"Born to sing": Carreras' plans include a possible debut in a new opera especially composed for him

Devo ammettere che in questi giorni non mancano le novità. Nell'attesa di racimolare qualche dettaglio concreto sul concerto che ieri sera Josep Carreras ha offerto nella Chevrolet Hall di Recife, sarà il caso di commentare un po' quest'intervista che il tenore catalano ha rilasciato il previsione del suo concerto presso il Konzerthaus di Vienna, il prossimo 14 di Ottobre, "the highlight of the season" citando le sue stesse parole. 


Il tenore attribuisce con franchezza il lungo periodo che lo separa dall'ultima volta in cui ha cantato un'opera, che risale al 2004, all'impossibilità di riproporre il repertorio per cui si è distinto negli anni 70, 80 e 90 con lo stesso standard di quegli anni. Il livello richiesto lo porta a concentrarsi su concerti e recital offrendo programmi più vari con i quali esprimere la propria arte in maniera altrettanto all'altezza del nome che porta. Ma ciò, come ha ribadito spesso e sovente negli ultimi 2 anni, non significa che non tornerà più nella scena operistica, e a tal proposito anticipa qualche dettaglio in merito a un'opera di ambientazione spagnola nel periodo della guerra civile, creata appositamente per lui da un compositore austriaco. Carreras dovrebbe interpretare un importante personaggio spagnolo dell'epoca. Gli spunti di quest'opera a detta del tenore sono molto promettenti, tali da lasciar pensare, se tutto va bene, ad un'eventuale premiere nella primavera 2013.
La notizia la potete trovare in quest'altra intervista, verso la fine: diario.latercera.com, in cui emergono elementi già resi noti da interviste precedenti, quali il tipo di repertorio scelto per i suoi concerti e le motivazioni che vi stanno dietro, il successo dei Tre Tenori, e il rapporto che i tre condividevano.

Josep Carreras prosegue nell'intervista raccontando il rapporto con la propria voce, per la quale non può che essere grato, anche se un po' lunatica a tratti, dal momento in cui gli consente di condurre una vita meravigliosa. La voce richiede grande disciplina e il saper distinguere cosa è buono per lei, da ciò che non lo è, e questo implica non parlare molto prima dei concerti, scegliere bevande e cibi giusti, dormire un numero ottimale di ore, gli esercizi e la concentrazione necessaria prima dell'esibizione. 

È ovvio che l'invecchiamento delle cellule influisce sul corpo, voce inclusa, anche se in alcuni soggetti questi cambiamenti si riscontrano con più difficoltà, e a questo proposito menziona l'ultima esibizione di Luciano Pavarotti nel 2004, o la recente performance di Plácido Domingo ne Il Postino, in quanto a detta sua, in nessuna delle due la voce rispecchiava l'età del cantante. In casi come questi, Carreras afferma che la voce è come le belle donne, che sanno combinare perfettamente l'età con un certo stile, in modo di risultare ancora più affascinanti.

L'età a volte è solo un numero, come nel caso del tenore, che assicura di condurre una vita piena che concilia l'attività della sua Fondazione contro la Leucemia, e la vita privata con la moglie, i figli Júlia e Albert, e tutti i nipoti. A proposito della Fundació Josep Carreras contra la leucèmia fa riferimento alla nascita in corso dell'Istituto di Ricerca che sarà pienamente attivo a Barcellona tra un paio d'anni, e che vedrà la collaborazione di decine di ricercatori, che lavoreranno insieme ogni giorno dell'anno affinché la leucemia possa essere curabile un giorno. 

L'attenzione si sposta nuovamente sull'opera, una forma d'arte che non è fossilizzata, ma semplicemente si appoggia su autentici capolavori, e per questo può ancora permettersi di vivere su un repertorio antico. Per l'opera contemporanea il discorso cambia: il pubblico si mostra ancora un po' diffidente e scettico nei confronti del mondo della musica moderna, e i direttori delle compagnie lo sanno bene, per questo non includono molto contemporaneo nelle stagioni.

Attualmente la generazione successiva alla sua di cantanti d'opera comprende tenori alcuni dei quali sono grandissimi artisti, e Carreras ne cita anche alcuni, come Flórez, Kaufmann, Alagna, Villazón, anche se per cantare opera talvolta serve quel plus, lo stesso che consentiva a Pavarotti di avere il pubblico in pugno ancora prima di aprire bocca. 

Gli viene chiesta opinione anche il merito al grande soprano russo Anna Netrebko, che ha consentito all'opera di essere raggiunta da un pubblico più vasto, e Carreras risponde che se un nome è noto in tutti i teatri, allora il pubblico è interessato anche in tutto quello che fa tale un nome, e che Anna Netrebko offre un ricco pacchetto comprensivo di voce, tecnica,  aspetto e performance, e questo è ciò di cui il pubblico è maggiormente convinto.

Si passa dunque alla sua prossima presenza presso il Salzburger Festspiele, il Festival di Salisburgo, al quale il tenore è stato invitato da Alexander Pereira, per il primo anno di quest'ultimo nella città. Carreras non poteva che accettare con entusiasmo, lo stesso che mostra ogni volta che torna a Vienna, che è un po' come tornare a casa, tornare da un pubblico istruito, rispettoso ed entusiasta che si distingue in tutto il mondo.

In occasione dell'imminente concerto di venerdì 14 al Konzerthaus di Vienna, dove il tenore si esibirà con il soprano Sylvia Schwartz e la Wiener Volksoper Orchestra diretta dal Maestro David Giménez, uscirà il nuovo album Liebe und Leidenschaft, da cui Carreras trarrà il programma per il concerto. Un giorno prima, presso il Wiener Rathaus (che per pura coincidenzavedete nello sfondo del blog), la sede del Comune di Vienna, Josep Carreras verrà premiato dal sindaco Michael Häupl con la Medaglia D'Oro della Città di Vienna, qualcosa, che per sua stessa ammissione, è molto, molto significativo.

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