"Il Video della Settimana" & Advent Calendar (Christmas surprise): Josep Carreras sings "Pourquoi me réveiller?" from Werther (Vienna, 1986)
Benvenuti per un nuovo Video della Settimana.
Non so se ricordate che, circa un mese fa in un'edizione vi accennavo alla mia intenzione rimandare un video, che doveva essere quello previsto per quel giorno, a data da destinarsi per complicazioni di carattere tecnico. Vi avevo anche assicurato che non avreste dovuto attendere molto, ed ho mantenuto la mia promessa. L'edizione odierna è di nuovo di stampo operistico e vi propone una delle arie più belle e conosciute in assolute: tutti conoscerete bene "Pourquoi me réveiller?", dal terzo atto del Werther di Massenet. Josep Carreras debuttò in questo ruolo il 18 Ottobre del 1978 presso l'Opera di San Francisco, motivo per cui questo video era previsto un mese fa. Ma l'unica versione video in circolazione è più tarda e risale al 1986, quando quest'opera era in scena all'Opera di Vienna. La prima funzione si tenne il 30 Novembre, e la seconda fece seguito il 3 Dicembre, motivo per cui ho preferito posticipare ad oggi quest'argomento.
Josep Carreras as Werther, 1986.
Ultimamente ho sviluppato un grande interesse per quest'opera di Jules Massenet e ne ho discusso a lungo con il mio amico Miquel, che ringrazio di tutto cuore per il preziosissimo contributo.
Come ben sapete, si tratta di un dramma lirico in quattro atti, con libretto in lingua francese, tratto dal romanzo epistolare I dolori del giovane Werther di Goethe. Analogamente a quanto avviene nel romanzo, nell'opera di Massenet la natura auto-distruttrice di Werther viene dichiarata fin dalle sue prime parole che esprimono grande nostalgia per l'innocenza dell'infanzia, oltre a delineare chiaramente la sua visione puramente idealista della vita e dell'amore: Werther ama Charlotte, tanto che il suo essere rimane indifferente ad ogni cosa che non sia lei. La ragazza, pur ricambiandolo, non può venir meno alla promessa di sposarsi con Albert, fatta alla madre in punto di morte. La natura idealista del protagonista è tale da comportare la totale assenza d'egoismo: Werther, infatti, decide di rispettare la promessa dell'amata alla madre, anche nella piena consapevolezza che ciò lo porterà alla morte. Non solo è vittima della propria indole che lo condanna ad essere un suicida fin dalla prima apparizione in scena, ma anche delle false speranze che gli da Charlotte: in aggiunta al tormento del suo dissidio interiore, un dibattito morale tra l'onore della promessa e i propri sentimenti, lei lo invita ad andarsene per un periodo e di tornare per Natale.
È una vera propria sfida per l'immaginazione poter concepire pienamente tutta l'angoscia che deve aver tormentato Werther durante i mesi trascorsi lontano dall'amata: è qui che ci troviamo di fronte alla prima esplicita dichiarazione di suicidio, un pensiero sempre presente nel povero Werther, dilaniato dalla tristezza e dal dolore nel quale, paradossalmente, quasi si trova a suo agio. Durante la sua assenza, Charlotte riceve da lui diverse lettere che si fanno via via più ombrose: in una, per esempio le chiede di non biasimarlo qualora non dovesse fare ritorno nel giorno stabilito, ma di piangerlo... alludendo palesemente al suicidio, una decisione che alla fine prenderà, morendo tra le braccia di Charlotte, accorsa troppo tardi, cui dedica le ultime parole romantiche che si sovrappongono alla spensieratezza dei bambini che cantano brani natalizi.
