"Il Video della Settimana": Josep Carreras sings Nessun Dorma from Turandot (Debut as Calaf - Vienna State Opera, 1983)

Benvenuti per un nuovo Video della Settimana.

Per esigenze di calendario devo necessariamente anticipare la celebrazione di un anniversario, anche se si tratta di solo tre giorni: il prossimo 5 giugno, infatti, sarà il trentesimo anniversario del debutto di Josep Carreras nella Turandot di Giacomo Puccini presso la Wiener Staatsoper. Interpretava il ruolo di Calaf a fianco di Eva Marton come Turandot e Katia Ricciarelli come Liù, sotto la guida della bacchetta del Maestro Lorin Maazel


In tre atti e su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, Turandot è l'ultimo lavoro del grande Giacomo Puccini, lasciata incompiuta causa il sopraggiungere della morte avvenuta il 29 novembre del 1924. Completata successivamente da Franco Alfano, compositore del verismo noto anche per il Cyrano de Bergerac, l'opera è stata rappresentata per la prima volta al Teatro Alla Scala ed è celebre l'aneddoto per cui Arturo Toscanini abbia interrotto la musica al termine dell'ultima parte scritta da Puccini, ovvero con la morte di Liù. Incredibilmente a lieto fine, quest'opera è tratta dall'omonima fiaba di Carlo Gozzi, più concretamente si basa sull'adattamento tedesco di Friedrich Schiller.

Nodo cruciale di quest'opera, ambientata in una Pechino in versione fiabesca, è l'evoluzione del personaggio che da nome all'argomento, Turandot, da gelida principessa algida e sanguinaria, spietata pur di mantenere la propria purezza, a donna vinta dall'amore. L'elemento determinante per tale evoluzione è il coraggio del principe ignoto, Calaf, personaggio affidato al tenore, il primo sopravvissuto ai tre enigmi che hanno causato la morte di moltissimi principi che volevano conquistare Turandot i quali, contrariamente a lui, non sono stati in grado di risolverli.
Inizialmente Calaf, dopo aver ritrovato l'anziano padre Timur, sovrano tartaro spodestato, accompagnato dalla giovane e fedele schiava Liù, che gli rivolgeva amorevoli cure per amore dello stesso principe che in un'occasione le aveva sorriso, aveva maledetto la crudeltà della principessa glaciale, ma alla visione di lei ne era rimasto ammaliato per la regale bellezza.
Sensibile alla disperazione di Turandot che non avrebbe voluto concedersi, le offre un'ulteriore possibilità di salvezza: qualora fosse riuscita a scoprire il suo nome entro l'alba avrebbe avuto la sua vita. Quella notte nessuno avrebbe dovuto dormire per smascherare l'identità del principe ignoto ma nessuno ci è riuscito, soprattutto grazie alla fedeltà di Liù che, affermando di essere l'unica a conoscenza del nome, ha sacrificato la propria vita per amore. Ormai sconfitta, Turandot si lascia baciare dal principe e ammette di aver ceduto alla passione e di averlo temuto fin dal primo momento. Tuttavia, per orgoglio lo supplica di non umiliarla e lui le offre la sua vita rivelandogli l'identità. L'opera si conclude con l'annuncio del nome del principe ignoto da parte di una Turandot completamente sciolta dalla passione: "il suo nome è Amore".

Josep Carreras and Eva Marton in Turandot. Vienna State Opera, 1983.
Questo titolo figura nell'elenco delle sfide audaci che il nostro tenore ha compiuto durante la sua carriera: il ruolo di questo eroe pucciniano risulta particolarmente esigente a livello vocale: a questa performance dal vivo precede la sua registrazione in studio del 1977 con Montserrat Caballé come Turandot, Mirella Freni come Liù, la Filarmonica di Strasburgo, il Coro dell'Opéra du Rhin e la direzione di Alain Lombard.
La sfida in questo caso consisteva nell'approccio ad un ruolo che Puccini intendeva affidare a Miguel Fleta, tenore lirico-spinto aragonese degli anni Venti del secolo scorso, ma che la tradizione ha voluto successivamente assegnare per lo più al tenore spinto: dico "per lo più" perché la versione più popolare in assoluto, almeno del frammento più noto di quest'opera, risulta appartenere a Luciano Pavarotti che era senza ombra di dubbio un tenore lirico.
È noto che Carreras venga classificato come tenore lirico nonostante non siano state sporadiche le sue incursioni nel repertorio più drammatico o comunque sfide che mettessero a dura prova la sua natura vocale, benché sicuramente favorito da una innegabile propensione di carattere e una straordinaria sensibilità interpretativa che lo rendevano compatibile a ruoli di questo genere.
La difficoltà qui riguarda l'estensione e la modalità di proiezione della voce: il timbro dovrebbe suonare eroico e affinché questo sia possibile è richiesta una vocalità di un certo tipo. Forse è questo il motivo per cui il suo debutto in questo ruolo coincide con l'unica occasione in cui lo ha interpretato, ovvero durante le recite del 5, 12, 15, 18, 24 e 30 giugno del 1983 presso l'Opera di Vienna.

