell'Orchestra diretta da Giménez nell'Ouverture de La Gazza Ladra. Ma è stato il primissimo ingresso dell'amatissimo tenore che ha messo in piedi tutto il pubblico in sala volto ad omaggiarlo con un'ovazione incredibile, portando subito la commozione ai massimi livelli. Profondamente grato ed emozionato, Carreras ha lasciato fluire il lunghissimo applauso denso di affetto e ammirazione per poi recuperare la concentrazione per i primi due brani proposti, Te voglio bene assaje di Donizetti e Nel giardin sotto il tiglio di Schreker: fin da questi brani di apertura, la voce del tenore ha mostrato un ottimo stato, assicurando il trionfo anche sul piano tecnico e artistico. L'assenza dei microfoni rendeva ancora più giustizia all'incredibile bellezza della sua voce.
Successivamente si sono esibiti anche i giovani colleghi: nell'ordine il Margarita Gritskova con Una voce poco fa da Il Barbiere di Siviglia, Anita Hartig e Adam Plachetka nel celebre duetto mozartiano Là ci darem la mano, ed infine il solo baritono nell'aria Vedrò mentr'io sospiro da Le Nozze di Figaro; tutti e tre hanno mostrato buone qualità artistiche e vocali, oltre ad un buon dominio del palcoscenico accompagnando le loro esecuzioni con gesti e movimenti propri della recitazione e per un'efficace interpretazione.

Il ritorno di Josep Carreras sul palco è stato nuovamente celebrato con accorata partecipazione: era il momento della coppia di brani pucciniani, Terra e Mare e Sole e Amore; forse più ricorrenti nel repertorio da recital, l'orchestra apportava un gusto quasi nuovo ma assolutamente squisito: bellissime e sapientemente arrangiate, in particolare Sole e Amore con quel motivo che inevitabilmente rievoca il ricordo del terzo atto de La Bohème. Un momento emozionante dal sapore nostalgico che ho amato tantissimo: nonostante siano passati parecchi anni, abbiamo ritrovato in Josep un po' di quel Rodolfo meraviglioso che aveva innamorato i templi dell'opera più prestigiosi del mondo, compresa la Wiener Staatsoper, in ogni occasione.

Anita Hartig ha goduto del centro dell'attenzione con una notevole versione del brano Oh Dieu, que de bijoux del Faust di Gounod, per poi affiancare il tenore nello splendido walzer Je te veux di Satie, apprezzatissimo duetto che ha preceduto un finale a dir poco emotivo che ha avuto Carreras come unico protagonista: T'Estimo di Grieg, in una versione particolarmente sentita e appassionata, con un canto travolgente sia nelle parti sommesse che in quelle in potenza. Si conclusa così la prima parte, su una ovazione che lo ha spinto a uscire nuovamente sul palco per accomiatarsi.

Prima che il matinée riprendesse con la seconda parte, Josep Carreras è stato accompagnato sul palco dal direttore della Wiener Staatsoper Dominique Meyer e dai gioiellieri Katharina e Hermann Gmeiner Wagner per la consegna dell'Ehrenring der Wiener Staatsoper, l'anello onorario dell'Opera di Vienna disegnato da Juwelier Wagner. Incaricato della laudatio, Dominique Meyer ha definito il tenore come un amico della casa a partire da quel Rigoletto del 1974 per un totale di 22 ruoli operistici e circa 140 esibizioni tra opera, concerti e il leggendario recital del 1988, che il direttore rievocava indicando l'immagine emblematica sullo sfondo.
Una volta indossato il maestoso anello, Josep Carreras è stato travolto da una nuova ovazione che faceva vibrare l'intera sala: orgoglioso e visibilmente commosso, il tenore lo mostrava al suo pubblico e successivamente si è detto profondamente emozionato e onorato di ricevere un tale riconoscimento da parte di un Teatro d'Opera da sempre così vicino al suo cuore, aggiungendo che in parte quell'anello appartiene anche al pubblico per tutto ciò che gli ha dato in tutti questi anni.

Josep Carreras and the Honorary Ring of the Vienna State Opera.
More photos: Andreas Tischler
È stato forse il momento più toccante di tutta la mattinata, un momento in cui l'unica musica era quella dell'emozione che pervadeva tutti i presenti e che sicuramente ha strappato qualche lacrima, e degli applausi di un pubblico devoto e incredibilmente affezionato ad un artista che con Vienna ha instaurato un vero e proprio rapporto d'amore da quasi 40 anni.