Come ben sapete, si tratta di un dramma lirico in quattro atti, con libretto in lingua francese, tratto dal romanzo epistolare I dolori del giovane Werther di Goethe. Analogamente a quanto avviene nel romanzo, nell'opera di Massenet la natura auto-distruttrice di Werther viene dichiarata fin dalle sue prime parole che esprimono grande nostalgia per l'innocenza dell'infanzia, oltre a delineare chiaramente la sua visione puramente idealista della vita e dell'amore: Werther ama Charlotte, tanto che il suo essere rimane indifferente ad ogni cosa che non sia lei. La ragazza, pur ricambiandolo, non può venir meno alla promessa di sposarsi con Albert, fatta alla madre in punto di morte. La natura idealista del protagonista è tale da comportare la totale assenza d'egoismo: Werther, infatti, decide di rispettare la promessa dell'amata alla madre, anche nella piena consapevolezza che ciò lo porterà alla morte. Non solo è vittima della propria indole che lo condanna ad essere un suicida fin dalla prima apparizione in scena, ma anche delle false speranze che gli da Charlotte: in aggiunta al tormento del suo dissidio interiore, un dibattito morale tra l'onore della promessa e i propri sentimenti, lei lo invita ad andarsene per un periodo e di tornare per Natale.
È una vera propria sfida per l'immaginazione poter concepire pienamente tutta l'angoscia che deve aver tormentato Werther durante i mesi trascorsi lontano dall'amata: è qui che ci troviamo di fronte alla prima esplicita dichiarazione di suicidio, un pensiero sempre presente nel povero Werther, dilaniato dalla tristezza e dal dolore nel quale, paradossalmente, quasi si trova a suo agio. Durante la sua assenza, Charlotte riceve da lui diverse lettere che si fanno via via più ombrose: in una, per esempio le chiede di non biasimarlo qualora non dovesse fare ritorno nel giorno stabilito, ma di piangerlo... alludendo palesemente al suicidio, una decisione che alla fine prenderà, morendo tra le braccia di Charlotte, accorsa troppo tardi, cui dedica le ultime parole romantiche che si sovrappongono alla spensieratezza dei bambini che cantano brani natalizi.
L'aria che ascolteremo oggi fa immediatamente seguito al loro re-incontro nel terzo atto, e non è che l'ennesimo canto al dolore e alla nostalgia: Charlotte lo invita a leggerle alcuni versi del Poema di Ossian, che tempo addietro lui stesso aveva cominciato a tradurre. Nella lettura, Werther rievoca quei momenti in cui la sua anima si stava trasformando in quella di un poeta: in questi versi, inoltre, Werther si identifica ora più che mai, scorgendovi anche uno straziante ritratto di sé stesso, della spietata miseria riflessa nei suoi occhi che non ha lasciato traccia alcuna del brillante poeta di un tempo.
Tale dolore si sprigiona con potenza nella voce di Josep Carreras in questa sua versione viennese del 1986, tanto da trascinarci insieme a lui nel baratro dell'inguaribile tristezza. L'intrecciarsi della sua voce con la splendida musica di Massenet ci permettono di entrare in comunione con Werther, condividendone il dramma più intimo. Godetevelo!!
Spero abbiate gradito la proposta di oggi. L'appuntamento è per la settimana prossima con un nuovo video. Buona settimana a tutti!!
and you'll get your first Christmas surprise!!
◦ Lately I've developed a great interest in this work by Jules Massenet and I discussed it extensively with my friend Miquel, whom I thank with all my heart for the very valuable contribution.
As you know, this is an opera in four acts, with a libretto in French, based on the epistolary novel "The Sorrows of Young Werther" by Goethe. Similarly to what happens in the novel, in the opera by Massenet Werther's self-destructive nature is declared from his very first words that express great melancholy for the innocence of childhood, as well as clearly delineate his purely idealistic vision of life and love: Werther loves Charlotte, so that he remains indifferent to anything that is not her. The girl, though she loves him back, can not fail to the promise to marry Albert, she made to her dying mother. The idealistic nature of the protagonist actually involves a total absence of selfishness: Werther, in fact, decides to fulfill the promise she made to her mother, even being fully aware that this will lead him to death. Not only he is the victim of his own nature that condemns him to suicide from his very first appearance on stage, but also of the false hope from Charlotte: in addition to the torment of his inner conflict, a moral debate between honoring the promise and his own feelings, she invites him to leave for a period and to come back for Christmas.
