Art for Art's sake in Tel Aviv with Josep Carreras (video included)

Un successo incredibile, questo concerto che Josep Carreras ha offerto a Tel Aviv, in occasione della sua prima visita a Israele, affiancato dal soprano Nataliya Kovalova, dalla Jerusalem Symphony Orchestra, diretta sia da David Giménez, sia da Arkady Berin.

Mentre all’esterno una pioggia torrenziale avvolta da forti folate di vento regnavano sovrane, all’interno della Nokia Arena non v’era che il tepore della voce vellutata di Josep Carreras, che per questa occasione si è concesso per un concerto di due ore, culminato con quella che è a tutti gli effetti una terza parte, visto che ha contato con ben otto encores.

È evidente che era un concerto che stava particolarmente a cuore, al tenore, che come ha dichiarato in un’intervista (video) precedente al concerto, non è andato a Israele per parlare di politica, ma semplicemente per cantare, in una terra in cui non era mai stato, con quello stesso piacere che lo porta a cantare in qualsiasi altra parte del mondo. 


Talvolta è bene lasciare l’arte incontaminata, libera dalle grinfie di una politica che con l’arte non ha niente a che vedere.

Mediterranean Passion, il repertorio scelto per questo concerto, che si è aperto con l'Arlesienne Suite di Georges Bizet, ed ha visto moltissimi altri brani tra cui, L'Ultima Canzone, Silenzio Cantatore, Lejana Tierra Mía, Rosó, Canción Hungara,  Vurria, Passione, The Impossible Dream (eseguita con il Baritono Colin Schachat), Ebben? Ne andrò lontana da La Wally (eseguita dal soprano, grande sorpresa della serata), El dúo de la Africana, Core 'ngrato, Vierno, Granada, o il Brindisi della Traviata.

Questo video colleziona estratti di alcuni dei brani proposti.



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