La seconda parte del concerto ha preso avvio con due brani in lingua spagnola come El eco de tu voz di Albéniz e Canción del gitano da La Linda Tapada di Francisco Alonso: dal tango alla zarzuela, Carreras ha portato una ventata spagnola sul palco viennese: in particolare la sua interpretazione della Canción del gitano mi è parsa particolarmente affascinante e carismatica. In seguito due esibizioni per due dei tre colleghi: Les filles de Cadix di Delibes per Anita Hartig e Sogno di Tosti per Adam Plachetka, per poi restituire la scena al grande tenore che per la continuazione ha scelto due brani napoletani come Pecché e Vierno. Come sempre, Carreras ha esaltato nel modo migliore la natura partenopea di queste canzoni, dando la misura perfetta ad ognuno dei diversi sentimenti che esprimono. Era poi il turno di Margarita Gritskova, mezzosoprano, perfettamente a suo agio con il ventaglio alla mano nella sua  Habanera di Carmen, per poi dare il meglio di sé con le sue doti interpretative nel Dúo y Jota de La Africana con Josep: una versione piacevolissima, di fascino ma divertente allo stesso tempo; il pubblico è stato intrattenuto nel vero senso della parola con un'interpretazione completa e di grande effetto sia a livello vocale sia recitativo. La notevole esuberanza del mezzosoprano e la complicità di un artista di massimo livello come Carreras sono stati ingredienti fondamentali per la perfetta riuscita di questo bellissimo duetto. Ultimo brano del programma ufficiale non poteva che spettare al nostro tenore e non poteva essere che Core 'ngrato per un finale ineguagliabile: l'impatto risulta sempre fortissimo e oserei dire, nel migliore senso della parola, devastante, perché non è possibile non rimanere travolti da tanto sentimento e tanta passione.

Con il termine della seconda parte Josep Carreras (video) è stato nuovamente omaggiato con una lunga ovazione, accompagnata da continue mostre di bandiere catalane di varie dimensioni, cui il tenore ha risposto in un paio di occasioni estraendo la propria dal taschino della giacca, e una pioggia di rose rosse e gialle perdurata fino alla fine degli encores. Premiati dagli applausi anche i giovanissimi colleghi, Anita Hartig, Margarita Gritskova e Adam Plachetka, tornati in scena più volte, e sentitamente ringraziati da Carreras che, prendendo la parola, ha affermato di sentirsi onorato, orgoglioso e felice e grato per essere stato accompagnato da questi grandi artisti e dai giovani della Orchestra della Sommer Akadiemie della Wiener Staatsoper guidata per l'occasione da David Giménez.
Quattro sono stati gli encores. Chitarra Romana, unico brano per il solo Carreras, seguito da un duo con il soprano nel brano Non ti scordar di me, e due straordinari quartetti: il primo, Musica Proibita, una vera sorpresa, a maggior ragione se a quattro voci, ed un più prevedibile Brindisi de La Traviata. Questi ultimi due brani, evidentemente preparati per l'occasione data qualche incertezza da parte del mezzosoprano poiché non abituali del suo repertorio, hanno conquistato l'apprezzamento totale di un pubblico totalmente stregato, specialmente da come Josep Carreras, nonostante passino gli anni, riesca ancora ad avere tanto potere su chi lo ascolta: non si è affatto risparmiato sugli acuti finali di questi due brani, permettendoci di distinguere nettamente la sua voce in mezzo a quelle dei giovani colleghi, ma non si tratta di semplici note, è una leggenda, è l'artista ed il suo modo di comunicare che non cambieranno mai e che hanno emozionato e commosso senza rimedio il pubblico dell'Opera di Vienna ieri come 25 anni fa.

Josep Carreras, warmely ovationed by the Viennese audience.
More photos: Andreas Tischler
Io 25 anni fa, anche se per questione di pochi giorni, dovevo ancora nascere, ma l'aver vissuto questo concerto di anniversario è stato per me un vero privilegio: vedere il nostro Josep, trionfare ancora una volta ed emozionarsi davanti ad un pubblico che l'ha sempre amato in maniera così autentica e speciale è stato a dir poco immenso.

Sono state ore molto emotive, una cerimonia emozionante cui, inoltre, ho avuto l'onore di assistere seduta a fianco del Maestro Christian Kolonovits, compositore de El Juez (Los niños perdidos), opera che debutterà a Bilbao il prossimo 26 aprile, scritta appositamente per Josep: una persona simpatica e molto cordiale.
Tra gli incontri assolutamente inaspettati non posso fare a meno di citare la grande Agnes Baltsa che, al termine di una prova per la sua esibizione del 18 settembre, ha assistito a parte del concerto e ha salutato il suo grande amico e collega di una vita dietro le quinte.

