Miquel Ortega estrena su ópera "La Casa de Bernarda Alba": la primera versión en Español
Non è la prima volta che in questo blog si nomina il direttore Miquel Ortega, visto che la collaborazione con Josep Carreras si mantiene con una certa ricorrenza.
E’ la prima volta, però, che lo si nomina in qualità di compositore: mancano pochi giorni, infatti, alla prima dell’opera da lui musicata e con libretto di Julio Ramos (Bruno Bruch), La Casa de Bernarda Alba, uno scritto emblematico che porta la firma del grande autore spagnolo Federico Garcia Lorca, che verrà presentata questo sabato, 8 Agosto presso il Festival di Santander, e due giorni più tardi, 10 Agosto, al Festival di Peralada, in Catalogna.
Lo spettacolo conta con la direzione scenica d’alto livello di Román Calleja, con interpreti della lirica, tra i quali Montserrat Martí, figlia della divina Montserrat Caballé e del tenore Bernabé Martí come Adela, Raquel Píerotti, nel ruolo protagonista di Bernarda Alba, nel ruolo di Poncia Marina Rodríguez Cusí, Angustias sarà Hasmik Nahapetyan, moglie di Ortega, Magdalena la interpreterá Marina Pardo, Amaelia sarà Maria Fé Nogales e la attrice Vicky Peña sarà Josefa, la madre ottantenne di Bernarda Alba.
Sarà lo stesso Ortega a dirigere l’Orchestra Sinfonica dell’Opera Nazionale di Lituania. e il Coro Lírico de Cantabria, sarà diretto da Esteban Sánz.
L’opera era già andata in scena nel 2007 in Romania, nonostante la precarietà, ma Miquel Ortega considera che sia questa la “prima” a tutti gli effetti, quella ufficiale che rispecchia la sua creazione come l’ha sempre concepita, senza contare che la sua intenzione originaria era che la sua opera entrasse in scena per la prima volta in suolo spagnolo.
Verrà rappresentata in tre atti, eseguiti tutti di seguito, per un totale di un’ora e 40 minuti, un tempo più che sostenibile, molto simile a quello di un comune film.
L’opera era già andata in scena nel 2007 in Romania, nonostante la precarietà, ma Miquel Ortega considera che sia questa la “prima” a tutti gli effetti, quella ufficiale che rispecchia la sua creazione come l’ha sempre concepita, senza contare che la sua intenzione originaria era che la sua opera entrasse in scena per la prima volta in suolo spagnolo.
Verrà rappresentata in tre atti, eseguiti tutti di seguito, per un totale di un’ora e 40 minuti, un tempo più che sostenibile, molto simile a quello di un comune film.
Lo spettacolo avrà luogo in una scena bianca, come lo descrive Lorca nella sua opera, con alte pareti che possono essere quelle di una casa, di un labirinto o una prigione da cui nessuno può scappare.
Il tempo è segnato da un'illuminazione che si oscura nei momenti drammatici, e i costumi saranno scuri, fatta eccezione di quello verde di Adela.
Il dramma ha luogo nella Casa di Bernarda, uno spazio chiuso, sede della sofferenza imposta da una madre a cinque figlie, vittime di una lunga e rigida esclusione.
Un testo di teatro che ha affascinato tanti, compreso il compositore catalano che, fin dall’età di 13 anni, tra queste pagine di Lorca vedeva una la musica, una musica che non esitò a mettere su carta: una partitura un po’ acerba, quella di allora, ma che senza dubbio si rivelò utile per prendere confidenza con l’arte della composizione.
La vera partitura è nata nell’arco di tempo compreso tra il 1991 e il 1999, e l’orchestrazione è giunta al termine nel 2006: un progetto sviluppato con calma, in quanto l’attività di direttore d’orchestra si è sempre mostrata molto esigente in termini di tempo.
Un testo di teatro che ha affascinato tanti, compreso il compositore catalano che, fin dall’età di 13 anni, tra queste pagine di Lorca vedeva una la musica, una musica che non esitò a mettere su carta: una partitura un po’ acerba, quella di allora, ma che senza dubbio si rivelò utile per prendere confidenza con l’arte della composizione.
La vera partitura è nata nell’arco di tempo compreso tra il 1991 e il 1999, e l’orchestrazione è giunta al termine nel 2006: un progetto sviluppato con calma, in quanto l’attività di direttore d’orchestra si è sempre mostrata molto esigente in termini di tempo.
Documentario sul processo di creazione (click to watch it)
C’era musica, dietro ogni personaggio, una musica che Ortega ha tentato di tirare fuori, entando di rispettare più possibili le intenzioni di Lorca, e ogni personaggio ha ricevuto un trattamento musicale peculiare: una certa durezza musicale caratterizza il personaggio principale di Bernarda Alba, interpretato dall’uruguaiana Raquel Píerotti, un’anima angosciata che non può fare a meno di influenzare le figlie con i suoi stati d’animo; d’altro canto le figlie, Adela (Montserrat Martí, che afferma di provare un certo entusiasmo nell'affrontare una sfida nuova, che non ha niente a che vedere con quanto è solita fare) e Poncia sono state trattate con maggior delicatezza, forse anche per i momenti più “golosi” in cui compaiono nella scena.
