PRIMERA PART: Josep Carreras a Els Matins de TV3 presenta la nova campanya de sensibilització contra la leucemia
Stamattina Josep Carreras è stato ospite alla trasmissione Els Matins di TV3 per presentare la nuova campagna di sensibilizzazione contro la leucemia lanciata dalla fondazione che porta il suo nome.
In questo primo post ne commento la prima parte, fino al minuto 10:40 circa.
Con sorpresa, l’intervista inizia con una tematica che non è direttamente collegata al proposito, ovvero alla possibilità per gli studenti di estinguere il debito formativo di alcune materie scolastiche mediante le prove di settembre, possibilità che nel più positivo dei casi eviterebbe allo studente di dover ripetere l’anno. Carreras si mostra favorevole, visto che lui presenziava agli esami di settembre molto spesso, e per di più condivide un aneddoto che lo riporta al secondo anno di scuola superiore, che aveva concluso con il debito in religione e in matematica. Come gli si fa notare, il debito di religione non lo danno a nessuno, ma Carreras assicura di avere una spiegazione per questo: racconta, infatti, che in seguito a questo debito, il padre l’ha mandato un mese e mezzo con uno zio, rettore della Parròquia de Sant Daniel, a Girona, dove aveva modo di ripassare la religione; questo lo portò a conseguire all’esame l’unico 10 di tutta la scuola.
Ma Josep Carreras, effettivamente, si trova qui per un altro motivo, ovvero per la presentazione della Nuova Campagna di Sensibilizzazione 2011 della Fondazione che porta il suo nome.
Alla domanda sul perché del bisogno di ulteriore sensibilizzazione su questo tema, risponde che non dipende dalla scarsa sensibilità dei possibili donatori, o sulle possibili riserve di questi per eventuali effetti secondari, bensì è un problema di finanziamento: la lotta contro la leucemia deve essere finanziata, costa soldi, anche se la società è disposta a farlo. È quindi necessario sensibilizzare le persone in merito a diventare donatori di midollo, o soci della Fundación, che per il momento ne vanta più di 25.000, aspetto tale da garantire grandi aspettative per il futuro.
Alla domanda sul perché del bisogno di ulteriore sensibilizzazione su questo tema, risponde che non dipende dalla scarsa sensibilità dei possibili donatori, o sulle possibili riserve di questi per eventuali effetti secondari, bensì è un problema di finanziamento: la lotta contro la leucemia deve essere finanziata, costa soldi, anche se la società è disposta a farlo. È quindi necessario sensibilizzare le persone in merito a diventare donatori di midollo, o soci della Fundación, che per il momento ne vanta più di 25.000, aspetto tale da garantire grandi aspettative per il futuro.
Un altro merito riconosciuto a Josep Carreras, non da tutti, è la grande implicazione nell’attività svolta dalla sua Fondazione, un’implicazione che in altri casi simili al suo non sembra sussistere con altrettanta partecipazione. Il tenore spiega che si tratta di un tema a lui molto caro, “la lotta contro la leucemia”, qualcosa che lui avverte come un dovere, e soprattutto come un grande piacere, ulteriormente incrementato se si pensa al contributo apportato dai concerti che annualmente dedica alla raccolta dei fondi per finanziare questa causa.
L’ennesimo esempio della sua implicazione è il Gala annuale che viene trasmesso dal primo canale della televisione tedesca, ARD DAS ERSTE, attraverso il quale Josep Carreras diffonde il messaggio della sua Fondazione al pubblico tedesco, il quale in questi 16 anni ha risposto con una generosità tangibile e riscontrabile con il finanziamento di più di 800 progetti, e per la raccolta di più di 100 milioni di euro da parte della Filiale tedesca di Monaco di Baviera della Fondazione, la José Carreras Läukemie Stiftung. Questo Gala riunisce una moltitudine di artisti dei generi più diversi, ognuno di questi dotato di una grande sensibilità a livello sociale.
Con l’invito a volgere lo sguardo verso il proprio passato, Carreras afferma di essere una persona estremamente fortunata, a partire dalla famiglia in cui è nato, con genitori e fratelli meravigliosi che l’hanno sostenuto sempre, agli amici del suo quartiere di Sants, con cui ancora oggi si riunisce il primo sabato del mese per fare colazione insieme, al privilegio di aver lavorato con i più grandi direttori e cantanti, e al miracolo di aver vinto la sua lotta personale contro la leucemia, appoggiato dall’affetto di parenti, amici, e persone comuni in tutto il mondo.
Sembra esserne cosciente, Josep Carreras, di essere stato motivo di grande commozione per la società, e un aspetto che lo dimostra è l’instancabile affluenza del pubblico, cittadini, per il recital del suo ritorno all’Arc del Triomf di Barcellona: un uomo che per vari motivi di diversa natura, ha mosso sentimenti di commozione negli altri, una commozione che, al giorno d’oggi, si fa sempre più rara, e sempre meno intensa. Risponde affermando che probabilmente il fatto che una persona che, come lui, era conosciuta nel suo settore, abbia dovuto scontrarsi con la leucemia nel pieno della propria vita, abbia sensibilizzato molte persone, e da questo deriva tutto l’affetto e l’appoggio che ha ricevuto dal mondo intero, una delle cose che più lo ha emozionato nella sua vita.
Logicamente, con un’esperienza di questo tipo alle spalle, se ne esce con una maturità più solida: si deve fare i conti con la propria, vecchia, scala delle priorità, e comprendere che ce ne sono altre più meritevoli cui in passato non si attribuiva l’importanza adeguata. Aumentano il grado di tolleranza, e l’inclinazione a stabilire un dialogo con l’altro, anche se questo non significa che non si commettano molti degli stessi errori, com’è proprio dell’essere umano. (...)
TO BE CONTINUED
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