Josep Carreras and Agnes Baltsa, backstage.
More photos: Andreas Tischler
Al contesto straordinario appena descritto si aggiunge anche il fatto che non solo ero presente come devota ammiratrice, ma come autrice e responsabile del Blog Josep Carreras nel giorno del suo quinto anniversario: è assolutamente normale che una ammiratrice mostri gratitudine nei confronti dell'artista adorato, ma quando avviene il contrario, quando è l'artista ad esprimerti sincera gratitudine per l'attività che svolgi con tanta passione ed entusiasmo, non ci sono parole per esprimere il tuo stato d'animo e l'immensa soddisfazione.

MOLTES GRÀCIES 
I
ENHORABONA JOSEP!!!

Key facts:

Sunday morning at the Wiener Staatsoper was held the event of the year, what we've all been waiting for with excitement, Josep Carreras' benefit Matinée in favor of his Leukaemia Foundation: it was 15 September, 25 years after 16 September 1988, the day where our tenor came back to perform exceptionally at the Vienna State Opera after he recovered from leukemia. The symbolic number was 25, 25 which refer to 1988, the year of his recovery, of the establishment of the Foundation and the unforgettable Vienna Comeback Recital. Three elements together were enough to ensure a concert full of extraordinary emotions and feelings that could already be felt arriving at the Herbert von Karajan Platz, where the Matinée would be broadcast, and in the doorway of the Opera House: the Blog Josep Carreras, which celebrated five years of activity that very day, and its author, were among the privileged people who have had this wonderful experience that alternated moments of great emotion to other lighter and funny, all framed by the Josep Carreras' mastery and the refined program he chose for the occasion. Carreras, who latest had performed at the Staatsoper for the Gala of his 30 years in 2004, with the exception of short performance at the Opernball in 2008, was accompanied by soprano Anita Hartig, mezzo-soprano Margarita Gritskova,  bass-baritone Adam Plachetka and the Wiener Philharmoniker Summer Accademy Orchestra conducted by David Giménez. While the hall was progressively filled up with people, the screen projected emblematic photos of some of the roles he had sung in Vienna since his debut as the Duke in Rigoletto in 1974, or other ones portraying him in hospitals with children with leukemia: however, the image that has accompanied the entire duration of Matinée is that of his comeback recital of 16 September 1988. 
Sold out since a long time, the concert began shortly after 11 with the Orchestra playing a so much appreciated rendition of La Gazza Ladra Ouverture conducted by Giménez. But it was our beloved tenor 's very first entry onstage what lead the audience to address him an incredible standing ovation, already bringing emotions at the highest levels. Deeply grateful and excited, Carreras let the long applause, dense of affection and admiration, fade before recovering the concentration requested for the first two songs he offered, Te voglio bene assaje by Donizetti and Nel giardin sotto il tiglio by Schreker: since these opening passages his voice showed a very good condition, guaranteeing a triumph also on the technical and artistic side. The absence of microphones exhalted even more the pure beauty of his voice. Then was the time of his young colleagues: in the order Margarita Gritskova with Una voce poco fa from The Barber of Seville, Anita Hartig and Adam Plachetka in Mozart's  famous duet Là ci darem la mano, and finally the baritone in the solo aria Vedrò mentr'io respiro from Le Nozze di Figaro, and all three of them showed good vocal and artistic qualities, as well as a good domain of the stage, accompanying their performances with their gestures and movements typical of the acting and effective interpretation.  The second time Josep Carreras was back on stage was again celebrated with deep emotional involvement: it was the moment of the pair of Puccini's songs , Terra e Mare and Sole e Amore. Perhaps they are more frequently in recital repertoire, the orchestra provided a taste almost new but absolutely exquisite: beautiful and expertly arranged , especially Sole e Amore with that melody that inevitably evokes the memory of the third act of La Bohème. An exciting time of nostalgic flavor that I loved so much: despite several years have passed, we have found again in Josep a bit of his wonderful Rodolfo who had made the most prestigious Opera Houses in the world , including the Vienna State Opera, fall in love with him at every opportunity. Anita Hartig had a solo performance with a great version of Oh Dieu, que de bijoux of Gounod's Faust, and then joined the tenor in the beautiful Satie waltz, Je te veux, a very appreciated duet preceding an incredibly emotional ending with Carreras as the sole protagonist with T'Estimo by Grieg, in a particularly heartfelt and passionate rendition, with an overwhelming singimg in both soft and powerful passages as well. So it was the end of the first part, largely ovationed that made him come back on stage several times. 
Before the matinée resumed with the second part, Josep Carreras was accompanied on stage by the director of the Vienna State Opera Dominique Meyer, Jewelers Katharina  and Hermann Gmeiner Wagner to be honored him with the Ehrenring der Wiener Staatsoper, the Honorary Ring of the Vienna Opera House designed by Juwelier Wagner. Appointed of laudatio, Dominique Meyer defined the tenor as a friend of the house since that Rigoletto in 1974, for a total of 22 operatic roles and about 140 performances, including opera, concerts and the legendary recital of 1988, recalled by the director by pointing the remarkable image in the background. Once he tried on the majestic ring, Josep Carreras was overwhelmed by a new ovation that made the whole room vibrate: proud and visibly moved , the tenor showed it to his audience and then said he was deeply touched and honored to receive such distinction by an Opera House always so close to his heart, adding that part of the ring belongs to the public as well for all he has received during all these years. It was perhaps the most emotional moment of the whole morning, a time when the only music was the emotion that pervading everyone, making shed a few tears and applauses from an audience devoted and incredibly fond of an artist who has been able to established  a true Lovestory with Vienna for almost 40 years. 

