Josep Carreras commuove Genova, riceve il Grifo d'Oro e un assegno di 100.000 € per la sua Fondazione

Sono ormai otto i concerti che ho nella mia collezione da carrerista, quelli cui ho assistito dalla metà del 2008: l’ottavo si è tenuto domenica nel tardo pomeriggio, presso il Teatro della Corte di Genova, una delle due sale che costituiscono il complesso del Teatro Stabile. Non il Carlo Felice, certamente, una scelta che tiene conto dei momenti difficili che sta attraversando il teatro d’opera, e che da l’opportunità a uno spazio senz’altro poco consueto a ospitare personalità del calibro di Josep Carreras, quindi eventi di cotanto spessore.

Recital in cui il Maestro Carreras è stato affiancato dal soprano Gladys Rossi e dal pianista Maestro Lorenzo Bavaj.

video:  telenord.it

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Una breve presentazione ha preceduto l’ingresso di Josep Carreras che ha segnato l’inizio del recital con due brani di Francesco Paolo Tosti, nell’ordine, La Serenata e Segreto: il tenore ha così rotto il ghiaccio in maniera ineccepibile, ma con un’espressione in volto assai seriosa. A compensare questa nota un po’ amara, i lustrini dell’abito del soprano che accompagnava Carreras, la giovane ma ormai affermata Gladys Rossi, che si è presentata con “Vaga luna che inargenti”.




Il pubblico, per lo più costituito da chi ha reso possibile questo concerto, tra cui i membri del Comitato José Carreras per Genova contro la leucemia, sembrava così entusiasta per l’inizio di questo recital che più volte è scattato l’applauso prima della conclusione effettiva dei brani, spia di un atteggiamento assai caloroso, ma cosa solitamente da evitare nei concerti classici.

Altri due brani di Tosti per entrare nel vivo della prima parte: Si tu le voulais e la celebre L’Ultima Canzone per convincere nuovamente il pubblico di Genova, che è nuovamente rimasto abbagliato dalla personalità disinvolta e singolare della Rossi nel brano Le Filles de Cadix di Leo Delibes.

A concludere la prima parte sfumature latine e catalane con Carlos Gardel e Josep Ribas, in successione Lejana Tierra Mía e Rosó (Pel teu amor).

Dopo l’intervallo, la seconda parte ha avuto inizio con un atto formale che ha visto prendere parola sul palco i membri del Comitato José Carreras per Genova contro la Leucemia che hanno illustrato come è stato reso possibile questo concerto, e in particolare il progetto che vi sta dietro, ovvero un contributo finanziario di 100.000 € alla Fundació Josep Carreras contra la leucèmia che il tenore presiede, e una parte all’Ospedale Giannina Gaslini di Genova.

Anche il Sindaco di Genova ha raggiunto il palco per insignire Josep Carreras con il Grifo d’oro, la più importante onorificenza del comune di Genova, un simbolo che racchiude un significato più grande, che prende ispirazione da questo animale mitologico che è il grifo. Com’esso difendeva l’antica repubblica di Genova, in Josep Carreras si individua un difensore delle comunità che vedono nella convivenza civile il punto più alto, e in lui il simbolo della speranza della guarigione.

Carreras ha assistito ai vari discorsi pronunciati con grande solennità, e ha di seguito ritirato il premio, preferendo però declinare il microfono per proseguire con la seconda parte del concerto.

Il congedo di tutti coloro che si trovavano col palco con lui, l’ha visto rimanere da solo per pochi istanti, durante i quali si è concentrata l’attesa del Maestro Bavaj, che Carreras ha con bonaria ironia definito “Quello che non c’è mai!!”, momento che ha comportato il dissolversi di quell’aria seriosa in un autentico sorriso, dopo il quale Carreras sembrava sentirsi un po’ più a suo agio.

Una seconda parte, francamente, più intensa, e più passionale, con due perle di Puccini e Leoncavallo, rispettivamente Terra e Mare e Serenade Napolitaine, secondo brano in francese che il tenore ha offerto nella serata: in quest’ultimo, mi sento di soffermarmi sull’effetto vellutato delle dita del Maestro Bavaj sui tasti del pianoforte, sull’elegante leggiadria e disinvoltura con cui si muovevano dando vita a una melodia vivace e articolata.

Cambio d’abito, non meno vistoso per Gladys Rossi, lungo aperto sulla schiena con nuances rosse e nere: il soprano si è esibita magnificamente con Vilija dell’Operetta Die Lustige Witwe di Franz Lehar, di cui è stato eseguito anche il duetto Lippen Schweigen (Tace il labbro) per cui Carreras ha raggiunto la Rossi sul palco per un altro momento molto intenso di questo concerto.

Mancava un po’ di sana atmosfera napoletana, che Carreras non ha mancato di offrire con Silenzio Cantatore e Passione, due brani immancabili nel suo repertorio concertistico e di recital, e che mai tradiscono le aspettative di chi è solito ascoltarli dalla voce di Josep Carreras.

Gladys Rossi ha portato al termine il suo intervento nella parte ufficiale del programma con Il Bacio di Arditi e Carreras non ha potuto che strameritare una calorosissima ovazione dopo la sua Core ‘ngrato intrisa d’emozioni.

Il tenore ha accolto con un gran sorriso compiaciuto l’arrivo dei fiori, tre bellissimi mazzi per gli artisti che hanno regalato due ore sublimi di canto e musica di alto livello.

Tre i bis offerti: Un Ombra e O mio babbino caro, cantati da tenore e soprano in singolo, per poi ricongiungersi nel duo finale Non ti scordar di me, che il teatro, con l’accendersi delle luci, non aveva previsto, con somma sorpresa del tenore che si è ritrovato a cantare ugualmente a luci accese. Ma nessuno è perfetto. Un'ultima generosa ovazione per questo concerto conclusosi con questa nota squisitamente dolce.

Dal tepore della voce del nostro tenore, al vento gelido che avvolgeva esternamente la città di Genova, e che ha accompagnato la nostra attesa all’uscita degli artisti, che ha visto l’incontro con il Maestro Bavaj, sempre gentilissimo e pronto alla battuta di spirito. Qualche minuto dopo è stato possibile salutare Josep che, nonostante la stanchezza evidente, si è fermato qualche minuto con noi, prima di recarsi a Palazzo Ducale per il Cocktail di Gala durante il quale gli avrebbero consegnato l’assegno dei 100.000 euro per la sua Fondazione.



FINS LA PROPERA, JOSEP!!

Comments

  1. Complimenti per questi otto concerti!!
    Sai cosa pensavo mentre vedevo il video? pensavo che Josep è un tenore-spinto...spinto dalla voglia di aiutare, spinto dallo sforzo per migliorare le condizioni de vita di tutti i malati di leucemia, e la sua musica è il veicolo di cui lui si serve per arrivare a tutti. Non è strano che tutti lo vogliano bene, è ammirabile!
    Dove sarà il nono? ;-)

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