La vera lotta, ribadisce il maestro, è stata quella di fare in modo che la sua partitura “parlasse” come il testo di Lorca.
Una scelta coraggiosa, quella del Maestro Ortega, perché come è ben noto, esistono diverse versioni in lirica di questo scritto di Garcia Lorca, ma la sua si colloca in un posto di un certo privilegio, in quanto prima versione in lingua spagnola.
Ma non è l’unica opera da lui scritta. Nato a Barcellona nel febbraio 1963, il Maestro Ortega, come racconta, ha cominciato a scrivere musica molto prima di studiare direzione e di svolgere la sua attività di direttore d’orchestra: tra i lavori che reputa fondamentali per la sua attività di compositore ne cita alcuni scritti durante l’adolescenza, come El Dret Patern (Il diritto paterno), opera buffa in un atto, El Somni de Nadal, opera per bambini in un atto, El Fillol de la Mort, opera con prologo, due atti, ed epilogo che il maestro vorrebbe revisionare, in quanto confida nelle possibilità di quest’opera. In seguito cita Itxaropena che insieme ad un seguito scritto più tardi, La Poza, verrà a costituire un’unica opera in due atti dal titolo generico di “El Puente”, ovviamente Titus Andronicus", opera en 2 atti sul testo originale inglese di William Shakespeare, adattato dallo stesso Ortega, e "El caballero de Olmedo" opera in due atti basata sull’opera omonima di Lope de Vega, con libretto di Pau Guix.
Una scelta coraggiosa, quella del Maestro Ortega, perché come è ben noto, esistono diverse versioni in lirica di questo scritto di Garcia Lorca, ma la sua si colloca in un posto di un certo privilegio, in quanto prima versione in lingua spagnola.
Ma non è l’unica opera da lui scritta. Nato a Barcellona nel febbraio 1963, il Maestro Ortega, come racconta, ha cominciato a scrivere musica molto prima di studiare direzione e di svolgere la sua attività di direttore d’orchestra: tra i lavori che reputa fondamentali per la sua attività di compositore ne cita alcuni scritti durante l’adolescenza, come El Dret Patern (Il diritto paterno), opera buffa in un atto, El Somni de Nadal, opera per bambini in un atto, El Fillol de la Mort, opera con prologo, due atti, ed epilogo che il maestro vorrebbe revisionare, in quanto confida nelle possibilità di quest’opera. In seguito cita Itxaropena che insieme ad un seguito scritto più tardi, La Poza, verrà a costituire un’unica opera in due atti dal titolo generico di “El Puente”, ovviamente Titus Andronicus", opera en 2 atti sul testo originale inglese di William Shakespeare, adattato dallo stesso Ortega, e "El caballero de Olmedo" opera in due atti basata sull’opera omonima di Lope de Vega, con libretto di Pau Guix.
Ci sono altri progetti, altra carne al fuoco, di cui Ortega preferisce non anticipare niente prima della loro realizzazione concreta, ma al di là dell’opera, nel 2010 ci sarà la prima del suo balletto con voci, Bestiario, al Teatro Real, e poi si trasferirà a Oviedo e Bilbao, e non si esclude il Liceu di Barcellona... e nel 2011 tocca alla sua zarzuela comica, dal titolo provvisorio di La Campana de Gràcia che coprodurranno il Teatro Español di Madrid e il Teatro Arriaga di Bilbao, per non parlare di una sinfonia e di un concerto per chitarra e strumenti a corda.
A poco tempo che lo separa dalla prima, Miquel Ortega non nasconde il suo nervosismo: ma è un sentimento inevitabile che accompagna la consapevolezza e la coscienza.
Un sentito in Bocca al Lupo al Maestro Miquel Ortega, sia per la notte di sabato, 8 Agosto, a Santander, sia per quella di Lunedì 10 a Peralada: e chissà che tra il pubblico non ci siano presenze di un certo tenore...(it's a joke!: in italian this expression is used to say "a presence of a certain prestige, of high level!").
In ogni caso non sappiamo. Presenze più probabili, credo, saranno quelle di Montserrat Caballé e Bernabé Martí, visto che la figlia interpreta un ruolo protagonista.
ENHORABONA!
ELS MILLORS DESITJOS PER UN ÈXIT QUE ES MEREIX TOT!
Si, será verdad, esta experiencia representa un riesgo. Pero, el riesgo hace parte del juego! Que sea un éxito, esta primera versión en lengua castellana.
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