The second part of the concert began with two songs in Spanish as El eco de tu voz by Albéniz and Canción del gitano from La Linda Tapada Francisco Alonso: from tango to zarzuela, Carreras brought a Spanish wave on stage in Vienna: in particular, his interpretation of the Canción del gitano seemed to me very charming and charismatic. Afterwards, two performances for two of his three colleagues: Les filles de Cadix by Delibes for Anita Hartig and Sogno by Tosti for Adam Plachetka , and then our dear tenor was back with two Neapolitan songs such as Pecché and Vierno. As always, Carreras exalted in the best way the Neapolitan nature of these pieces, giving the perfect degree to each of the different feelings they convey. It was then the turn of Margarita Gritskova, mezzo-soprano, perfectly at ease with a fan in her hand singing the Habanera from Carmen, to give then the best of herself with her acting skills in Dúo y Jota from La Africana with Josep: an amusing version, charming but funny at the same time: the audience was entertained in the true sense of the word with a complete interpretation, really effective in both voical and recitative aspects. The remarkable exuberance of the mezzo-soprano and the complicity from a highest level artist like Carreras were key ingredients to the great success of this beautiful duet. Last track of the official program could only be up to our tenor, and could not be no other but Core ' ngrato for an amazing finale: the impact is always very powerful and, I dare say in the best sense of the word, devastating, because you can not but get overwhelmed by such feelings and passion.

With the end of the second part, Josep Carreras was once again honored with a standing ovation, accompanied by continuous exhibitions of Catalan flags of various sizes, which he aswered by pulling out his one by his jacket pocket on two occasions, and a deluge of red and yellow roses that persisted until the end of the encores. He received also some bunch of flowers too. The other singers, Anita Hartig, Margarita Gritskova and Adam Plachetka, were ovationed too returned onstage several times: Carreras thanked them by saying that he felt honored, proud, happy and grateful for having shared the stage with such great artists and young musicians of the Orchestra of the Summer Accademy of the Vienna State Opera, led on this occasion by David Giménez .

Four were the encores. Chitarra Romana, solo performance for Carreras, followed by a duet with the soprano in the song Non ti scordar di me, and two extraordinary quartets: the first one, Musica Proibita, a real surprise, especially in a version for four voices, and a more predictable Brindisi from La Traviata . These last two songs, evidently prepared for this very occasion as revealed by some little uncertainty from the mezzo-soprano who obviously is not familiar with such repertoire, conquered the full appreciation of an audience totally enchanted, especially for Josep Carreras, forthe way he still manages to have so much power over anyone who listen to him: nothing has been spared on the ending passages of these two songs, allowing us to clearly distinguish his voice in the midst of  the four, but it is not a matter of simple notes, it's that he is a true legend, it's is the artist and his way of communicating that will never change, and that without remedy touched and moved the audience in the Vienna on last Sunday like 25 years ago.
25 years ago, even though for just a few days, I still had to be born, but the wonderful experience of this anniversary concert was a real privilege for me: to see our dear Josep triumphing once again and being touched before an audience that has always loved him in such authentic and special way, was really something immense for me. They were such emotional hours, an exciting and touching ceremony which, in addition , I had the honor to attend sitting next to Maestro Christian Kolonovits, composer of the opera El Juez ( Los niños perdidos) to be premiered in Bilbao on next 26 April 2014, especially composed for Josep: Mr. Kolonovits is really a nice, very friendly person. 
Among the absolutely unexpected meeting I can not but mention the great mezzo-soprano Agnes Baltsa who, after rehearsing  for her performance of today, 18 September, attended the last part of the concert and greeted her great friend and her ever colleague backstage. 
To the extraordinary context just described I should add the fact that not only I was there as a devoted admirer, but as the author of the Blog Josep Carreras on the day of its fifth anniversary too: it is absolutely normal for an admirer to show gratitude towards the adored artist, but when the opposite occurs, when it is the artist who expresses sincere gratitude for what you do with such passion and enthusiasm, there are no words to express your mood and the immense satisfaction you feel.

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