Ho scelto di proporvi la celeberrima romanza del Nessun Dorma, senza dubbio il frammento operistico più popolare della storia. Inizialmente mi tratteneva il fatto che potesse essere una scelta poco originale, ed effettivamente la è: cioè che la rende, invece, più originale è proporla nella versione di Josep Carreras. Non è uno dei frammenti che gli si associano più spontaneamente, almeno non nel contesto strettamente operistico: siamo più soliti estrarre l'aria dal contesto, almeno credo, e attribuirglielo sul piano personale. Emotivamente non avrebbe potuto esprimere meglio le circostanze includendo Nessun Dorma nel suo leggendario recital all'Arco di Trionfo di Barcellona, prima performance pubblica dopo la sua battaglia personale contro la leucemia: in quel momento nessuno più di lui poteva risultare più convincente pronunciando il verbo "vincerò". Nella sua autobiografia "Singing from the soul" dedica qualche riga per descrivere quanto il significato di quest'aria sia stato speciale per lui in date circostanze.

Torniamo al momento specifico della performance viennese del giugno 1983, rilasciata anche in DVD. Riferendosi a questo proposito, sempre in "Singing from the soul" Carreras  confessa che tanta era la tensione prima di andare in scena che se avesse dovuto mangiare un chilo di sapone per sembrare Corelli l'avrebbe fatto.
Il fatto che sia successiva di 6 anni rispetto all'incisione in studio può certamente influire comportando un maggiore sforzo nelle parti più critiche. Ciò che senz'altro rimane invariata è l'impostazione: il Calaf di Carreras non è l'eroe, ma nello specifico è l'eroe romantico, è l'uomo innamorato pronto a sacrificare la propria vita con coraggio ma che crede a tal punto nell'amore da sciogliere i ghiacci apparentemente perenni nel cuore della principessa Turandot. L'ultima sillaba del suo vincerò, quella che segue il celeberrimo Si naturale, non è interminabile come altri esempi popolarissimi, non risuona torrenziale ed impetuoso come una dichiarazione di guerra ma trasuda comunque speranza, coadiuvata da quello sguardo autentico illuminato dalla vittoria.
L'arma seduttiva cui ricorre è la gentilezza del fraseggio, nonostante ci sia un netto crescendo di intensità e volume a partire da "Dilegua o notte" che delinea l'impazienza del principe nell'ottenere l'amore dell'algida principessa. In definitiva per indole e vocalità ha proposto una lettura molto personale, che tuttavia si dimostra perfettamente compatibile con una particolare sensibilità e un certo modo di sentire questa musica che identifica una delle pagine operistiche più belle ed emozionanti in assoluto, oltre che più complesse per estensione ma soprattutto per proiezione vocale. Godetevelo!!

Spero abbiate apprezzato la mia scelta di oggi. L'appuntamento è per domenica prossima con un nuovo video. Buona settimana a tutti!!

Key facts:

Welcome to a new Video of the Week.