It is a real challenge for the imagination to fully conceive all the anguish that must have tormented Werther throughout the months spent away from his beloved one: it is here that we are in front of the first explicit reference to suicide, a thought always present in the poor Werther, ravaged by sadness and grief in which, paradoxically,he feels at ease. During his absence, Charlotte receives from him several letters that make more and more shadowy: in one, for example, he asks her not to blame him if he does not come back on the appointed day, but to mourn him... clearly alluding to suicide, a decision he ultimately takes, dying in Charlotte's arms, as she arrives too late. He devotes her his last romantic words that overlap on children' voices singing Christmas songs.
◦ The aria we listen to today follows their re-encounter in the third act, and it is just another song of pain and melancholy: Charlotte invites him to read some verses from the Poem of Ossian, that he had begun to translate some time before. So Werther recalls those moments when his soul was turning into that one of a poet, and identifies himself more than ever, even recognising in such verses a heartbraking portrait of himself, mentioning the fierce misery reflected in his eyes that had left no trace of the brilliant poet he was.
Such desperate sadness is powerfully released in Josep Carreras' voice in this version of Vienna 1986, so as to drag us with him into the abyss of unrecovering desolation. The combination of his sincere voice with the beautiful music by Massenet allow us to enter into communion with Werther, sharing the pain and the most intimate drama. Enjoy!!
Hope you have appreciated my proposal of today. See you next Sunday with a new video. Wish you all a nice week!!
Key facts:
◦ Welcome to a new Video of the Week.
I do not know if you remember that, about a month ago I mentioned my intention to postpone a video that was supposed to be chosen for that day, due to some complications. I had alsopromised that you would not have to wait long, and I kept my promise. Today's edition is once again operatic, and deals with a particular aria considered as one of the most beautiful and famous ever: it is "Pourquoi me réveiller?" from the third act of Massenet's Werther. Josep Carreras made his debut in this role on 18, October 1978 at the San Francisco Opera, which is why this video was planned over a month ago. But the only video version available dates back to 1986, when this opera was performed at the Vienna Opera. The first performance was held on November 30, and the second followed on Dec. 3. This is why I preferred to postpone this until today.
As you know, this is an opera in four acts, with a libretto in French, based on the epistolary novel "The Sorrows of Young Werther" by Goethe. Similarly to what happens in the novel, in the opera by Massenet Werther's self-destructive nature is declared from his very first words that express great melancholy for the innocence of childhood, as well as clearly delineate his purely idealistic vision of life and love: Werther loves Charlotte, so that he remains indifferent to anything that is not her. The girl, though she loves him back, can not fail to the promise to marry Albert, she made to her dying mother. The idealistic nature of the protagonist actually involves a total absence of selfishness: Werther, in fact, decides to fulfill the promise she made to her mother, even being fully aware that this will lead him to death. Not only he is the victim of his own nature that condemns him to suicide from his very first appearance on stage, but also of the false hope from Charlotte: in addition to the torment of his inner conflict, a moral debate between honoring the promise and his own feelings, she invites him to leave for a period and to come back for Christmas.
It is a real challenge for the imagination to fully conceive all the anguish that must have tormented Werther throughout the months spent away from his beloved one: it is here that we are in front of the first explicit reference to suicide, a thought always present in the poor Werther, ravaged by sadness and grief in which, paradoxically,he feels at ease. During his absence, Charlotte receives from him several letters that make more and more shadowy: in one, for example, he asks her not to blame him if he does not come back on the appointed day, but to mourn him... clearly alluding to suicide, a decision he ultimately takes, dying in Charlotte's arms, as she arrives too late. He devotes her his last romantic words that overlap on children' voices singing Christmas songs.
◦ The aria we listen to today follows their re-encounter in the third act, and it is just another song of pain and melancholy: Charlotte invites him to read some verses from the Poem of Ossian, that he had begun to translate some time before. So Werther recalls those moments when his soul was turning into that one of a poet, and identifies himself more than ever, even recognising in such verses a heartbraking portrait of himself, mentioning the fierce misery reflected in his eyes that had left no trace of the brilliant poet he was.
Such desperate sadness is powerfully released in Josep Carreras' voice in this version of Vienna 1986, so as to drag us with him into the abyss of unrecovering desolation. The combination of his sincere voice with the beautiful music by Massenet allow us to enter into communion with Werther, sharing the pain and the most intimate drama. Enjoy!!
Hope you have appreciated my proposal of today. See you next Sunday with a new video. Wish you all a nice week!!
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