In order to respect my calendar I have to necessarily anticipate the celebration of a debut anniversary, just three days in advance: 5th Junewill be the 30 anniversary of Josep Carreras' debut in Giacomo Puccini's Turandot at the Wiener Staatsoper. He sang the role of Calaf alongside Eva Marton as Turandot Katia Ricciarelli as Liu, and the prestigious baton of Maestro Lorin Maazel.
In three acts and with a libretto by Giuseppe Adami and Renato Simoni, Turandot is the last work of the great composer Giacomo Puccini, left unfinished as he died on 29 November 1924. Completed by Franco Alfano, verismo composer also known for Cyrano de Bergerac, this opera  was performed for the first time at the Teatro Alla Scala and it's very popular the anecdote that Arturo Toscanini had interrupted the music at the end of the last part written by Puccini, right after Liu's death. Dealing incredibly with a happy ending, Turandot is taken from the homonymous tale by Carlo Gozzi, more specifically is based on the German adaptation by Friedrich Schiller.
Crux of this opera, set in a fairy tale version of Beijing, is the development of the main female character that gives her name to the opera, Turandot, from icy cold and bloody Princess, ruthless in order to maintain her purity, to woman won by the power of love. The key factor in her development is the courage of the unknown prince, Calaf, character assigned to the tenor, the first survivor of the three riddles that had caused the death of so many princes who had tried to challenge Turandot, but  that unlike him had not been able to solve them.
Initially Calaf, after meeting again his elderly father Timur, deposed Tartar King, accompanied by the young and faithful slave girl, Liu, who addressed him loving care for the love of the Prince himself, who on one occasion had smiled to her, had cursed the cruelty of the ice Princess but right after seeing her he was left spellbound by her regal beauty.
Being sensitive to Turandot's dispair, he offered one further possibility of salvation: if she had been able to find out his name before dawn he would have his life. That night no one shall have had to sleep in order to find out the identity of the unknown Prince, but no one succeeded in it, especially thanks to Liu's loyalty who, claiming to be the only one aware of his name, she sacrificed her life for love. Now defeated, Turandot let herself be kissed by the Prince and admitted that she had surrendered to passion and to have feared him from the very first moment. However, for pride she begged him not to humiliate her and he offered her his life revealing his identity. The opera ends with the announcement of the name of the unknown prince by a Turandot completely melted by passion: "his name is Love."
This title should be included in the list of daring challenges our tenor has made throughout his career: the role of this hero by Puccini is particularly demanding as far from the vocal point of view: what precedes this live performance is his studio recording in 1977 with Montserrat Caballe as Turandot , Mirella Freni as Liu, the Strasbourg Philharmonic Orchestra, the Chorus of the Opéra du Rhin and  Alain Lombard conducting.
The challenge in this case consisted in the approach to a role that Puccini wanted to assign to Miguel Fleta, Aragonese lyric - spinto tenor of the twenties of the last century, but then the tradition assigned mostly to tenors closer to spinto: I say "mostly" because the most popular version ever, at least of the most well-known fragment of this opera belongs to Luciano Pavarotti, who was without a doubt a lyric tenor.
We know that Carreras has to be classified as a lyric tenor, despite his quite frequent experimentations into more dramatic repertoire or other challenges quite demanding for his vocal nature, although certainly helped by a character undeniable inclination and an extraordinary interpretative sensitility that made him really compatible with such roles.
The difficulty here concerns the extension and projection mode of the voice: the tone should sound heroic, and this requires a specific kind of voice. Perhaps this is the reason why his debut in this role corresponds to the only occasion he sang it, or during the performances of 5, 12, 15, 18, 24 and 30 June 1983 at the Vienna State Opera .
I choose to talk about the famous romance Nessun Dorma, probably the most popular opera fragment of history. Initially I was not that sure due to the fact that it could be unoriginal as a choice, and actually it is: what actually makes it more original in some way is Josep Carreras' version. It is  not exactly one of the fragments we tend to associate to him, at least not in the strict operatic context: we are more used to extract it from the usual context, I think, and associate it to him on a personal level. Emotionally nothing could have expressed better the circumstances in his legendary recital at the Arc del Triomf in Barcelona, ​​the first public performance after his personal battle against leukemia, than Nessun Dorma: at that time no one else could be more convincing by saying the word " Vincerò". In his autobiography, "Singing from the soul" Carreras devotes a few lines to describe how the meaning of this aria has been special for him in certain moments.
We return to the specific time of Viennese performance of June 1983, released on DVD. With reference to this occasion, in "Singing from the soul" he wrote that he was so nervous before the first performance that if he had to eat 1 kilo soap to sound like Corelli he would have done it. The fact that he sang it six years after the studio recording can certainly mean a greater effort in the most critical parts. What certainly is unchanged is his kind of interpretation: the Calaf of Carreras is not the hero, but more specifically is the romantic hero, a man in love who is ready to sacrifice his life with courage, who believes so much in love to melt the seemingly perennial ice in the heart of the Princess Turandot. His vincerò is not as endless as other hugely popular examples, it does not sound torrential and impetuous as a declaration of war, but still exudes hope, assisted by such authentic look illuminated by victory. His seductive secret is gentle phrasing, although there is a clear crescendo in intensity from "Dilegua o notte" which outlines the impatience of the prince in getting the love of the cold Princess. 
So, what he did was actually offering a very personal version according to the nature of his voice, which, however, proved fully compatible with a particular sensitivity and a certain way to feel this music that is nothing but one of the most beautiful and exciting opera pages ever, as well as most demanding for vocal extension but especially for voice projection. Enjoy it!

I hope you enjoyed my proposal of  today. See you next Sunday with a new video. Have a nice week!

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